Facciamo un pupazzo di sabbia?

E dopo una buca, due castelli, una partita a bocce e due bagni in mare (con frisbee) sento ancora: "Mamma, a cosa giochiamo adesso?". È questo il momento in cui sogno di essere in ufficio... ehm... metto in moto le mie risorse che si erano addormentate sotto l'ombrellone per inventare qualcosa.
E quest'anno ho anche un piccolo aiutino.



Giochi da spiaggia di Editoriale Scienza è la risposta a tutti i "cosa facciamo adesso?" dell'estate, con 68 (sessantotto!) attività di tutti i tipi, per tutti i gusti e per tutte le età.
Il libro, è vero, è indicato dai 7 anni, perché pensato per una lettura autonoma: si rivolge direttamente ai bambini, con un linguaggio agile e coinvolgente. Ma selezionando le proposte più semplici, può diventare un manuale perfetto anche per genitori di quattrenni annoiati.



Non importa di che spiaggia si tratti: le proposte includono sabbia, sassi e rocce, mari, fiumi e torrenti, e spaziano dalle creazioni artistiche all'esplorazione, dal gioco simbolico al riciclo creativo.

Non mancano naturalmente i giochi con le biglie, i primi che abbiamo messo in opera.



Ma la più trasversale di tutte le attività, quella perfetta dai tre ai 99 anni (almeno fino a 37 ve lo posso garantire personalmente) sono le sculture di sabbia.



Giochi da spiaggia offre tanti spunti diversi su temi e tecniche, ma l'ispirazione del momento (o più probabilmente l'afa asfissiante e il conseguente desiderio di frescura) ha spinto me e il Piccolo T verso un soggetto - come dire – un po' fuori stagione. Ed è così che è nato:

il pupazzo di sabbia. 

Come nella stragrande maggioranza di tutti i giochi da spiaggia, si parte da una costruzione con il secchiello.



La si modella dandole una forma tondeggiante e formando al centro un avvallamento, dove andrà appoggiata la testa.



La testa, dicevamo: per creare una sfera resistente e abbastanza grande si procede un po' come per le palle di neve, che si ingrandiscono facendole rotolare su altra neve.
Partendo da una prima "polpetta" di sabbia, la si bagna leggermente con un innaffiatoio (il compito preferito dal Piccolo T) e poi la si rotola nella sabbia asciutta. La si compatta bene con le mani, la si bagna nuovamente e così via.



Dopo aver ottenuto una testa abbastanza resistente, la si può modellare creando una bella bocca sorridente. Un bastoncino e due conchiglie saranno naso e occhi.



Ancora due bastoncini per le braccia, due "polpette" per i piedi, qualche conchiglia per i bottoni.
Il risultato non è proprio identico a Olaf di Frozen (anche se confesso di aver cantato "Do you wanna build a sandman" per qualche ora), ma costruirlo è stato divertente.



Lo sentite anche voi, tra tutta la salsedine e le creme solari, un certo profumo di abete, cannella e biscottini di zenzero?


     

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