L'importante non è vincere.

Che posizione avete sul tema "lasciar vincere i bambini"?

Per me è uno di quei casi in cui credo di avere un'idea chiara e invece, nei fatti, mi comporto diversamente. Il mio principio sarebbe quello di scegliere giochi alla portata dei bambini e giocarmeli senza sconti (non sono sicurissima che questo principio sia dettato da un intento educativo. Potrebbe anche essere più semplicemente la mia voglia di vincere). :P
Però è anche vero che a volte il fratello o la sorella più piccoli vogliono giocare a un gioco più da grandi, e in quel caso faccio l'occhiolino al fratello maggiore e lascio vincere i piccoli.

Elvis e Otto

 "Vincere o lasciar vincere" è il tema al centro di Elvis e Otto. L'amicizia vince!, di Chris Naylor-Ballesteros (Terre di Mezzo editore).

Elvis e Otto sono una volpe e un orso, irresistibili nel loro tratto fumettistico e nei colori sgargianti del cappello e della sciarpa (un fucsia fluo che rallegra anche copertina e risguardi).

È Elvis a raccontare la storia, guardando direttamente in faccia il lettore e spiegando che a lui e a Otto piace moltissimo giocare a nascondino.

Elvis e Otto

Ma Otto non vince mai: sarà la sua stazza o la sua scarsa abilità, ma nascondersi bene non è proprio il suo forte.

I nascondigli di Otto sono la chiave che rende il libro esilarante: grande e grosso, crede di potersi coprire dietro ai sottili rami di un albero, o dietro a massi decisamente troppo piccoli. Per non mortificarlo, Elvis gli concede di contare fino a 100, per dagli modo di nascondersi meglio.

 Elvis e Otto

Le pagine seguono la corsa di Otto verso il nascondiglio perfetto, accompagnata dalla serie dei numeri declamati da Elvis (se leggete Elvis e Otto a un bambino che sta imparando a contare, riposatevi pure: sarà lui a seguire col dito – uno per uno – i numeri da 1 a 100, pronunciandoli ad alta voce, e parlo per esperienza).

Ma è evidente che anche stavolta a Otto è sfuggito qualcosa.


Elvis e Otto

È più importante vincere o non deludere un amico? Qual è, in fondo, il senso del gioco?

Elvis e Otto coinvolge il bambino come terzo elemento di questo nascondino: il piccolo lettore conta insieme a Elvis, con Elvis è portato a cercare Otto tra le pagine, segue con il dito il filo di lana che lo porta da lui, facendosi parte integrante della narrazione, e questo meccanismo rende la lettura più appassionante e l'immedesimazione (in entrambi i personaggi) più viva.

Non importa chi, nella vita reale, sia Elvis e chi Otto: quello che conta, alla fine, è sempre giocare.

PS: Dopo Lucy e il filo dell'amicizia e quel capolavoro di Filo magico mi chiedo: chi è in Terre di Mezzo che ama tanto sferruzzare? ;)


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