Sono "in una relazione complicata" con la poesia.
A tratti la amo, a giorni la odio, più spesso non la capisco; l'ho pensata morta, poi l'ho vista resuscitare. E a volte mi ritrovo persino a scriverla.
Nel pensare a quali titoli portarvi come testimoni di questo strano 2020, però, la poesia è emersa in modo prepotente.
La cosa non mi stupisce: è stato un anno che ci ha costretti alla pausa, alla lentezza, alla contemplazione, che ci ha messo di fronte a noi stessi come forse non succedeva da tempo.
Così, al posto del solito elenco dei "libri più belli" (che parzialmente vi ho già proposto nell'articolo sulle strenne), per questa fine 2020 vi porto qualcosa di più essenziale: quattro soli titoli per esplorare le emozioni di questi mesi, e due raccomandazioni.
L'amore a 126 cm da terra di Sara Carpani e Luca Tozzi (Pulce edizioni).
Per raccontare i primi sentimenti da grandi, quelli che un po' ci fanno vergognare, le amicizie che sembrano amori, gli amori che sembrano amicizie, e quelli che non sembrano nulla, perché sono diversi da ogni cosa mai provata prima. Ve ne ho parlato qui.
Io sono foglia, di Angelo Mozzillo e Marianna Balducci (Bacchilega Junior), poesia in versi e immagini, racconta la volubilità di una vita che impara a conoscersi, che si cerca, che si scopre ogni giorno diversa. Una danza da seguire incantati, che vi ho raccontato qui.
Prima e poi, scritto da Teresa Porcella e illustrato da Giorgia Atzeni (edizioni Bacchilega Junior), parla di crescita e di cose che cambiano: persone, sentimenti, situazioni. Il tempo passa e fa cambiare il nostro sguardo. Qualcosa si perde, qualcosa si ritrova. Se vi siete persi la mia recensione, trovatela qui.
Occhio Ladro, di Chiara Carminati e Massimiliano Tappari (Lapis) è un invito a trovare frammenti di storie tra le cose che ci circondano ogni giorno, a scrutare, scoprire, inventare la meraviglia del mondo. Ne ho parlato qui.
Ecco, se dovessi riassumere il mio 2020 in libri, lo farei con questi, e con due raccomandazioni.
La prima: non abbiate paura di proporre la poesia ai bambini. La capiranno? Non la capiranno? Che importa. La poesia è musica, è sensazione, è ritmo, è bellezza della parola. Troverà un posto da cui entrare, e lì dentro qualcosa smuoverà.
La seconda: non abbiate paura di cercare poesia nella vostra vita, anche dove sembra non esserci, anche dove non la vedete più. Forse un giorno, come succede in Prima e poi tra due fratelli, riusciremo a guardare indietro verso questo 2020 e a dirgli che
in fondo non eri
del tutto sbagliato.