I suoi tesssori.

E con "tessori" non intendo citare solo la saga del Signore degli Anelli, ma anche la star di tutte le pedagogiste, la Montessori, anche se, come ho scoperto, il "cestino dei tesori" tanto caro agli asili montessoriani non l'ha inventato la Mariona nostra, ma una certa Elinor Goldschmied, che sulle nostre mille lire con la sua faccia non ci è mai finita (per forza: era inglese).

Ok, stop alle divagazioni e torniamo a noi.
Avete presente tutti i sonaglini, pupazzetti, aggeggi da mordere per la dentizione e giochini vari che avete comprato al vostro bebè? E avete presente il fatto che invece il vostro bebè vuole giocare con qualsiasi cosa gli capiti a tiro tranne i suddetti giochi?
Ecco, la prima motivazione per creare un cestino dei tesori è questa.
La seconda è che il "gioco euristico" (cioè, in soldoni, il gioco di scoperta e sperimentazione basate sull'esperienza pratica, sensoriale) è di fondamentale importanza nello sviluppo del vostro bambino.




Il cestino dei tesori è un gioco da proporre ai bimbi dai sei mesi (quando iniziano a stare seduti bene) a un anno circa, e che diventerà molto probabilmente la loro attività preferita.
È composto da un cestino, appunto (dai bordi non troppo alti, in modo che il bimbo, da seduto, possa afferrare agevolmente quello che c'è all'interno), e da una serie di oggetti molto semplici, non "strutturati", che il bambino potrà toccare, assaggiare, esplorare.

Niente giocattoli, quindi, nulla che emetta suoni elettronici, nessun pupazzo. Nella sua versione originale, il cestino dovrebbe contenere soltanto oggetti di materiali naturali (legno, tessuto, metalli) e niente plastica, ma qui si è deciso di fare un'eccezione.

L'essenziale è che, qualsiasi cosa mettiate nel cestino dei tesori, sia sicura per il bambino, quindi:
  • non tagliente
  • non tossico
  • lavabile
  • di dimensioni abbastanza grandi, in modo che non possa essere inghiottito
  • che non si "sciolga" (nella versione originale del cestino la carta è ammessa, ma vista la velocità con cui diventa poltiglia da inghiottire nelle grinfie del Piccolo D, preferisco evitare).
Gli oggetti dovrebbero stimolare il più possibile i cinque sensi, offrire esperienze diverse per forma, consistenza, peso, texture della superficie, colore, lucentezza, suono che fanno se sbattuti uno contro l'altro.

Quanti oggetti? Per i bimbi più piccoli ne bastano quattro o cinque, per non sovrastimolarli. Dopo che avranno familiarizzato con il gioco, si potrà aumentare il numero.

È importante anche che ogni tanto ci sia un ricambio di oggetti, per continuare a incuriosire il bimbo, che dopo un po' rischierà di annoiarsi.

Questo è stato uno dei primi cesti dei tesori multisensoriali del Piccolo D:


  • uno stampino in silicone da muffin (morbido, liscio, flessibile)
  • un sasso liscio ben lavato (freddo, pesante, poroso)
  • la conchiglia di una capasanta (irregolare, liscia da un lato, ruvida e zigrinata dall'altro)
  • un panno in microfibra e un nastro di tessuto (morbidi, porosi, leggeri, colorati)
  • due tappi di omogeneizzati (freddi, lisci, fanno rumore).

Dopo un primo approccio "generalista", si può variare creando cestini tematici.

Il cestino dei contenitori


con barattoli di yogurt, stampini per ghiaccioli, contenitori per congelare il latte e altre cose simili, per scoprire i pieni e i vuoti e gli oggetti che si infilano uno dentro l'altro.

Il cestino dei tessuti




 con spugnette, nastri, panni, feltro, lavette, tessuti di tutti i tipi, per esplorare le diverse texture, colori e consistenze.

Il cestino "metallaro"




 con tappi di metallo, chiavi, cucchiai e attrezzi vari di cucina, purché non taglienti (io avevo usato il mio setaccio per la farina e lo spremiaglio, togliendo per precauzione la parte interna, nel timore che fosse troppo piccola). Il bimbo potrà sperimentare la sensazione di un materiale freddo e lucente nelle sue varianti, e sentire il tintinnio che può provocare sbattendo gli oggetti tra loro.

Il cestino delle spazzole


Un'esperienza sensoriale molto originale: un approccio con setole e denti, da creare proponendogli spazzole per capelli, per scarpe (nuove o molto ben lavate), pennelli da trucco, spazzolini, bigodini.


Qualche altra idea?
  • Il cestino delle palline, con palline di vari materiali e dimensioni e altri oggetti che "rotolano" (tubi, ruote dei Duplo).
  • Il cestino del legno, con mestoli di legno, anelli per tende, pigne, un grande tappo di sughero.
  • Il cestino degli specchi, con oggetti metallici, cd, specchietti da cipria.
  • Il cestino monocromatico, che raggruppa oggetti di forme e colori diversi ma di uno stesso solore (ad es. un pezzo di duplo arancione, un'arancia, una stoffa arancione, ...).
E poi, che si fa? Si lascia il bimbo da solo a toccare, leccare, maneggiare, mentre ci si gode una decina di minuti di libertà.
Sempre che ci riusciate: io ho passato il tempo a guardare il Piccolo D mentre faceva i suoi esperimenti.


PS: Non sono sicura della sua efficacia pedagogica in questo caso, ma per qualche arcana ragione il cestino è stato apprezzato anche dal fratello maggiore.

0 commenti