La vera destinazione è il viaggio.

Ci sono parecchie storie che iniziano così: con un re che manda il suo eroe a compiere una missione importante.

Jeppe in missione

Jeppe in missione, edito da Terre di Mezzo, sembra proprio una di queste, ma bastano poche pagine per capire che non è esattamente così.

L'autrice Jutta Bauer (probabilmente la conoscete per il meritatamente celebrato Urlo di mamma) riesce qui a tessere una storia che è allo stesso tempo concreta e sfuggente. A partire da questo incipit così classico ha inizio quello che sembra essere il più classico dei temi, quello del viaggio.

Jeppe in missione

Ma anziché la meta l'obiettivo conteranno più le cose che succederanno in mezzo, o meglio, le persone che incontrerà. I viaggi, si sa, sono fatti anche di contrattempi, ma qui i contrattempi sembrano proprio la ragione del viaggio.

Con la sua generosità, Jeppe cambierà strada e si fermerà molte volte per aiutare uno scoiattolo in difficoltà, una bambina che ha perso una palla, una mamma che ha bisogno di una mano con i suoi bambini. I risguardi mostrano bene le differenze tra l'itinerario più breve e quello effettivamente percorso nella storia.

 Il viaggio cambia Jeppe, che nel frattempo cresce e incontra qualcuno da amare.

Ma anche il re è cambiato.

Jeppe in missione

La pluralità dei livelli di lettura viene resa anche dall'aspetto grafico-visivo:nella fascia inferiore vediamo ciò che succede al re durante la missione di Jeppe: la vita scorre, nella noia e nell'allegria, ci sono momenti felici e litigi e lutti (e anche alcune sequenze di difficile interpretazione).


Sono le cose della vita, che da un lato ci danno l'idea di quanto questo viaggio sia durato, dall'altro dimostrano quanto nella vita, più che le missioni e i messaggi da consegnare, siano le persone accanto a noi che contano di più. 

Anche il re lo ha capito. E quando Jeppe fallirà la sua missione (ma il come non ve lo svelo) sarà un nuovo inizio e una nuova consapevolezza per tutti.


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