L'ingegneria delle mollette.

Tutti i bambini sono degli inventori. Ogni giorno inventano navicelle spaziali, ricette dai gusti improbabili, nuove tecniche di salto sul materasso di mamma e papร .
Scoprire cosa c'รจ dietro le cose, per molti di loro, รจ piรน di una semplice curiositร : รจ voglia di replicare quello stesso meccanismo in una loro creazione.


Una piccola grande invenzione parla a bambini come questi: bambini come ero io, bambini come il Piccolo T, bambini cresciuti come il suo autore Anti Saar, che scrive libri per bambini ma costruisce anche flipper fai-da-te (li trovate qui).

Lo fa in una forma che รจ a metร  tra il saggio e il romanzo: รจ il vero e proprio racconto di un'invenzione.

Una piccola grande invenzione (edito da Sinnos) racconta la storia di Ugo Piolo, l'inventore della molletta da bucato. In realtร  non รจ chiaro se il vero inventore fosse proprio lui: il libro stesso ammette che di Ugo Piolo non c'รจ traccia sui libri di storia, anche se attribuisce la cosa a un errore di attribuzione, un po' come avvenne tra Meucci e Bell per il telefono.

Il tono di voce รจ leggero e curioso, ricco di trovate spiritose, ma mai fine a se stesse.
La narrazione, anche nei punti piรน umoristici, porta piccoli insegnamenti su come funzionano le invenzioni.

Il signor Bartalotti, ad esempio, aveva inventato degli scarponi che si consumano da soli senza utilizzarli, ma non ebbe mai molto successo.

La storia continua con Vincenzo Piolo, figlio di Ugo, che migliora l'invenzione del padre aggiungendo una molla.
Ma la storia della molletta, lo avrete capito, รจ solo un espediente per parlare di creativitร , di soluzioni, ma anche di mercato (un'invenzione funziona solo se viene commercializzata e fatta conoscere, altrimenti muore).



Infine, la storia fa riflettere su come anche dietro gli oggetti piรน semplici e scontati ci sia un pensiero, un'idea.
Una molletta, nella sua semplicitร , รจ una piccola opera di ingegneria. E puรฒ crearne di nuove.

Avete mai pensato a usare le mollette come elementi di una costruzione?
Se ci pensate, hanno due caratteristiche che le rendono perfette: stanno in piedi da sole, appoggiate sulle proprie "code", e possono tenere fermi degli elementi (che poi รจ il motivo per cui Ugo Piolo o chi per lui le ha inventate).



Basterร  quindi aggiungere qualche stecchino da gelato (o da ceretta, o abbassalingua) e il gioco รจ fatto.
Si procede creando strutture base composte da due mollette e uno stecco.

Su queste strutture, accoppiate, si puรฒ appoggiare un altro stecco per proseguire la costruzione in altezza.



Si possono costruire grattacieli, con la stessa logica dei castelli di carta.
O anche semplici sedie.


Certo, bisognerร  inventarsi un cuscino, o la nostra sedia farร  la fine degli scarponi di Bartalotti.


 

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