Tutti nel lettone!

Abbandonarsi al sonno è per un bambino, in un certo senso, un atto di coraggio. Significa rinunciare al proprio stato cosciente con la fiducia che al proprio risveglio troverà ancora tutto al suo posto: mamma e papà, pupazzi, giochi, ma anche tutte le proprie routine.

Chi dorme nel lettone

La ripetizione di gesti e parole è fonte di grande rassicurazione per ogni bambino, ed è proprio sul meccanismo della reiterazione che si fondano i cartonati di Susanne Strasser (come La torta è troppo in alto e Balena, vengo anch'io, anch'essi editi da Terre di Mezzo editore e amatissimi dalla piccola di casa).

In questo terzo titolo, Chi dorme nel lettone?, ritroviamo tutti gli elementi che già caratterizzavano i primi due: la presenza di animali (e di un bambino con cui identificarsi), la struttura fatta di ripetizioni e variazioni, che cattura perché riesce a incuriosire e rassicurare allo stesso tempo, le onomatopee che accompagnano la narrazione rendendo la lettura ritmica e coinvolgente. Ma non è tutto qui.

Nei diversi animali protagonisti di questo albo ritroviamo abitudini, scuse e bisogni che rispecchiano quelli di ogni bambino che va a fare la nanna, toccando tasti in qualche modo più profondi che nei primi due titoli.

Chi dorme nel lettone

Se La torta è troppo in alto e Balena, vengo anch'io si costruivano sull'accumulo, con un animale che si aggiungeva ai precedenti, qui le cose sembrano invertirsi: Chi dorme nel lettone? inizia con un letto ben affollato di animali e procede per sottrazione. Uno alla volta, con una scusa o l'altra, gli animali si allontanano: la foca deve fare la pipì, il coccodrillo deve lavarsi i denti, il pellicano vuole bere un po' d'acqua. Se avete avuto a che fare con bambini non molto intenzionati a dormire, queste scuse le riconoscerete sicuramente, e proprio per questo credo che questo cartonato, fatto per ridere e per divertire, riesca a raggiungere spazi più sensibili e nascosti dei piccoli lettori.

Curiosa, poi, a un livello linguistico, anche la ripetizione di formule che accostano ogni protagonista a paragoni tipicamente animali: "il coccodrillo dorme come un ghiro", "la foca è sveglia come un grillo".

Chi dorme nel lettone

Chi dorme nel lettone? è un contenitore talmente completo di tutti quegli elementi che catturano i bambini da sembrare quasi un libro scritto a tavolino, se non fosse che la sua trama procede senza forzature, con una naturalezza e una sincerità tali da lasciare la storia e le sue emozioni in primo piano.

Già, perché c'è un elemento a cui ancora non ho accennato: la fuga di questi animali dal lettone li porta... su un altro lettone: quello dove dorme il bambino che già abbiamo trovato nei libri precedenti (che restano comunque completamente indipendenti l'uno dall'altro). 

Chi dorme nel lettone


La struttura in due tempi del libro (prima gli animali che se ne vanno dal letto, poi quello che accadrà sul letto del bimbo, su cui non vi anticipo nulla se non che vi strapperà più di una risata) dà alla trama quel pizzico di imprevedibilità, ma anche la serenità di riconoscersi in uno schema comportamentale: quello della ricerca di conforto, di notte, nella figura di riferimento.

Perché alla fine, grandi o piccoli, animali o bambini, a tutti piace dormire insieme.



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