Giochiamo a fare la nanna.

Vi capita mai di trovarvi di fronte a un'opera (un libro, un dipinto, una canzone), pensare che è straordinariamente moderna, e scoprire che in realtà la sua origine risale a molti anni fa?

Baruffe e facce buffe

È la sensazione che ho avuto di fronte a Baruffe e facce buffe. Un libro per chi non vuole andare a dormire, della coppia (a quanto mi risulta ancora inedita in Italia) William Cole e Tomi Ungerer, un albo del 1965 portato in Italia da Lupoguido.

Baruffe e facce buffe unisce due topoi della letteratura per l'infanzia: il primo, antichissimo, è il faticoso percorso verso la nanna, il secondo, molto di tendenza negli ultimi anni, sono le emozioni espresse e rappresentate come in un catalogo. Si tratta in genere di una forma di divulgazione leggera, di "educazione emotiva", che non amo particolarmente, perché sono convinta che i libri debbano far vivere ed esperire le emozioni, anziché spiegarle, banalizzandole e appiattendole inevitabilmente. In Baruffe e facce buffe, però, la prospettiva non è quella dell'alfabetizzazione ai sentimenti, ma quella del gioco e del coinvolgimento attivo tra figlia e papà.

Baruffe e facce buffe

Sofia è una bimba che non vuole mai lasciare i suoi giochi per andare a dormire.
Una sera, anziché contrastarla, papà accoglie il suo desiderio e la sfida al "gioco delle facce": pagina dopo pagina, chiede a Sofia di fare una faccia arrabbiata, poi felice, altezzosa e così via, fino alla "faccia da bacino" per andare a dormire.
 
Si direbbe che il furbo papà voglia dare sfogo a tutte le emozioni di Sofia rimaste inespresse durante il giorno, in un meccanismo catartico che la accompagnerà più facilmente al sonno, finalmente liberata e rilassata, ma questo lo capiscono solo gli adulti che leggono.


Baruffe e facce buffe

 Il testo in rima è tradotto con risultati a volte deliziosi e altre volte non del tutto convincenti da Alessandro Riccioni e rende la lettura ritmata e divertente.
A ogni "faccia" è dedicata una doppia pagina che si conclude con un "Adesso tocca a te!" che rende il libro interattivo coinvolgendo il lettore e invitandolo a giocare a sua volta con l'adulto che legge.
 
Baruffe e facce buffe è un bel libro gioco, che parla di sonno senza essere un libro sulla nanna e racconta le espressioni senza essere un libro sulle emozioni. Soprattutto, è un libro che riesce nel difficile intento di essere contemporaneamente dalla parte del genitore e dalla parte del bambino.


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