Riappare la scuola, scompare la maestra.

Ci sembrava lontana, laggiù, ai confini del mare delle vacanze, e invece eccola avvicinarsi sempre di più: è riapparsa all'orizzonte la scuola.

La maestra è scomparsa

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E allora ritorna anche il blog, pronto ad accogliere remigini (ne ho una anch'io!) e studenti più rodati con un albo che è particolarmente sul pezzo, per affrontare con leggerezza questo nuovo inizio.

La maestra è scomparsa! (link affiliato) è un albo d'autore: scritto dall'americano Harry Allard nel 1977 e illustrato da James Marshall (che abbiamo amato in altre recenti uscite di Lupoguido, come la serie di George e Martha e Storie da spiaggia), è edito in Italia con la preziosa traduzione di Sergio Ruzzier.

Si tratta in realtà del primo capitolo di una trilogia, ma pensato comunque come un'opera a sé, ambientata in una scuola elementare. È qui che lavora la maestra Dolcini, insegnante di una classe particolarmente vivace, chiassosa e maleducata, che mette a dura prova la sua pazienza. I bambini disturbano, fanno smorfie, tirano aeroplanini durante le lezioni... la maestra non ne può più.

La maestra è scomparsa

Finché un giorno la maestra scompare. Al suo posto, la terribile supplente signorina Acquamarcia.

La maestra è scomparsa

I bimbi, spaventati, iniziano a rimpiangere la maestra Dolcini, mentre l'ispettore Smog inizia a indagare sulla sua scomparsa. Quale mistero si nasconde dietro la scomparsa della maestra?

Non ve lo svelo. E a dirla tutta, nemmeno l'albo lo fa, pur facendolo ben intendere al lettore, lasciandogli però la soddisfazione di aver capito da solo, senza spiegazioni.

Con questa enfasi sui "bambini monelli", La maestra è scomparsa! (link affiliato)  è forse un albo di cui si sente l'età, ma non sono invecchiati la sua ironia, il gioco di deduzione in cui coinvolge il bambino, né le trovate grafiche come i "quadri" benordinati con cui Marshall impagina i bambini, sottolineandone per contrasto l'impertinenza.

La maestra è scomparsa
 
È un albo leggero ma arguto, un albo che accogliamo con gran gioia. Come la scuola che, alla fine, è tornata.






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