È nato prima l'uovo o il coccodrillo?

C'è ancora qualche pezzetto di Lionni da scoprire, a quanto pare: è da poco arrivato in Italia, con Babalibri, Un uovo straordinario, pubblicato in lingua inglese nel 1994 ma ancora inedito fino ad ora nel nostro Paese.

Un uovo straordinario

Vi ritroviamo, insieme a uno stile pittorico delicato ma materico e ricco di texture, uno dei temi più cari all'autore: l'importanza dei sognatori. Questa volta, però, la narrazione contiene anche una nota umoristica che nasce da un rapporto non lineare tra testo e immagini e aggiunge alla poesia di Lionni un tocco più vivace.

Un uovo straordinario narra la storie di tre rane dalle forme antropomorfe:

Sull'Isola dei Sassolini vivevano tre rane:
Marilyn, August e una terza che era sempre da qualche altra parte.

Un uovo straordinario

È questa terza rana, Jessica, la vera protagonista del gruppo: un'esploratrice che ama spingersi oltre, un animo osservatore che sa stupirsi delle piccole cose, un'entusiasta che di fronte alle cose più semplici esclama "Non è straordinario?".

Un uovo straordinario

Un giorno Jessica porta a casa un ciottolo che le sembra diverso dagli altri. Marilyn, "che sapeva sempre tutto di tutto" le spiega che si tratta di un uovo, un uovo di gallina. Come le altre, anche Marilyn non ha mai visto un uovo di gallina, ma "ci sono cose che si sanno e basta".

Un uovo straordinario


Quando l'uovo si schiude, il lettore vede nelle immagini il nuovo nato: un coccodrillo, evidentemente, ma le rane continueranno a chiamarlo gallina. Con le rane, il coccodrillo imparerà a nuotare, vivrà alcune avventure, e infine ritroverà sua madre, ma mai verrà messa in dubbio la sua identità di gallina. 

All'apertura dell'uovo, si apre anche la spaccatura tra immagini e testo: la voce narrante, sebbene esterna, prende il punto di vista delle rane e continuerà fino all'ultima pagina a chiamare l'animale "gallina".

L'ode alla fantasia, al desiderio di esplorare, alla capacità di meravigliarsi, in Un uovo straordinario si affianca a questo piccolo gioco che l'autore instaura con il lettore, rendendolo complice dell'autoinganno delle protagoniste, incantato dalla loro capacità di accogliere un animale tanto pericoloso e divertito dalla loro ingenuità.

Non c'è giudizio nell'albo, l'errore delle rane non viene ridicolizzato ma accolto: è in fondo foriero di un'esperienza nuova e appagante. Un uovo straordinario ci mostra tutto ciò che conta, sugli errori: la capacità di sorriderci sopra e quella di trarne qualcosa di buono.


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