A volte non serve andare lontano per vivere la natura: ci sono piccoli tesori verdi che si possono trovare proprio sotto i nostri piedi.
Ce lo raccontano Chiara Carminati e Massimiliano Tappari con Piccolo verde, un cartonato che Editoriale Scienza ha pubblicato nella collana "I libri dell'Orto", in collaborazione con l'Orto botanico dell'università di Padova (della stessa collana fanno parte anche Con le mani nella Terra e Tra foglie e fogli, di cui vi avevo già parlato).
In Piccolo verde ritroviamo il formato tanto caro ai due autori, poetessa lei, fotografo lui: un cartonato quadrato, dai bordi stondati, in cui sulla pagina di destra spicca una fotografia mentre quella sinistra ospita il testo.
Avevamo già visto questa formula, ad esempio, in A fior di pelle, Quattro passi, e, in formato leggermente diverso, in Occhio ladro: l'occhio e l'obiettivo di Tappari colgono dettagli inconsueti, la penna di Carminati ne inventa la storia.
È un percorso di scoperta, di attenzione al dettaglio, di sguardo nuovo su cose già viste.
C'è in Piccolo verde una differenza sostanziale rispetto agli altri libri citati: non troviamo infatti la consueta correlazione tra singola poesia e singola immagine, ma vi è un solo componimento che scorre lungo le pagine, due versi alla volta, raccontando di volta in volta la foto.
Foto e parole ci invitano a guardare a terra, anche in un contesto urbano, per scoprire piccoli giardini in miniatura che crescono dove meno ce lo aspettiamo: tra le fughe di due piastrelle, tra i fori di un tombino, da un tubo rimasto aperto, piantato a terra.
Gli autori ci invitano a soffermarci, a meravigliarci, ad andare oltre la semplice idea di "pianta che cresce tra i sassi" e a immaginare mondi in miniatura e piccoli giardini, ammirarne le forme, le geometrie, le simmetrie e il caos, a costruirvi delle storie.
Anche l'attenzione per le cose si può allenare con un po' d'arte.