Nuvole in scatola
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E come ogni anno, arriviamo alle occasioni speciali dopo aver progettato e programmato tutto nei minimi dett... no, non è vero: anche stavolta siamo arrivati a una settimana dalla festa dei nonni senza assolutamente esserci ricordati della festa dei nonni.

E siccome i nostri nonni non si meritano di essere trascurati così, serviva un'idea veloce, anzi velocissima, per preparare loro una sorpresa speciale.

Qualcosa fatto (letteralmente) con le mani del Piccolo T.

Accanto a mille idee con omini con gli occhiali e i capelli bianchi, che sono abbastanza distanti da come vedo i miei e i miei suoceri (e sicuramente ancora più distanti da come loro vedono se stessi!), girando su Pinterest ho trovato questa: semplice, carina, veloce e sdolcinata al punto giusto.
Come fare?
Si piega un foglio a metà, si fa appoggiare al bimbo la mano sul foglio, in modo che pollice e indice stiano sopra la piega, si ricalca la mano (non so perché, ma ai bambini piace sempre tantissimo!) e la si ritaglia.




Aprendo la sagoma ritagliata, si formerà  un cuoricino tra le dita, in mezzo alla piega.
Ora non resta che incollare la sagoma su un cartoncino, magari ritagliato dal vostro bimbo, e aggiungere qualche dedica, la firma e se proprio volete esagerare qualche frase strappalacrime.



Che poi, innamorati come sono, per strappare una lacrima ai nonni non è che ci voglia molto, no?



Prendi una manciata di animali, aggiungici una delle professioni più affascinanti per i bambini, mescola il tutto con il genio di due autori eccezionali e una casa editrice che non sbaglia un colpo. 

Il risultato è Buongiorno dottore, un libro divertente, sorprendente, adatto anche ai piccoli, che ci ha fatto venire voglia di infilarci anche noi nei panni del medico (anche se su questo punto, ammetto che la loro parte l'hanno fatta anche le millemila visite dalla pediatra di quest'inverno – grazie mille, scuola materna!).


Se siete mamme, la situazione la conoscete bene: pomeriggio di pioggia (sostituire a piacere la parola "pioggia" con "influenza", "varicella","qualsiasicosavitengachiusiincasa"), noia, rifiuto sistematico di tutti i giochi che avete in casa, ricerca disperata di qualcosa da fare che non sia piazzare il bambino davanti a Masha e Orso o, in alternativa, fuggire in Russia con la scusa di andare a cercare Masha e Orso, lasciando il bambino sul divano.
Si sa: la disperazione è sempre la fonte di ispirazione più efficace. E lo è stata anche nel caso di questo gioco.

Lo sapete riconoscere un elefante solo toccandolo? Detto così sembra facile, ma se siete al buio, di notte, e potete toccare solo una piccola parte di questo elefante, siete sicuri di saperlo fare?

È quello che succede ai protagonisti di questo splendido libro, che parla di animali, paure e sensazioni.

Ed è quello che ho voluto provare a fare col piccolo T, con un gioco semplice semplice fatto tutto di tatto (e scusate le T).
La prova più difficile per una mamma non è il parto.
Non è nemmeno lo svezzamento.
Non è nemmeno il ritorno al lavoro, o l'inserimento all'asilo.
No, per una mamma (o almeno per me) la prova più difficile di tutte è stato lui: lo "spannolinamento".
Iniziato a due anni e mezzo, interrotto dopo tre o quattro mesi per palese insufficienza di motivazioni da parte del Piccolo T, ripreso a tre anni passati senza troppa fiducia nel risultato, lo "spannolinamento" mi ha insegnato una piccola grande verità: non esistono metodi efficaci da applicare, se non aspettare che il bambino lo voglia fare.

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Eccomi

Copywriter e anche un po' account, co-autrice di fumetti, dilettante (ma appassionata) del fai da te, navigatrice compulsiva, divoratrice di libri e di serie TV. Divido la casa con un marito, tre figli e parecchi gatti di polvere.

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