Cronache bestiali.

Pensate a un giornalista.

La prima immagine che ci viene in mente è quella di una figura monolitica, senza troppe sfaccettature, che gira con il suo bloc notes a caccia di scoop. 
In realtà il giornalismo è fatto di molte attività diverse tra loro, secondo il campo di competenza (o perlomeno, così dovrebbe essere).

L'eco del bosco

La prima cosa che mi ha colpito nella serie di brevi romanzi L'Eco del Bosco, scritta da Marco Iosa e illustrata da Giovanni Nori e pubblicata da Camelozampa, è proprio lo spaziare tra le diverse discipline del giornalismo, esplorandone le specializzazioni.

L'eco del bosco

L'Eco del Bosco, primo romanzo della serie, si concentra soprattutto sulla costruzione della nuova coppia di cronisti dell'omonimo giornale: Lupo e Polly Pec, un lupo e una pecora. Esperto e orgoglioso, il lupo fatica ad accettare di essere affiancato da una novellina, perdipiù appartenente a una specie proverbialmente in contrasto con la sua, ma l'esperienza condivisa e il talento della pecora gli faranno cambiare idea.

La loro attività giornalistica si concentra sullo storytelling: Lupo e Polly sono titolari di "Stranimali", una rubrica da rotocalco, che si occupa non tanto di fatti di cronaca, quanto di storie curiose di animali, come quella di Sante, l'elefante ballerino, o della famiglia Porcellino, con un record di 30 figli.

L'eco del bosco

Polly porta a Lupo una visione nuova, più empatica, del suo lavoro: riesce a entrare in sintonia con gli animali che intervista, e spesso ad aiutarli grazie alla propria sensibilità. La rubrica, scritta in toni coinvolgenti e ricchi di emozione, diventa un luogo dove parlare di accoglienza, di diversità, di comprensione: un po' lo stesso percorso che compiono i due protagonisti, l'uno verso l'altra.

Con Il giallo del Pangolino giallo, Lupo e Polly diventano giornalisti di cronaca nera, indagando sulla scomparsa di un vecchio professore dalla scuola che Lupo stesso aveva frequentato. Sarà stato ucciso?

In ognuno dei romanzi della serie, la struttura è la medesima: a un capitolo narrativo sull'inchiesta compiuta dai due giornalisti fa seguito il relativo articolo uscito sul giornale. In questo volume, all'articolo si aggiunge una brevissima scheda che coinvolge il lettore nell'indagine, sfidandolo a ricordare cosa avesse notato di strano e a scrivere le sue supposizioni.

L'eco del bosco

I mondiali dell'Olympic Boscaglia ha, prevedibilmente, come protagonista il giornalismo sportivo. 

Polly e Lupo seguono una sgangherata squadra calcistica, l'Olympic Boscaglia per l'appunto, che si ritrova qualificata al Campionato del Mondo degli animali. Lupo, qui, abbandonerà le vesti di giornalista, lasciando il timone a Polly, perché sarà convocato come mister della squadra.

L'eco del bosco

Perché è stato chiamato proprio lui, che sembra non essere interessato al calcio? In tutti e tre i libri della serie, il passato di lupo emerge in qualche modo, dando al personaggio un'aura di mistero e regalando un doppio filone narrativo alla trama, che segue contemporaneamente i fatti narrati dai due giornalisti e anche le loro storie private.

La scrittura di Marco Iosa è ricca di trovate umoristiche, di un umorismo fatto di giochi di parole ed equivoci che rispondono perfettamente al gusto dei bambini a cui i libri sono rivolti, dai 7 ai 10 anni circa. Molte anche le citazioni parodistiche di personaggi famosi come, nel capitolo calcistico, Daniele De Rattis e Er Lupone (si nota certamente l'origine romana dell'autore!).

Non manca una certa ironia meta-letteraria:

"Il giallo del pangolino, ché poi i pangolini sono gialli. Sembra il titolo di un libro: Il giallo del pangolino giallo."
"Solo un cretino intitolerebbe così un libro!" disse un gatto nero di nome Pepe che passava in quel momento nel corridoio insieme a un amico micio. Subito dopo un pianoforte cadde in testa al gatto Pepe. A volte gli autori dei libri sono più permalosi di un rinoceronte.

Nelle storie di L'Eco del Bosco trionfano sempre i buoni sentimenti e l'umorismo, due elementi che, insieme al font ad alta leggibilità, rendono la lettura particolarmente accattivante, mentre gli articoli citati sono ottimi esempi di testi di diverso genere, con cui i bambini possono prendere gradualmente confidenza.

Chissà se la prossima avventura ci porterà ad esplorare il mondo del giornalismo scientifico. Vista la confusione comunicativa degli ultimi tempi, ne sentiremmo tanto il bisogno.


   

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