Il terrore del foglio bianco, anzi: a righe

Quando si parla di terrore del foglio bianco, di quella paura di scrivere la prima riga di un romanzo o di un saggio, ci si riferisce di solito al mondo adulto.

Si dà un po' per scontato che un bambino, con la sua innata e fanciullesca fantasia, non abbia di questi problemi. Ma chiunque abbia a che fare con bambini, se ci pensa bene, si rende conto che la loro fantasia viaggia sì, ma solo quando lo può fare spontaneamente. Messi di fronte al dovere di scrivere o raccontare qualcosa (pensate solo ai "cos'hai fatto oggi?" "niente"), si trovano di fronte il vuoto.

La fantasmagorica storia di Ralph


 La fantasmagorica storia di Ralph racconta proprio questo: il terrore del foglio bianco, inversione bambino.

Il titolo dell'edizione italiana, di Terre di Mezzo editore, strizza l'occhio alla serie più celebre della sua autrice Abby Hanlon: Dory Fantasmagorica. Nella versione originale, Ralph Tells a Story, il riferimento non è presente.

Di Dory, Ralph ha soprattutto lo spirito scanzonato e le illustrazioni allegre. Diversa invece è la scrittura, molto più vicina in questo caso a un albo illustrato che a un breve romanzo: con poche parole per pagina e molti fumetti, Ralph si potrebbe quasi definire una prima graphic novel.

"Le storie sono dappertutto!"

dice sempre la maestra di Ralph quando li stimola a scrivere. E Ralph si sente un pesce fuor d'acqua, perché lui non ne trova mai. Gli sembra che non gli succeda mai niente di interessante.

La fantasmagorica storia di Ralph

I suoi compagni di classe, invece, quelli sì che sono bravi a scrivere storie: sembra che lo facciano senza la minima fatica, raccontando del gelato preso con la mamma, delle caramelle nascoste sotto il letto, di un piccolo segreto condiviso con la nonna.

La fantasmagorica storia di Ralph

Per Ralph, invece, l'ora di scrittura è una tortura, anche se la sua compagna Daisy scrive un sacco di storie anche su di lui: sono quelle che lui non riesce a cogliere, ma che viste dall'esterno sembrano molto più interessanti.

La fantasmagorica storia di Ralph

Dopo aver trovato mille scuse per evitare di dover leggere alla classe il proprio componimento, Ralph non può più sottrarsi, ma è proprio in quel momento che grazie alle domande curiose dei compagni scopre che quello che lui credeva un semplice, piccolo e insignificante avvenimento (un bruco che gli cammina su una gamba) può trasformarsi nella più bella delle avventure: basta scoprirne i dettagli, guardarlo con occhi diversi, immaginarne uno sviluppo.

Ralph diventa così un appassionato scrittore e narratore, finalmente sbloccato dal suo terrore del foglio bianco.

La fantasmagorica storia di Ralph è una storia leggera, che si pone con allegria accanto al bambino e ai suoi timori scolastici, lasciando intravedere una soluzione semplice, per certi versi fin troppo, a un problema concreto, con un messaggio sotteso in favore della costruzione della propria autostima. 

I racconti dei compagni di Ralph, in fondo, non sono romanzi fantasiosi o trovate geniali: ciò che conta è saper cogliere le storie, anche piccole, che si trovano attorno a noi.

Piccola chicca, i risguardi, che rappresentano il "prima" e il "dopo" di questa storia, la svolta di un protagonista prima bloccato, poi ispirato.

La fantasmagorica storia di Ralph

Fa sorridere, infine, l'ampia presenza di errori ortografici negli scritti di tutta la classe, perfino degli alunni più bravi: La fantasmagorica storia di Ralph non insegue la perfezione, ma stimola la voglia di buttarsi, di fare, di provare, senza timore dell'errore. 

È solo così che si impara davvero.


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