Nuvole in scatola
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Non so voi, ma per tenere traccia dei regali fatti, delle età dei figli degli amici e delle diverse occasioni, ormai uso una tabella Excel. Sarà poco romantico, ma mi evita doppioni, dimenticanze e brutte gaffes.

Un metodo piuttosto sicuro per non ripetere lo stesso regalo dell'anno precedente è anche quello di regalare libri freschi di stampa. E allora, scartabellando i post del mio blog, vi ripropongo alcuni dei libri per bambini più belli da regalare, scelti tra quelli usciti nel 2020.

libri regali di natale 2020

Libricini per i primi mesi

cartonati helen oxenbury

Tutti giù per terra, Batti le manine, Che solletico! e Buonanotte, con le illustrazioni senza tempo della Oxenbury e la traduzione della Carminati, musicale come una ninna nanna, sono rime perfette per giocare con i più piccoli. Ve ne ho parlato in questo post.

 

Un libro per chi va all'asilo

 cosa dice piccolo coccodrillo

 Cosa dice piccolo coccodrillo?, di Eva Montanari, racconta la routine giornaliera, il distacco dalla mamma, la rassicurazione di trovarsi in un ambiente amico, attraverso il linguaggio così caro ai bambini delle onomatopee. Perfetto dai 18 mesi in su, ve ne ho parlato qui.


Un libro per due fratellini

 

iiiiiiiiiiiiiiiiiiiii racconta le scorribande e i "facciamo che ero" di due fratellini, uno grande e uno piccolo, tra i bisticci, l'entusiasmo e un amore indissolubile. Perfetto dai tre anni in su. Ve l'ho raccontato qui.

 

Un libro che profuma di immaginazione

harold e la matita viola  

Harold e la matita viola inizia con uno scarabocchio e continua, fin dove lo porta la fantasia. Il suo viaggio è un inno al gioco e all'immaginazione, che tiene incollati i bambini (dai 3 ai 99 anni) alle pagine. Qui la mia recensione.

 

Un libro che ci parla degli altri

I miei vicini 

A chi ogni tanto ha voglia di sbirciare nelle vite degli altri, I miei vicini risponde portandoci dietro le loro porte, per scoprire vite incredibili e affascinanti. Una proposta originale, ricca di particolari e significati da scoprire, dai 4 anni in su. Ve l'ho raccontata qui.

Un classico, che non guasta mai

peter pan

Peter Pan non ha bisogno di presentazioni. Ve lo propongo in una nuova edizione, integrale, curatissima, dalle illustrazioni affascinanti, che vi ho presentato qui.


Un libro da ridere, anzi due, per chi inizia a leggere da solo

Queste due proposte sono dedicate ai lettori alle prime armi.

 grolefante e topolino

Grolefante e Topolino - Che amicizia bestiale! è quasi un libro di barzellette: ogni pagina delle avventure dei due improbabili protagonisti ha un finale umoristico. La struttura a fumetti rende la lettura semplice e leggera. Qui potete scoprire qualche dettaglio in più.

giacomino giacheseinpiedi 

Agile libro scritto con criteri di alta leggibilità, Giacomino già che sei in piedi è un concentrato di ironia semplice e per questo geniale. Qui la mia recensione.


Un libro che, zitto zitto,  ti porta lontano

 
passeggiata col cane
 
Passeggiata col cane è un silent book brulicante di dettagli da scoprire, che segue il protagonista attraverso mondi immaginari incredibili. Qui la mia recensione. 


Un libro che celebra l'amicizia

nino e taddeo

Quanto sono belli Nino e Taddeo nel loro essere amici e supportarsi a vicenda! Vivono avventure semplici ma rese speciali dallo stare insieme. Dai 4 anni in su, ma ottimo anche per le prime letture autonome. Qui la mia recensione.

Un libro che è anche un microscopio

Il tuo mondo al microscopio 

Il tuo mondo al microscopio è un vero microscopio da costruire, per capirne i meccanismi, abbinato a un libro che ne spiega il funzionamento e dà molti suggerimenti su cosa e come guardare. Ve ne ho parlato qui.

 

Un libro di Natale

Natale notte di meraviglia 

A Natale non c'è niente di meglio che regalare un libro sul Natale!

Natale, notte di meraviglia racconta la natività dal punto di vista insolito, umanissimo, denso di spiritualità, di San Giuseppe. Ve ne ho parlato, da pochissimo, qui.

 

Una poesia per guardarsi dentro, e per guardare fuori

Non abbiate paura di regalare poesia ai bambini!
Non abbiate paura che sia troppo astratta, o troppo noiosa. Proponete poesia bella, per far sì che amino la nostra lingua e la sua musicalità, e imparino a scovare, dentro e fuori, angoli mai visti.

io sono foglia 

Poesia fatta di parole e immagini, Io sono foglia racconta il nostro umore, i nostri desideri, mutevoli come foglie d'autunno, e come foglie affascinanti. Una splendida poesia fatta di immagini e parole che si fondono in una danza. Dai 6 anni in su. Qui la mia recensione.

 

Occhio ladro

Occhio Ladro scova storie dal gusto rodariano nelle cose che quotidianamente vediamo senza guardare: un fiore, un sasso, una macchia sul muro. Massimiliano Tappari e Chiara Carminati ne fanno poesia, una poesia trasversale adatta a tutte le età.

Non abbiate paura di regalare poesia: se è quella giusta,saprà aprire loro mondi.


PS: Servono altre idee? Sbirciate nella mia guida ai regali dello scorso anno.



                           

Tra le frasi da diario del liceo che ho odiato di più c'è sicuramente quella che fa più o meno "Tuo padre è un ladro, perché ha rubato due stelle e te le ha messe negli occhi".

L'ho odiata per una serie di ragioni, tra cui il fatto che l'occhio, per me, non può essere qualcosa che emette luce, perché semmai, la luce, la cattura. Anche quando brilla, l'occhio lo fa per amore di ciò che vede, e non certamente per luce propria.

Perché vi racconto tutto questo?

Occhio ladro

Perché quella frase mi è tornata alla mente leggendo il titolo di Occhio Ladro, in cui finalmente i pezzi tornano al loro posto: è l'occhio che ruba, e con lo sguardo trasfigura. L'occhio poeta si illumina non di luce propria, ma perché riflette bellezza. 

Con Occhio Ladro, Chiara Carminati e Massimiliano Tappari, già autori di A fior di pelle (di cui vi avevo parlato qui) e Ninna no, anch'essi editi da Lapis, ci presentano ancora una volta una sinergia perfetta e sorprendente di testo e immagini, che ci dimostra che la poesia passa anche attraverso lo sguardo.

Occhio ladro

Il libro gioca con la pareidolia, l'istinto umano di vedere forme note o dotate di significato in immagini casuali: è lo stesso fenomeno che ci fa "vedere" forme nelle nuvole, e viene qui usato per catturare  – anzi, rubare – storie dal mondo: dalla strada, dai fiori, dalle architetture, dai segni di umidità sul muro.

Sfogliando le foto e leggendo i versi che le accompagnano non si ha la sensazione di un'invenzione narrativa, ma piuttosto quella di un gesto maieutico: quella storia esiste, è sempre stata lì, ed è stata scovata con la cura e il talento di un fotografo e di una poetessa, come un archeologo avrebbe fatto con dei reperti sepolti.

Meravigliosa è la mamma che 

provò a chiudere alla strada la cerniera
e da allora può anche piovere per ore
ma quel porfido non prende il raffreddore.

Occhio ladro

Affascinante la storia del pianista che compone canti per uccelli su un pentagramma in cielo (i fili di un traliccio), e guardando il dettaglio di un tombino sembra davvero di vedere il saltellare frenetico della gallina-calamita che vi ha lasciato le orme.

Occhio ladro


La Carminati compone su queste immagini versi dal gusto rodariano, spaccati di vite impossibili eppure narrate con la naturalezza del quotidiano, e con il suo consueto gusto per la musicalità della composizione, per la rima non scontata, per la metrica ritmica ma mai cantilenante.

Una scelta di parole perfetta, anche quando sceglie di affidarsi a quelle di qualcun altro.
È la voce di Marcello Argilli, infatti, ad aprire il libro, con una poesia che è anche manifesto della poetica che lo regge:

Beato chi ha l'occhio ladro
ovunque vede un quadro
e come i pittori
vive rubando forme e colori.

È per questo che dobbiamo leggere poesia ai bambini: perché imparino a scovare quelle storie e quelle emozioni che vivono ben nascoste dove tutti guardano e pochi vedono.

Quello stesso esercizio di fantasia visiva che Tappari applica al suo quotidiano lo abbiamo sperimentato in casa nostra durante il lockdown di marzo: un 'attività che vi consiglio per i pomeriggi di noia casalinga.
Armati di occhietti disegnati su carta adesiva, siamo andati a caccia di nasi e di bocche a cui dare sguardo.




Una sorta di "pareidolia facilitata", come le parole crociate per principianti.
Anche la fantasia si può allenare.



La storia della notte di Natale è una di quelle narrazioni talmente radicate nella nostra cultura da diventare spesso stereotipo.

Se pensiamo alla natività, ci viene in mente un'iconografia precisa, e storicamente del tutto inadeguata, con una Madonna bionda e San Giuseppe ritti in piedi o inginocchiati davanti al Bambinello. Quelle che vediamo nella nostra mente sono statuine di un presepe che ormai è archetipo, e difficilmente pensiamo alla concretezza, all'umanità della Sacra Famiglia.

Natale notte di meraviglia

Natale, notte di meraviglia, con le illustrazioni di Lara Hawthorne e il testo di Silvia Vecchini (edizioni Lapis) restituisce a questo scenario la dimensione umana, e al tempo stesso il suo mistero.

Le parole raccontano semplicemente la cronaca di quella notte, con gli occhi però di un personaggio comprimario: San Giuseppe.

Con la pelle scura e abiti umili, San Giuseppe si sposta per dovere, per un censimento di cui non capisce il senso. Non sa che sta per diventare parte della storia dell'umanità.

Tutta questa strada per scrivere il mio nome.
Come se di noi rimanesse traccia.
Come se a qualcuno potesse interessare la nostra storia.


Natale notte di meraviglia

Così profondamente religioso da essere laico, il testo è pervaso da una forte spiritualità, pur senza mai nominare il nome di Gesù o di Dio.

Nelle immagini e nelle parole, vediamo dei protagonisti umani, increduli di fronte a ciò che accade loro.

Vediamo i gesti di affetto di un marito, che chiama Maria semplicemente "la mia sposa" e la guarda con affetto e tenerezza.


Natale notte di meraviglia
 
Non coglie la portata di ciò che sta accadendo, San Giuseppe, ma si accorge che
Quando il bambino viene al mondo, scende una grande pace.
 
Incredulo, assiste alla gioia di angeli e pastori, alla venuta dei Magi, ma soprattutto alla partecipazione degli animali e di tutta la natura alla gioia e al mistero di questa nascita.

Natale notte di meraviglia

 

Le sue sono le parole di un uomo semplice, ma le immagini che le accompagnano, nel respiro dato dal grande formato del libro, così brulicanti di vita, di foglie che si aprono come a primavera, di specie diverse che si avvicinano e osservano meravigliate, rendono bene lo stupore del Creato di fronte alla natività.

 
Nella sua versione originale, le immagini di questo libro illustravano semplicemente il testo della canzone Silent Night, ma le parole della Vecchini aggiungono a queste tavole dal fondo scuro eppure così luminose un senso nuovo.

Natale notte di meraviglia

Il Natale è un evento privato, familiare, e al tempo stesso una festa che coinvolge il mondo intero.
Giuseppe ha capito che quella sera è successo qualcosa di eccezionale, eppure conclude raccontando ciò che per lui, in quel momento, è più sorprendente e meraviglioso:
 
Sono diventato papà.


Anche voi, da piccoli, avete atteso con eccitazione e impazienza un microscopio, per poi riporlo dopo non più di 10 minuti di utilizzo?
Il problema della maggior parte dei microscopi per bambini è che non sono accompagnati da qualche solida spiegazione sul loro utilizzo. Nella migliore delle ipotesi, sono corredati da un paio di vetrini pronti, senza però alcun aiuto sull'interpretazione da dare a quello che vediamo.

E gli altri vetrini, quelli vuoti? Be', a parte la classica buccia di cipolla, viene difficile capire come poterli sfruttare.

Il tuo mondo al microscopio

E poi arriva Editoriale Scienza con il suo Il tuo mondo al microscopio, che contiene un libro, ma anche un vero microscopio da costruire.

Questa è la prima, importante differenza con un microscopio giocattolo: costruendolo con le proprie mani, il bambino ne comprende meglio i meccanismi e la funzione delle diverse parti.

Il tuo mondo al microscopio

Le istruzioni sono semplici e chiare: ogni pezzo è numerato e ogni passaggio ben spiegato. Un bambino di 9-10 anni può seguirle da solo (ma vorrete mica privarvi del divertimento?).
L'unico passaggio dubbio è quello in cui si richiede di montare la lente "con la superficie curva verso l'alto", mentre la figura mostra un elemento orizzontale in cui di fatto non ci sono un alto e un basso.
Ma se state leggendo queste righe, potete imparare dai miei errori: con "alto" ci si riferisce alla collocazione finale che avrà il pezzo in questione, quindi basta sbirciare la pagina seguente per capire meglio.

Il tuo mondo al microscopio

Il risultato può sembrare poco "professionale", ma nonostante le apparenze il microscopio funziona alla perfezione ed è molto più solido di quanto ci si possa aspettare. Per poterlo utilizzare, basta aggiungere un fonte di luce, come la torcia del proprio telefono.

Quello che questa operazione ci insegna è che a contare è il meccanismo ottico, e nulla più.

Il tuo mondo al microscopio

Il cofanetto di Il tuo mondo al microscopio comprende da un lato la scatola con i pezzi per la costruzione, compreso il piedistallo su cui installare lo strumento, e dall'altro il libretto, che può essere sfilato dal suo supporto ed essere utilizzato separatamente.

Di fatto, dopo aver costruito il microscopio e sfilato il libro, il cofanetto non serve più (peccato: il suo aspetto è molto gradevole e solido).

Il tuo mondo al microscopio

Il libro spiega innanzitutto il principio ottico alla base del microscopio, passa a un rapido excursus sulla storia della microscopia, e poi, finalmente, arriva al dunque: come si usa il microscopio.

Dopo qualche nota tecnica sulla giusta illuminazione e sulla preparazione dei vetrini, Il tuo mondo al microscopio passa in rassegna le diverse tipologie di materiali da poter analizzare.

Il tuo mondo al microscopio

In 17 doppie pagine, vengono presentate altrettante categorie di oggetti di studio, dalle polveri alla frutta, dai liquidi ai capelli, dai metalli alle stoffe e molto altro.

Il tuo mondo al microscopio

Dopo una breve presentazione teorica sulla materia d'indagine, si passa alla pratica.

Finalmente i miei quesiti di bambina trovano una risposta: il libro spiega chiaramente, con molti esempi e immagini, cosa guardare, come guardarlo e cosa aspettarsi di vedere, dando un'interpretazione alle forme che il microscopio ci mostra.

Al termine di ogni doppia pagina, un "continua tu!" invita il lettore a ulteriori sperimentazioni.

Il tuo mondo al microscopio

Imsomma: teoria e pratica del microscopio, finalmente insieme.
Se solo l'avessero pubblicato 30 anni fa.


Ve lo ricordate Wacky Races? L'insetto scoppiettante, il diabolico coupé, e soprattutto Dick Dasterdly e Penelope Pitstop?

macchinina yogurt

Ecco: questo curioso libro di Alex Cousseau, illustrato da Charles Dutertre (Sinnos editore), me lo ha ricordato moltissimo, nonostante lo stile visivo non possa essere più diverso.

Il fatto è che, come i cartoni di Wacky Races, anche in L'incredibile corsa dello sciroppo la trama sembra a volte passare in secondo piano rispetto alle descrizioni degli improbabili personaggi e dei loro ancor più improbabili veicoli.

Certamente l'ambientazione è più bucolica e già nella prima pagina il testo sembra farsi largo tra il brulicante verde delle piante.

 macchinina yogurt

Quattro pagine vengono spese nella descrizione dei veicoli, le cui parole non riescono a tenere il passo con un'illustrazione così ricca di dettagli che l'occhio non sa dove posarsi.

 macchinina yogurt

E quando la gara è iniziata, lo sguardo si perde sulla pagina e non coglie una fila ordinata, ma un insieme accavallato e confuso di macchinari che sembrano funzionare per miracolo.

Soltanto quando uno dei personaggi impatta con veicolo vero ne scopriamo le reali dimensioni, e ci diventa più chiaro che i protagonisti sono in realtà tutti insetti.

macchinina yogurt

Tra un guasto, una fuga e una strada sbagliata, il gruppo avanza in modo buffo e squinternato verso il traguardo. Già, ma quale traguardo?
È nel finale che L'incredibile corsa dello sciroppo ritrova un'anima poetica, che mette sotto una luce nuova i personaggi e lo spirito stesso del libro. 

L'invenzione tecnica lascia il posto alla natura e al suo incanto. Nessuno vince, ma vincono tutti, perché possono assistere al grande spettacolo dell'alba.

L'aspetto che abbiamo preferito? Sicuramente le assurde caratteristiche dei veicoli in gara, come Spooky, il treno fantasma con il suo binario mobile, o OxyGurt3, il vasetto di yogurt volante.

macchinina yogurt

E così lo abbiamo voluto creare anche noi, un veicolo-yogurt.

Abbiamo forato un vasetto con la punta di un coltello scaldata sulla fiamma (non lasciatelo fare ai bambini!).

macchinina yogurt

Vi abbiamo infilato due stuzzicadenti da spiedino, e quindi quattro ruote di cartone.

Il nostro OxyGurt non vola, ma ci stiamo lavorando.

macchinina yogurt
Chissà che l'anno prossimo L'incredibile corsa dello sciroppo non la riusciamo a vincere noi.


Certo che siamo noiosi, noi adulti, qualche volta.
Quanta importanza ci diamo! Pensiamo che tutto quello che facciamo sia molto importante, mentre quello che fanno i bambini si possa interrompere senza problemi.
Per fortuna, molti di noi hanno una dote importante: l'autoironia.

giacomino giacheseinpiedi

Sicuramente ne è dotato Angelo Mozzillo, che ha scritto Giacomino già che sei in piedi, con le illustrazioni di Umberto Mischi, per la collana Mini Zoom di biancoenero edizioni.

Perfetto per le prime letture autonome, con il suo font ad alta leggibilità e una sintassi semplice che non va a scapito della qualità del testo, Giacomino già che sei in piedi ha la genialità delle idee semplici: quelle che hai sempre avuto sotto gli occhi, ma non hai mai guardato da quel punto di vista. Prende una situazione quotidiana, reale, in cui tutti prima o poi ci siamo trovati,  ci aggiunge un po' di gusto surreale e ne fa intrattenimento.

Il protagonista, Giacomino, è tartassato da tutta la famiglia, che gli chiede dei favori "già che è in piedi", per l'appunto.

giacomino gia che sei in piedi

Il gusto dell'assurdo traspare fin dalla prima pagina, dove il nonno gli chiede:

già che sei in piedi... Non ricordo se ho chiuso il gas nella casa in montagna. Puoi andare a controllare?

giacomino gia che sei in piedi

In fondo, come dicevo, si dà un po' per scontato che le esigenze degli adulti siano sempre più importanti di quelle dei bambini.
Ma un giorno Giacomino si ribella e decide che non si alzerà più.
La sua famiglia prova a convincerlo, ma lui non cede. Per portarlo a scuola, devono issare la sua poltrona su due assi, come fosse una portantina.

Lì, gli insegnanti si indignano, finché uno di loro cambia la prospettiva di tutti gli altri:

"E se fosse una provocazione?", si chiede il maestro d'arte.

Da ragazzino pigro e testardo, Giacomino diventa immediatamente un genio ribelle, che con il suo gesto simbolico denuncia le contraddizioni della società. Acclamato e venerato, sarà accolto da autorità e personalità importanti e adorato dalla folla, fino all'ironico, spassosissimo finale (che non vi svelo).

giacomino gia che sei in piedi

La verità è che Giacomino già che sei in piedi, dietro la sua vena ironica e il suo effetto umoristico, di spunti di riflessione e di critica sociale ne nasconde davvero. Sotto la patina di leggerezza, troviamo la denuncia di un atteggiamento poco costruttivo che gli adulti istintivamente adottano verso i bambini, ma anche del meccanismo sociale con cui la moda genera fenomeni dal nulla e per nulla. 
È un libro comico, ma con quella comicità che sposta i punti di vista e fa vedere le cose di ogni giorno con occhi un po' diversi.

Ma noi siamo adulti, e queste cose da bambini non le prendiamo mai troppo sul serio.


Perché ai bambini piacciono tanto i libri con le alette?
Credo che molto abbia a che fare con una delle principali attività in cui un bambino è impegnato: la scoperta. Ogni attività, ogni gioco, ogni osservazione, e naturalmente ogni lettura sono un'informazione in più sul mondo che lo circonda, che gratifica e aiuta a comprendere.

mimino

I due cartonati interattivi Mimino e la pioggia e Mimino e la luna, di Franco Cosimo Panini, rappresentano due volte la scoperta: prima nella forma, poi nel contenuto.

Nella forma, perché le grosse pagine quadrate e resistenti sono arricchite, fin dalla copertina, da meccanismi "scorri e scopri" (inglobati nelle pagine stesse, e perciò più resistenti delle classiche alette).
Nel contenuto, perché il simpatico Mimino, gatto curioso, ricorda tanto l'indole da esploratore di tanti bambini.

 mimino e la pioggia

 Ãˆ con questo spirito che in Mimino e la pioggia il protagonista esce di casa con gli stivali di gomma, salta nelle pozzanghere e scopre che la pioggia ha fatto spuntare tanti bei funghi.

mimino e la pioggia

E se ricomincia a piovere, poco importa. Basta aprire l'ombrello (muovendo il meccanismo a scorrimento) e si continua a giocare, trovando poi il modo di far tornare il sole. 
L'avventura di Mimino è fatta di gesti semplici e quotidiani in cui il bambino si riconosce, con qualche elemento di fantasia in più (tra i tanti cappelli di fungo, spunterà anche quello di un mago!).

mimino e la pioggia

Nel secondo episodio, Mimino e la luna, lo scenario si fa più surreale.

Il gattino vede la luna piena, in cielo, e vuole scoprire cosa c'è sopra, così prende una scala e ci sale.

mimino e la luna

Delizioso il meccanismo con cui vediamo allungarsi la scala, sullo sfondo nero della notte, e divertentissimo è vedere Mimino sbucare dall'alto della pagina dopo un salto sulla superficie lunare.

Lassù, Mimino incontra lumache spaziali e beve il latte lunare da un cratere con l'amica stella: è un racconto più onirico, ma dotato della stessa semplicità del primo: un susseguirsi di azioni essenziali che rendono il libro adatto dai 18 mesi, quando un bambino inizia a cogliere i meccanismi narrativi.

mimino e la luna

Lo spirito di Mimino ricorda quello di un altro più celebre personaggio legato alla stessa casa editrice: La Pimpa. Come lei, Mimino parla con gli elementi naturali, e compie con quotidiana normalità piccole azioni che a un adulto possono sembrare magiche, ma rientrano perfettamente in una logica infantile. Quella in cui una scala, se lunga abbastanza, può arrivare dappertutto.


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Eccomi

Copywriter e anche un po' account, co-autrice di fumetti, dilettante (ma appassionata) del fai da te, navigatrice compulsiva, divoratrice di libri e di serie TV. Divido la casa con un marito, tre figli e parecchi gatti di polvere.

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