Nuvole in scatola
  • Home
  • Libri
    • Dalla nascita
    • Da 1 anno
    • Da 2 anni
    • Dai 3 anni
    • Dai 4 anni
    • Dai 5 anni
    • Dai 6 anni
    • Dai 7 anni
    • Dagli 8 anni
    • Dai 9 anni
    • Dai 10 anni
    • Dagli 11 anni
    • Per adulti
    • Per papà
  • Chi sono
  • Contatti
Avete presente quei giorni in cui non sapete più come giocare con i vostri bimbi piccoli? Quando avete finito tutte le canzoncine, gli scherzi e le pernacchiette, e i 174 giocattoli regalati dai nonni stanno lì, in una scatola, completamente ignorati?

Ecco, la soluzione potrebbe essere la bottiglia.

Lo so, ci avete pensato anche voi: attaccarvi a una bottiglia di un buon superalcolico e ignorare il pupo, ma no, non è questo che intendevo.

Volevo invece parlarvi di un'idea semplice semplice e molto famosa per intrattenere i più piccoli, in quell'età (dai sei mesi all'anno, diciamo) in cui gli stimoli sensoriali sono uno degli strumenti di gioco e di esplorazione più importanti:

le bottiglie sensoriali.

Di bottiglie sensoriali (o sensory bottles in inglese) ce n'è un'infinità, tante quante la vostra fantasia ne possa concepire. Anch'io ne ho sperimentate diverse.
Quelle che hanno avuto più successo con il Piccolo T sono state due: la bottiglia "elettrica" e la bottiglia "glitterosa". Eccole qua.


Per la bottiglia "elettrica":
  • una bottiglia (ovviamente) di plastica da mezzo litro 
  • riso
  • stagnola
  • colla a caldo.
Facile facile: versate qualche manciata di riso dentro la bottiglia.
Preparate tante piccole palline di carta stagnola (poco più grandi di un chicco di riso) e infilateci dentro anche quelle.
Chiudete la bottiglia sigillandola con colla a caldo (un'amica mi faceva notare che sarebbe meglio fare attenzione a non lasciar fuoriuscire la colla a caldo, che potrebbe avere qualche componente tossica. Naturalmente io non sono stata così attenta. Piccolo T comunque sembra star bene. Per ora).

Questa bottiglia piace un sacco perché fa un bel rumore quando viene agitata.
In più le palline di stagnola, oltre ad essere divertenti da vedere, restano per un po' appiccicate alle pareti in modo buffo, a causa dell'elettricità statica, suscitando la curiosità dei bimbi.

Per la bottiglia "glitterosa":
  • una bottiglia (ma va'?) di plastica da mezzo litro
  • acqua
  • detersivo per piatti
  • glitter
  • cannucce colorate
  • colorante alimentare
  • colla a caldo.
Vedi sopra, ovvero: infila tutto nella bottiglia e chiudi con la colla a caldo.
Il detersivo serve a dare più viscosità all'acqua (così il glitter resta sospeso più a lungo, con un effetto "palla con la neve") e crea anche una bella schiumetta quando la bottiglia viene agitata.
In più le cannucce "nuotano" un po', per poi tornare a galla, sul pelo dell'acqua ma sotto la schiuma.
È tutto un gioco visivo di movimenti, luci e trasformazioni.

Questa sensory bottle può anche avere la funzione di barattolo della calma: durante le crisi di pianto o i forti capricci dei bimbi, la vista dei brillantini sospesi nell'acqua pare aiuti a placare l'agitazione dei bimbi.
Quasi quasi la provo anche con qualche adulto di mia conoscenza. Non si sa mai.
Astenersi aracnofobici.
Anzi, no. Chissà che leggere un bel libro sull'amicizia con un ragno non faccia superare anche qualche paura (il che, vivendo in campagna, può essere utile).

Ma non è questo il motivo per cui, durante la nostra ultima incursione in biblioteca, ci siamo portati a casa Amico ragnolo, di Fatatrac.
La verità è che sia io che il Piccolo T ci siamo innamorati delle illustrazioni, della faccia irresistibile dei due protagonisti.
Ai miei tempi c'era il Pongo.
Era divertente, creativo, colorato, e serviva il bicipite di Arnold Schwarzenegger (versione pre-governatore della California) per giocarci.

Poi, appena ho superato l'età entro la quale è socialmente accettabile giocare col Pongo, ecco che si inventano il didò.
Divertente, creativo, colorato e finalmente morbido da lavorare.



Si dice che un bravo genitore debba lasciare libero il figlio di seguire i propri interessi, senza imporgli i suoi.
Lo si dice prima di diventare genitori, ovviamente. Perché poi diventa ovvio che l'inclinazione naturale di ogni bambino è piazzarsi sul divano e guardare Peppa Pig.

Insomma, non so se è corretto o no, ma la mia passione per i libri ci tengo a trasmetterla, al Piccolo T.  E per farlo, a volte mi piace trasformare un libro in un piccolo gioco.
Post più recenti Post più vecchi Home page

Eccomi

Copywriter e anche un po' account, co-autrice di fumetti, dilettante (ma appassionata) del fai da te, navigatrice compulsiva, divoratrice di libri e di serie TV. Divido la casa con un marito, tre figli e parecchi gatti di polvere.

Segui le nuvole

Newsletter

* indicates required

POPULAR POSTS

  • Svish, splash, squelch, scric, fiuuu!
  • Sssh!
  • Leggere immagini.
  • Leggete per piacere.
  • Il calore della neve

Temi

animali 52 scienza 35 diversità 23 natale 21 fantasia 19 amicizia 18 disegno 18 rime 18 papà 16 regali 15 cani 14 natura 13 paure 13 nanna 12 condivisione 10 emozioni 10 scuola 10 fratelli e sorelle 9 pannolino 9 onomatopee 8 punti di vista 8 autostima 7 cibo 7 corpo umano 7 crescita 7 esperimenti 7 mostri 7 silent book 7 bullismo 6 ecologia 6 noia 6 amore 5 avventura 5 halloween 5 mamma 5 mare 5 nonni 5 dinosauri 4 educazione 4 famiglia 4 interattivo 4 matematica 4 morte 4 regole 4 ambiente 3 capricci 3 difetti 3 esplorazione 3 gallucci 3 in viaggio 3 lettura 3 maestra 3 neonato 3 storia 3 supereroi 3 buio 2 carnevale 2 compleanno 2 cucu 2 disabilità 2 estate 2 favole 2 lentezza 2 macchine 2 neogenitori 2 neve 2 primavera 2 resilienza 2 scrittura 2 vacanze 2 autonomia 1 autunno 1 gatti 1 inserimento 1 tempo 1

Search This Blog

Blog Archive

  • ►  2021 (4)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2020 (103)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (12)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2019 (101)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (12)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (9)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2018 (79)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (9)
    • ►  luglio (3)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (7)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2017 (62)
    • ►  dicembre (7)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (5)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2016 (44)
    • ►  dicembre (2)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2015 (38)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (4)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (5)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (4)
  • ▼  2014 (34)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (3)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (4)
    • ►  luglio (2)
    • ►  giugno (3)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (4)
    • ▼  marzo (4)
      • Mamma, passami la bottiglia!
      • Aiuto, un ragnolo!
      • The paste formerly known as Pongo.
      • Mangia, libro!
    • ►  febbraio (2)

Copyright © Nuvole in scatola. Designed by OddThemes