C'era una volta un re.

"C’era una volta..."
"Un re!" diranno subito i miei piccoli lettori.
E se lo scriveva Collodi nel 1883, figuratevi quanti re sono passati per le fiabe e i racconti prima e dopo di allora.
Ma quello di cui vi parlo oggi non ĆØ il solito re che ci si aspetta da una storia per bambini.


Il gatto e il re e il drago sputafuoco, di Nick Sharratt, della serie Il battello a vapore, ci racconta di un re che deve imparare a vivere da persona qualunque.


Il re ha perso il suo castello a causa di un incendio provocato da un terribile drago.
Con il suo gatto (un gatto speciale, che funge in sostanza da maggiordomo reale) si trasferisce quindi in cittĆ , dove trova casa in vicolo al Castello: un nome che gli suonava familiare.


Fuori dal suo castello, il re deve imparare un sacco di cose che a noi sembrano scontate: fare la spesa, lavare i piatti, ma anche semplicemente aspettare l'autobus, che ĆØ la cosa che gli riesce piĆ¹ difficile, perchĆ© un re non ĆØ abituato ad aspettare.
Tutte le cose in cui era bravissimo prima (fare discorsi, tagliare nastri alle inaugurazioni, camminare sul tappeto rosso) non gli servono a molto, ora.

Per fortuna il gatto ĆØ molto abile a trovare stratagemmi per vincere la nostalgia della sua vita precedente, costruendo un trono a partire da una poltrona o accompagnandolo sul piano superiore del bus, che al re ricorda il suo balcone, da dove salutava i suoi sudditi.

Pagina dopo pagina, scopriamo anche che la vita "regale" del re si fondava in realtĆ  su un grosso costrutto di finzione: a vestire i panni dei suonatori della banda, dei sudditi che lo salutavano festosi e perfino degli invitati alle sue feste regali erano sempre i suoi dodici fedeli domestici, mentre il gatto coordinava questa messinscena per renderlo felice.


Ne emerge la figura di un re molto ingenuo e infantile, che fa sorridere e riflettere. Non mancano piccoli giochi di parole che rendono la storia piĆ¹ assurda, come la fissazione di comprare, al supermercato, solo cose dal nome regale o prezioso (stranisce un po' che i giochi di parole siano scritti in maiuscolo: sembra quasi si voglia sottolineare lo scherzo, ma probabilmente questa scelta risponde alle esigenze di un pubblico che ha da poco iniziato a leggere e non ĆØ abituato a soffermarsi per cogliere l'ironia dei dettagli).



Il gatto e il re e il drago sputafuoco ĆØ adatto, per stile e tipologia, alle prime letture "lunghe", dai 7 anni circa. Il formato con copertina rigida e sovracoperta ĆØ quello dei libri "da grandi" e la lucidatura dorata richiama in qualche modo il contenuto, con quella vita ricca di finzioni e cose preziose solo all'apparenza.

Alla fine del libro, il re avrĆ  fatto amicizia con i propri vicini e scoperto una vita piĆ¹ vera e concreta, ma nel frattempo ci avrĆ  fatto riflettere in modo leggero e divertente su cosa significhi l'indipendenza, la capacitĆ  di cavarsela, sull'importanza di non restare legati alle proprie abitudini, e anche sul fatto che a volte le cose piĆ¹ difficili da imparare non siano quelle concrete e tangibili.
In fondo per molti aspetti ogni bambino ĆØ come un piccolo re, abituato ad essere servito e non molto bravo ad essere paziente, e deve abituarsi a crescere e abbandonare queste piccole e grandi comoditĆ .
Con o senza l'intervento di un drago.

E i vostri figli, sono piĆ¹ re o piĆ¹ draghi sputafuoco?
Se volete potenziare le loro... ehm... abilitĆ  distruttive, ecco un

fuoco portatile per draghi

(perfetto per completare un travestimento di carnevale)


Bastano un po' di cartoncino giallo e rosso e un anello di cartoncino ricavato da un rotolo di carta igienica.
Ritagliate tante fiamme e incollatele all'interno dell'anello, che poi rivestirete di cartoncino rosso.


Ed ecco le vostre fiamme da drago portatili.


Soffiandoci dentro le lingue di fuoco vibreranno rendendo ancora piĆ¹ temibile il vostro drago di casa.


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