Nuvole in scatola
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[Post aggiornato con le nuove idee 2019]

Regalare un libro – sapete come la penso – è sempre una buona idea. E sapete come si può migliorare una buona idea? Con un'altra idea.


Se volete abbinare un libro a un altro regalo, potete scegliere uno dei tanti oggetti "brandizzati", ad esempio a tema Piccolo bruco maisazio (qui la mia recensione) o Strega Rossella (ne avevo parlato qui). Ma se preferite stupire con qualcosa di più insolito, ecco allora dieci idee per abbinare un libro a un oggetto originale a tema.


Per chi vuole salvare il pianeta.


Effetto serra e cambiamento climatico sono argomenti di grande attualità! Ma siamo sicuri di saperne abbastanza? Perché la Terra ha la febbre? di Editoriale Scienza risponde in modo semplice e rigoroso a tante domande su questo tema. E per fare un gesto in più in favore dell'ambiente, potete regalarlo insieme a una borraccia in alluminio, per ridurre l'uso di plastica usa e getta. La mia recensione del libro la trovate qui (da 9 anni).

Per i costruttori (e i distruttori di confini).


Si parla di confini, di muri, di diversità e di paure in Il muro in mezzo al libro (qui la mia recensione), un albo che gioca con i limiti fisici dell'oggetto-libro. Regalatelo a chi ama costruire muri fisici e abbattere quelli metaforici, abbinandolo a queste meravigliosi blocchi da costruzione giganti (da 3 anni).

Per chi è sempre in competizione.


Una corsa di cavalli come non ne avete mai viste: Gran Premio (di cui ho parlato qui) è un albo esilarante, che racconta una gara senza regole, con una cronaca incalzante ed ironica. E quando si parla di gare "originali", il mio pensiero va alla Corsa dei lombrichi, gioco in scatola originale e coinvolgente, dal meccanismo non scontato, che in famiglia ci sta appassionando molto. (da 4 anni).




Per chi ama i caldi abbracci.


Filo magico Ã¨ una favola calda e dolce come un abbraccio, che racconta l'incanto di un gesto generoso come quello di creare maglioni di lana. Abbinatelo a un maglione o a un accessorio fatto a maglia, come questo originale berretto con le orecchie. La mia recensione del libro la trovate qui (da 4 anni).


Per i piccoli globetrotter.


Mappe è un viaggio tra i Paesi del mondo, attraverso 67 ricchissime illustrazioni che ne raccontano curiosità, record, monumenti, usi e costumi. Un capolavoro per chiunque ami viaggiare, anche solo con la fantasia. Regalatelo insieme al Boostapak della Trunki, uno zaino che diventa un'alzatina omologata per il trasporto in auto dei bambini. Perfetta per viaggiare in sicurezza in taxi o per risparmiare il costo del seggiolino nel noleggio auto. Qui trovate la mia recensione del libro (da 6 anni).


Per gli investigatori della scienza.


Il mondo dell'infinitamente piccolo raccontato tra scienza, quotidianità e poesia: Mini. Il mondo invisibile dei microbi ha vinto il Premio Andersen 2016 come miglior libro di divulgazione ed è l'accompagnamento perfetto al primo microscopio giocattolo. Mini, che vi ho già raccontato qui, è adatto dai 5 anni. Per bimbi più grandicelli (dai 7 anni) potete abbinare il microscopio a Il super libro degli scienziati in erba di cui ho parlato qui.


Per coltivatori in erba.

Tante spiegazioni su come nascono e crescono le piante, e tante storie per ingannare l'attesa mentre i semi germogliano: Ravanello cosa fai? è un perfetto primo manuale narrativo sulla coltivazione, da regalare insieme a un kit da giardinaggio per mani piccole. Qui la mia recensione del libro (dai 4 anni).


Per giovani paleontologi.


Che vogliate parlare di dinosauri in modo favolistico con la storia di Dino il piccolo grande dinosauro, oppure ridere di loro (e un po' di voi) con la serie Cosa fanno i dinosauri..., o ancora cercare un approccio storico-scientifico con Al tempo dei dinosauri, ora sapete cosa fare: scegliete il libro che fa per voi nel mio post e abbinateci un kit di scavo per perfetti paleontologi.


Per chi cerca la propria routine.


Lavarsi i denti è importante, ma è noioso. A meno che non ce lo insegni Rupert, il simpatico leone di Roarrr! Ruggiti pericolosi (qui la mia recensione), e poi in bagno non ci aspetti un kit spazzolino colorato e divertente con bicchiere e clessidra per spazzolare abbastanza a lungo. Dai tre anni.



Per chi ama andare sempre a fondo delle cose.


Sam e Dave scavano una buca senza un motivo preciso e il risultato è il piccolo capolavoro di nonsense e comicità firmato da Mac Barnett e Jon Klassen di cui vi ho parlato qui (da 4 anni). Imitateli scavando anche voi come non ci fosse un domani con questa originale paletta raccogli sabbia a molla che ogni vicino di ombrellone vi invidierà.


Per i festaioli.


In una festa tutto deve essere divertente: il cibo, le decorazioni e magari anche le letture a tema. Se amate i draghi e i tacos, alla vostra festa non devono mancare l'ironia un po' nonsense di Ai draghi non piace piccante (da tre anni, come avevo raccontato qui) e un supporto per tacos a forma di dinosauro.


Per naturalisti e catalogatori.

Cosa fanno 50 animali tutti in fila uno dietro l'altro? Un libro! Più precisamente un libro originalissimo, curioso e divertente come Tutti in coda, da leggere e rileggere con bimbi da 3 anni in su (qui la mia recensione), scoprendo particolari sempre nuovi, e magari da mettere in scena usando degli animaletti in miniatura: quelli da collezione della Schleich oppure altri set più economici.


Per i fan della natura e delle sue meraviglie.


Scoprite lo spettacolo unico delle stelle con Costellazioni, che ne racconta storia, scienza e racconti mitologici con fascino e rigore scientifico (qui la mia recensione), e poi ricostruitele sul soffitto di casa o inventate delle costellazioni tutte vostre con delle stelline fosforescenti.


Per chi vuole conoscersi, dentro.

Si può unire il rigore scientifico all'arte, nel raccontare il corpo umano? Sì, se a farlo sono Andrea Valente e Gek Tessaro. Viaggiate allora nei meccanismi del nostro corpo con Dalla testa ai piedi. Sopra sotto dentro fuori il corpo umano (trovate qui la mia recensione) e poi giocate con un puzzle magnetico sul corpo umano divertente e istruttivo come quello di Janod. Dai 6 anni.


Per chi vuole vedere la vita più rosa

Un giorno di pioggia può mettere tristezza, ma non se lo affronti con un ombrello Rosa a pois tutto può cambiare. Godetevi la poesia, il romanticismo e la delicatezza di questa storia (che ho raccontato in questo post) e migliorate le giornate di pioggia dei vostri bimbi con un ombrello magico che cambia colore a contatto con l'acqua. Dai 5 anni.


Per chi vuole portare una coccola a scuola

La scuola può essere un'avventura, soprattutto se qualcuno ti ruba i panini e tu ti trasformi in investigatore per smascherare il colpevole. Regalate ai vostri bambini il loro primo giallo, appassionante e legato alla loro realtà quotidiana, con Il ladro di panini(se volete saperne di più, ne ho parlato qui) e coccolateli con un box per la merenda speciale, divertente e sostenibile. Dai 6 anni.


Per chi... inizia a usare le mutande!
Come approcciarsi al vasino? La soluzione migliore è sempre la stessa: il divertimento! Le mutande di Orso Bianco farà ridere a crepapelle i vostri bimbi (vi ricordate? Ve l'ho raccontato qui), e voi potete aggiungere ancora più allegria con delle coloratissime mutandine di apprendimento. Da 2-3 anni.

E ora non dite più che per Natale non avete idee!


                                                                           
Uno dei ricordi più belli della mia adolescenza sono le notti di san Lorenzo passate in montagna con la mia compagnia, tutti stesi su una coperta a naso in su, per guardare lo spettacolo delle stelle cadenti. Una magia che aspettavo tutto l'anno, vuoi per il fascino delle stelle, vuoi per quello della serata fuori casa con gli amici.


In attesa dell'estate (e dell'età giusta per farlo uscire la sera), sto facendo vivere un po' di quella magia al Piccolo T anche dentro casa, grazie a Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo di Editoriale Scienza.


Dentro il libro si trovano 16 costellazioni, otto carte del cielo (quadrante sud e quadrante nord, per ogni stagione), ma soprattutto tutto il fascino delle stelle, nel loro aspetto mitologico e in quello scientifico.

Tutto inizia con "lo zaino dell'esploratore celeste", ovvero tutto quello che serve per ammirare le stelle, sia dal punto di vista pratico che – soprattutto – da quello nozionistico.
Viene raccontata la geografia del cielo, con il moto apparente delle stelle e le indicazioni per leggere la carta, e qualche nozione di astronomia, come ad esempio la magnitudine delle stelle.

Alla precisa ma chiara opera divulgativa di Lara Albanese si affiancano le illustrazioni oniriche di Desideria Guicciardini, che sembrano voler raccontare una storia in più oltre a quelle descritte dal testo, come se anche stelle e costellazioni potessero diventare protagoniste della fantasia di un bambino che le guarda.
 
Ogni costellazione viene introdotta da una grande immagine, per poi passare alla mitologia, alle curiosità, alle particolarità astronomiche delle stelle che la compongono e anche a nozioni pratiche su come trovarla nel cielo.
Tra , scienza, storia e leggenda, Costellazioni è un viaggio stupefacente tra le stelle, in tutta la loro magia.


C'è anche – piccolo aiuto per conquistare ancora di più i giovanissimi lettori – la sovrastampa di alcune pagine con inchiostro fosforescente, in modo che spegnendo la luce, dopo aver letto la storia di una costellazione, si possano vedere brillare le stelle che la compongono.

E dato che la stagione non permette di stendersi in giardino di notte, con il Piccolo T ho creato un piccolo

osservatorio del tubo.


Letteralmente del tubo, perché inizia tutto da un tubo di carta igienica, più un elastico e un foglio di carta nera.


Per ricostruire le costellazioni, potete utilizzare il mio pdf stampabile (dove troverete Orsa minore, Orsa maggiore, Cassiopea e Orione), oppure disegnarle a mano, magari partendo proprio dal libro.



La costellazione va disegnata all'interno di un cerchio dello stesso diametro del tubo di cartone.
Una volta ritagliato il cerchio, lo si sovrappone a un foglio di carta nera, ritagliato della stessa misura, e con un ago, un punteruolo o uno stuzzicadenti si praticano dei fori in corrispondenza delle stelle.

Se preferite, potete dipingere di nero direttamente il primo foglio. È comunque importante che il fondo sia scuro e schermi bene la luce.



Ora, ritagliate le alette attorno al cerchio e fissate il cerchio al tubo di carta igienica con un elastico.
Se volete usare un tubo per ogni costellazione, potete anche incollare le alette. Con l'elastico sarà possibile invece cambiare i dischi delle costellazioni su uno stesso "visore".

Importante: le costellazioni vanno fissate al contrario rispetto a come sono sul foglio, per poi poterle vedere correttamente.



Come si usa il nostro "osservatorio del tubo"?
In due modi. Il primo è guardarci dentro, come fosse un cannocchiale, puntandolo verso una fonte di luce.



Il secondo, più magico, è spegnere la luce, infilarci dentro una torcia e proiettare la costellazione sul muro.



Potete giocare a riconoscere le costellazioni, proiettarle raccontando la storia tratta dal libro.
O più semplicemente, come fosse una calda notte d'estate, godervi lo spettacolo.


I bambini sono tutti un po' animisti: giocando, sanno attribuire pensieri, azioni e personalità a tutti gli oggetti che gli capitano a tiro.
Ricordo che alle medie avevo fatto sposare, durante l'ora di letteratura italiana, il mio rotolo di scotch con quello della mia vicina di banco (ricordo un po' meno la lezione di letteratura, come potrete intuire).

Anche Oliver Jeffers e Drew Daywalt devono essere un po' animisti, e più probabilmente un po' bambini, perché i loro Pastelli ribelli (ed. Zoolibri) hanno tutti una personalità forte e ben definita.
Così definita, che un giorno si ribellano al loro padrone, Dante, e gli recapitano un bel pacco di lettere.

Su fogli di carta rimediati qua e là, ogni pastello esprime il suo disappunto, ogni volta per un motivo diverso.
C'è il grigio che si stanca a furia di colorare tutte quelle balene e gli elefanti, il rosso che è stufo di lavorare anche a Natale,

il beige che non accetta più di farsi chiamare "marroncino".

C'è perfino un colore a cui è stata strappata la bandella di carta (lo avete fatto anche voi da piccoli, vero?) e ora si sente nudo. Oppure quello a cui vanno bene le cose così come stanno, ma parla (anzi, scrive) a nome di altri due pastelli che hanno litigato tra loro.

Alle lettere, scritte tutte a mano dal pastello (lo si capisce dal colore), Oliver Jeffers affianca l'immagine, sempre molto espressiva, del pastello stesso e alcuni dei disegni fatti da Dante in quel colore, oppure, in alcuni casi, quelli che il pastello vorrebbe facesse.

Pastelli ribelli è insomma un "albo epistolare", la cui forza non si ferma all'originalità della trovata, ma si esprime perfettamente nella declinazione di tutte le lettere presentate.
Ogni pastello ha una personalità diversa, che si evince non solo dal contenuto, ma dallo stile stesso della scrittura. Leggendo, verrà naturale dare espressione a caratteri e sentimenti, usando un tono di volta in volta depresso, arrabbiato, imbarazzato, sfinito.
Gli accostamenti non sono affatto scontati: il rosso non è arrabbiato, il nero non è depresso, il verde non è speranzoso. Anche in questo si riconosce la qualità di una scrittura che sa superare la retorica.
Il tocco in più lo danno alcuni rimandi tra una lettera e l'altra, che lasciano intuire non solo la personalità dei singoli pastelli, ma anche le relazioni tra di loro.

La trama si perde forse un po' sul finale, in un certo senso scontato, per quanto sia la degna conclusione di tutta la vicenda, ma fino a quel momento offre uno spaccato divertente e coinvolgente sulla vita dei piccoli colori. La scrittura di Drew Daywalt e la matita (o il pastello?) di Oliver Jeffers riescono magistralmente a trasformare una scatola di pastelli in una commedia.

Nota curiosa: a quanto pare, alcuni dei disegni contenuti nel libro (non tutti: in alcuni riconosco senza dubbio lo stile di Jeffers) sono stati fatti da bambini, che vengono ringraziati nel colophon.

Pastelli ribelli insegna (ma forse i bambini lo sanno già) che ogni oggetto può diventare un personaggio, con tutta la ricchezza di tratti caratteriali che nulla ha da invidiare a un protagonista umano o animale.

Sembra un invito a fare altrettanto, a scovare oggetti in casa e dar loro voce, magari per fare una piccola sorpresa ai bambini.
Basta non cadere nella tentazione di essere "didattici" (no ai giocattoli che chiedono di essere messi a posto o ai vestiti che chiedono di non essere sporcati!) e provare a divertirsi un po', così l'idea può diventare lo spunto per trovare nuovi giochi e nuove attività da fare insieme.
Forse una macchinina è stanca di correre sempre sulla stessa pista e vuole provare ad essere lanciata dallo scivolo del parco, oppure lo xilofono vuole suonare una canzone rock.

E la colla, stufa di essere usata solo per le schede didattiche sul quaderno scolastico? Cosa può voler fare? Ma soprattutto, come potrà esprimersi?
Magari potrà scrivere un messaggio con l'aiuto dell'amica forbice.

L'impatto sembra un po' minatorio, ma l'invito è inequivocabilmente amichevole; che ne dite?


Questo post è un po' un ritorno alle origini, a quando il blog alternava recensioni di libri a pure idee di fai da te. Non c'è un motivo, se non la voglia di darvi una piccola e velocissima idea per rallegrare l'avvento dei vostri bimbi.
Perché si sa, più che la realizzazione del calendario, il vero dilemma è cosa metterci dentro.



Ecco allora cosa abbiamo fatto l'anno scorso.
Ho fatto stampare (da uno dei tanti servizi online) una bella foto di famiglia su un puzzle da 25 pezzi.



Ho preparato un pacchetto per ogni pezzo, scomponendo il puzzle a ritroso e facendo attenzione che ogni nuovo pezzo si attaccasse a uno di quelli che sarebbero già usciti nei pacchetti precedenti, ma senza procedere con un ordine lineare.
Nel primo pacchetto ho inserito due pezzi, in modo che già la prima sera di avvento ci fosse un minimo lavoro creativo.
Ho poi timbrato ogni pacchettino con un numero da 1 a 24.


Infine, ho appeso tutti i pacchetti sul nostro calendalbero dell'avvento, di cui vi avevo già parlato qui.
E così, ogni sera si apriva un pacchetto e ogni sera si componeva, un pezzo alla volta, il nostro puzzle di famiglia.
Vi piace l'idea? Siete ancora in tempo, probabilmente, per farvi stampare il vostro puzzle (e ritrovarvi, come mi succede ogni anno, a preparare i pacchetti nella notte del 30 novembre).

Alzi la mano chi non ha mai sognato di trovare una mappa dei pirati, scavare nel punto segnato da una X e trovare un fantastico tesoro.

Anche Sam e Dave hanno questo sogno, evidentemente, ed è per questo che Sam e Dave scavano una buca:
 "non ci fermeremo finché non avremo trovato
qualcosa di spettacolare", dice Dave.
Inizia così questo libro di Mac Barnett, con le illustrazioni di Jon Klassen, edito in Italia da Terre di mezzo editore. La storia è raccontata attraverso un uso sapiente dello spazio-pagina, che diventa uno spaccato del terreno scavato dai due ragazzini.

I ragazzi scavano, e mancano di poco un piccolo diamante.
Se solo avessero iniziato a scavare un po' più in là!, pensa il lettore.
Ma sotto di loro, ecco un altro diamante, ancora più grande. Peccato che, giunti a pochi centimetri da questo tesoro, i due decidano di cambiare direzione e di scavare di lato.

La storia procede così, con diamanti sempre più grossi persi a causa di deviazioni sempre più improbabili. I ragazzi sembrano sempre sul punto di farcela ma non ce la fanno, e il risultato è sempre più divertente.

Il meccanismo narrativo è quello del narratore onnisciente, che però anziché raccontare a parole ciò che succede, ce lo fa vedere. L'albo è infatti un equilibrio perfetto tra parole e immagini: il testo sembra quasi spiegare il punto di vista dei protagonisti, mentre le immagini svelano la realtà nascosta. Nessuno dei due "dice" nulla in più del necessario, ed entrambi, insieme, raccontano qualcosa che da soli non avrebbero potuto raccontare.
In Sam e Dave scavano una buca, il lettore sa più cose di quante ne sappiano i protagonisti e riesce ad anticipare quelle che sarebbero dovite essere le loro mosse. È il meccanismo hitchcockiano della suspense, solo che in questo caso, anziché creare tensione, ha un effetto irresistibilmente comico.


E poi c'è il cane.
Il cane sta a metà tra i personaggi e il narratore. Non dice nulla (è un cane!), ma il suo sguardo parla per lui. I suoi occhi guardano sempre in direzione dei tesori, come se sapesse qualcosa in più.
Sarà proprio il cane a risolvere la storia, scavando in cerca di un osso e facendo catapultare Sam e Dave in un posto che sembra proprio casa loro (ma lo è davvero?), con una caduta che sfida ogni legge della fisica ma sfrutta ancora lo spazio-pagina per far percepire a chi guarda un senso di vuoto sotto i piedi.


Di Klassen adoro l'espressività ricca di sottintesi dei suoi personaggi, gli sguardi tra l'ingenuo e l'ambiguo che già mi avevano divertito in Voglio il mio cappello! e che anche in questo caso riescono a rendere perfettamente tutte le sfumature della narrazione.

Sam e Dave scavano una buca ci ha fatto ridere, tantissimo.
E anche per questo ho voluto che restasse con noi anche dopo la lettura, inventando

il gioco di scava scava.

PREPARAZIONE.
Per realizzarlo anche voi, incollate bene tra loro due fogli, uno bianco e uno marrone.
Poi ricavate 100 quadratini, tutti uguali.
Disegnate su uno dei quadrati (dal lato bianco) un osso, e su dieci quadrati un diamante.
Create due segnalini con una freccia.
Ora costruite il vostro "dado" con un disco di carta (potete usare del cartoncino o attaccare la carta a un vecchio cd) diviso in sei settori e una freccia di cartoncino, da fissare al centro con un fermacampioni.
In alternativa, usate un dado normale dando un valore diverso a ogni punto:
1 - vai avanti di una casella nella stessa direzione in cui ti stavi muovendo.
2 - vai avanti di due caselle nella stessa direzione in cui ti stavi muovendo.
3 - vai avanti di una casella cambiando direzione.
4 - vai avanti di due caselle cambiando direzione. 
5 - vai avanti di tre caselle nella direzione che desideri.
6 - salta il turno.

Per tutte queste cose, potete anche scaricare il mio pdf stampabile.


REGOLE.
Il gioco è per due giocatori.
Disponete tutte le tessere in un quadrato 10x10, tenendole con il lato marrone verso l'alto.
Posizionatevi a due lati opposti del quadrato, piazzando i segnalini dove volete.
A turno, girate la freccia (o lanciate il dado) e muovetevi secondo le indicazioni: nella stessa direzione in cui vi trovavate (fa fede la direzione delle freccia disegnata sul segnalino) oppure in direzioni diverse, di un numero di caselle corrispondente a quello indicato.



Passando sopra un quadrato, "scavate", ovvero giratelo dal lato bianco, se è marrone.
Se la tessera è già "scavata" (ovvero girata dal lato bianco), passateci sopra senza fare nulla.
Se non potete muovervi secondo le indicazioni (ad esempio, se vi trovate al bordo del quadrato, con la freccia verso l'esterno e le indicazioni prevedono di continuare dritti), passate il turno o effettuate la mossa solo parzialmente (ad es. solo di una casella anziché due), finché potete.

Se trovate un diamante, raccoglietelo.
Se trovate l'osso, il gioco finisce.
Scopo del gioco è accaparrarsi il maggior numero di diamanti prima di trovare l’osso che ferma il gioco. Naturalmente la partita si chiude anche se non è ancora uscito l'osso ma avete trovato tutti e 10 i diamanti.



Ci ha divertito molto, questo gioco, quasi quanto il libro.
Dovrò mettere mano alla plastificatrice per fare in modo che le pedine durino un po' di più.

(Mi piace testare i giochi con il Piccolo T: è curioso e molto paziente anche quando mi rendo conto che qualcosa non funziona e cambio le regole durante la partita. Ed è stato un bravo "disegnatore di segnalini" quando mi sono resa conto che senza una freccia per ricordare la direzione sarebbe stato impossibile giocare.)



Sam e Dave scavano una buca
Autore: Marc Barnett
Illustratore: Jon Klassen
40 pagg
Prima pubblicazione: 2015 

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Eccomi

Copywriter e anche un po' account, co-autrice di fumetti, dilettante (ma appassionata) del fai da te, navigatrice compulsiva, divoratrice di libri e di serie TV. Divido la casa con un marito, tre figli e parecchi gatti di polvere.

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