La strana metamorfosi che investe chi diventa mamma di uno o più maschi comprende anche l'incredibile fenomeno della simpatia per i ragni. Ok, magari non quelli che si autoinvitano negli angoli di casa tua, ma quelli dolci come Amico Ragnolo, o curiosi e divertenti come quello di Chi ha il coraggio?, ecco: quelli sì.
E poi c'è lui, il ragno più amato da tutte le mamme.
Whisky il ragnetto mi ha salvata in molti momenti di nervosismo e di noia del Piccolo D: mi basta intonare la canzoncina, magari mimando le gesta di Whisky, e lui subito mi guarda attento e sorridente, smettendo di piangere.
A volte mi piazzo davanti a lui e scalo con le mani montagne invisibili, a volte sono le dita a trasformarsi nelle zampette di Whisky e il suo pancino è la montagna da scalare facendogli il solletico.
Il fatto è che la filastrocca non me la ricordavo mai bene, per questo nella mia ultima incursione in biblioteca mi sono presa il libro con l'idea di studiarmi bene il testo e usare il cd solo per imparare bene la melodia.
Whisky il ragnetto fa parte di una collana di Gallucci editore di libri con cd audio, che illustra (e canta) le più famose filastrocche musicali per la prima infanzia (c'è n'è anche un'altra tra le nostre preferite: La canzone della felicità ). Si tratta di libretti con simpatiche illustrazioni che descrivono semplicemente il testo della canzone in poche pagine cartonate e resistenti, perfette per essere maneggiati anche dai più piccoli.
È un modo carino e semplice per introdurre ai libri anche i bambini che proprio non ne vogliono sapere di stare fermi: la canzoncina, specialmente cantata dalla mamma, è sempre un'attività attraente per tutti, e vederla materializzata in una serie di disegni sarà una scoperta bellissima.
In fondo, se i bimbi apprezzano i libri in rima, o quelli con le onomatopee, per la musicalità della voce, un libro cantato svolge questa funzione ancora meglio, no?
Questi libri sono anche una "salva-mamme" quando il bimbo (un po' più grande, stavolta) torna dall'asilo canticchiando una canzone sconosciuta imparata dalla maestra e magari chiede "La cantiamo?" (e noi via a googolare alla disperata ricerca del testo e della melodia!).
E così, tra una sfogliata di libro e una canzoncina, ho pensato di far diventare la ragnatela un gioco. E siccome negli ultimi tempi il Piccolo T soffre un po' per le attenzioni dedicate al fratellino, ho cercato un gioco due in uno, che andasse bene per il minore ma anche per il maggiore.
Per prima cosa, ho preso un rotolo di spago e una bacinella da bucato, di quelle forate ai lati (la mia era forata solo nei lati lunghi, ma se i fori sono su tutti e quattro i lati tanto meglio).
Passando il filo tra i fori, ho creato una ragnatela disordinata che coprisse più o meno tutta la superficie della bacinella.
Versione 1: per il piccolo di casa.
Si prende la bacinella con la ragnatela e si infilano sul fondo alcuni giocattoli o altro materiale.Ve lo ricordate il cestino dei tesori? Ecco: questo è un cestino "evoluto", che affianca alla scoperta degli oggetti e dei materiali la sfida di toglierli e metterli attraverso questa rete.
Un gioco che "sviluppa le capacità di problem solving", direbbero gli esperti.
Un gioco che lo diverte, dico io, ora che il semplice cestino dei tesori lo stava annoiando un po', da quando gatton gattoni ha deciso che poteva esplorare non solo un cestino ma tutti gli scaffali di casa.
Ed ora, la
Versione 2: per bimbi "grandi" e temerari.
Chi è rimasto catturato nella ragnatela di Whisky? Ma certo: sono dei viscidi e orrendi insetti!Per l'esattezza, degli insetti di gomma che ho infilato sul fondo della bacinella, per poi munire il Piccolo T di una molletta da bucato, con lo scopo di acchiapparli e liberarli dalla ragnatela senza toccare i fili.
In questa versione, la "ragnatela" è utilissima per sviluppare la motricità fine e l'attenzione. E anche per assicurargli che "Sì, ma certo: il gioco l'ho preparato per te!".