"Mamma, ehi, pss!"
"Che c'è, Piccolo T? Ti avevo chiesto di lasciarmi dormire!"
"Ma infatti ti sto chiamando sottovoce!"
Inutile: far capire ai bambini l'importanza di una bella dormita è praticamente impossibile. E come in tutte le cose, dove non ci sono soluzioni, arriva l'ironia.
Buonanotte!
Jory John e Benji Davies sono riusciti a dare vita a una storia esilarante, che non nomina nemmeno mamme, papà e bambini, ma in cui i genitori si riconosceranno facilmente. È la storia di Orso, stremato dal sonno, e della sua vicina di casa Anatra, che proprio non riesce a dormire.
La prima doppia pagina mostra subito la vivacità delle illustrazioni, con colori pieni e fondi piatti, e la loro espressività, ma anche un primo, forte contrasto tra due mondi: quello dell'anatra, giallo canarino, vitale e luminoso, e quello dell'orso, blu e tranquillo.
A un "Non sono mai stato così stanco" di Orso, Anatra ribatte a distanza col suo "Non sono mai stata così sveglia".
E qui iniziano il tormento (di Orso) e il divertimento (nostro), perché Anatra bussa violentemente alla porta del vicino, appena assopito, iniziando a proporgli ogni genere di attività per passare il tempo.
È un botta-e-risposta serrato, da leggere con la vociona grossa e addormentata di Orso e quella sottile, gracchiante e su di giri di Anatra. Incalzante lei, sonnacchioso lui (è d'obbligo qualche sbadiglio mentre si legge!): il contrasto, anche nella lettura, è di quelli che tengono il piccolo ascoltatore incollato al libro.
Ma è anche nelle pause, nelle pagine "mute", che le sensazioni quasi fisiche del sonno di Orso e della veglia di Anatra traspaiono dalla forza comica delle illustrazioni di Benji Davies.
Quale genitore non si è mai trovato addormentato mentre il suo piccolo lo fissava?
E poi c'è il finale, che non vi svelo, ma che non mancherà di aggiungere al libro stupore e risate.
Buonanotte!
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