Ci vuole un seme.

Il bambino piantò un seme di carota.

È poco più di una frase minima: soggetto, verbo, oggetto, specificazione.

Eppure in queste poche parole troviamo il nucleo di tutto questo straordinario libro: c'è il protagonista (il bambino), la sua azione, all'attivo, perché sarà lui con la sua volontà, la sua caparbietà e i suoi gesti a dare forma alla storia, e c'è il tema centrale di tutta la narrazione: quel seme. Ogni cosa è essenziale.

Solo quella specificazione "di carota" non cambia la sostanza dei fatti, ma è un dettaglio che nutre l'immaginario. Poteva essere un seme qualsiasi, invece ora possiamo visualizzare bene cosa vuole diventare "da grande" quel seme, e non è una pianta ornamentale, ma qualcosa di sostanzioso, di umile ma anche utile.

Un seme di carota

Ecco, Un seme di carota è tutto in questo incipit: la sua prosa misurata, fatta di pochissime parole ben scandite, che lascia il tempo di pesarle una ad una, un'illustrazione semplice su fondo neutro di cui possiamo leggere ogni dettaglio, e qualche piccolo particolare che passa quasi inosservato ma che dà corpo e forza alla storia.

Un seme di carota è un piccolo classico. Lo scrisse Ruth Krauss e lo illustrò il marito Crockett Johnson (il "papà" di Harold, che non stenterete a riconoscere nei tratti di questo bambino), fu pubblicato nel 1945 e oggi arriva in Italia grazie a Topipittori, senza aver perso la sua potenza.

Un seme di carota

 

La mamma gli disse "Non credo che germoglierà"

(...)

E suo fratello gli disse: «Non germoglierà».

I dettagli, dicevamo. Come la delicatezza che adoperano i genitori nel dargli la loro opinione (in inglese è "I'm afraid it won't come up"), e che invece il fratello non si cura di usare.

Delicato o meno, il parere di tutti è concorde: il seme non germoglierà. Ma al bambino non importa. Non si lascia scalfire dalle opinioni degli altri: la sua espressione quasi non muta lungo tutta la durata del libro. Il suo sguardo si volge a loro, segno che li ascolta, eppure va dritto per la sua strada, prendendosi cura del suo seme, innaffiandolo e togliendo le erbacce. 

A questi gesti di cura sono dedicate le frasi più lunghe, che spezzano il ritmo delle sentenze per dare conto di un lavoro meticoloso e amorevole. È la cura che spezza le catene dell'inevitabilità, e la prosa ne tiene conto, dandole un respiro più dolce.

Un seme di carota

Un seme di carota è un albo brevissimo e lineare, che arriva dritto al punto.
Ci racconta la caparbietà, l'importanza dei gesti di cura, la forza della determinazione nel perseguire i propri progetti.

Un piccolo gioiello che parla poco ma ha (ancora) molto da dire.


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