TI voglio bene ma...

Poche coppie comiche (forse nessuna) ci hanno fatto ridere come Orso e Anatra.

ti voglio bene

Buonanotte ci aveva folgorato con i suoi tempi comici perfetti, con la sua teatralità ideale da recitare ad alta voce, e con un neanche troppo sottile (ma mai esplicito) parallelismo con il rapporto tra genitore che vuole dormire e figlio che vuole giocare.
Ritroviamo molti di questi tratti in Ti voglio bene, in cui Jory John e Benji Davies riportano in scena (è il caso di dirlo) gli stessi protagonisti, sempre per Il Castoro.

Rivediamo quindi quasi invariati i contrasti tra Anatra, delizioso e irrequieto tormento, e Orso, la paciosa spalla comica del duo.

ti voglio bene

Questa volta Orso ha voglia di passare "una bella mattinata pigra in casa", mentre Anatra è decisa a trascinarlo in una bella passeggiata.

ti voglio bene

Vediamo ripetersi gli stessi meccanismi e perfino gli stessi tormentoni: Anatra che propone e che insiste da un lato, e dal'altro i "no" ripetuti di Orso e il suo "L'hai già detto" quando Anatra, nella concitazione, si ripete.

ti voglio bene

Di diverso, stavolta, c'è soltanto una più spiccata impronta affettiva.

In più di un'occasione, Anatra si giustifica spiegando "Voglio solo esserti simpatica" e Orso le ripete  "Ma tu mi stai già simpatica", e la rassicura sul suo affetto.
Non so quanto un bambino lo possa cogliere, ma è evidente il richiamo alle mille volte in cui un adulto non ha voglia di giocare perché ha bisogno di un po' di tempo per sé: chi si vuole bene non deve stare sempre necessariamente insieme, sembra dire questo albo, con un messaggio che forse rassicurerà più i genitori che i bambini.

Ma Orso e Anatra sono così simpatici che i bambini perdoneranno il tentativo di far passare una morale tra le loro battute.


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