Guarda che faccia!

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Qui siamo nel pieno dei terrible two.
Il Piccolo T, affettuoso, coccolone e sorridente, di tanto in tanto si trasforma un un coso urlante che si irrita per ogni singola cosa che non va esattamente come dice lui.

Bisogna insegnare a "gestire le emozioni", dicono.
Dovrebbe provare a verbalizzarle, chiamarle per nome, insegnare loro a riconoscerle, dicono.

Facile dirlo, coi figli degli altri, dico io!

Ma per fortuna c'è sempre un libro (o più di uno) che arriva in soccorso.
In questo caso è Faccia buffa (link affiliato) della collana Ape Junior di Salani Editore. Un libro adatto anche ai più piccoli, che abbiamo scoperto durante una lettura in biblioteca dedicata ai bambini da zero a tre anni.
Il libro racconta una storia molto semplice (un bimbo gioca a palla, un orso gli ruba la palla, poi l'orso torna e il bimbo è impaurito, e alla fine si scopre che l'orso voleva solo giocare), ma con un meccanismo originale: a ogni passaggio, viene evidenziata l'emozione del protagonista.


Sulla pagina di sinistra viene descritta la storia, mentre a destra è disegnata la relativa "faccia": arrabbiata, spaventata, felice, sorpresa o preoccupata.
L'ultima pagina è uno specchio, dove il bambino può divertirsi a fare tutte le facce che vuole.

Dopo aver letto questo libro, come potevamo giocare con le nostre facce e verbalizzare le emozioni? Io ho provato a farlo con

le mascherine delle emozioni

Ho stampato delle bocche stile fumetto su un foglio A4: un'espressione triste, una confusa, una stanca, una arrabbiata, una spaventata e una felice.
(vi piacciono? Ecco il pdf per voi: stampatelo pure!)

Poi ho incollato tutte le facce su un cartoncino e le ho ritagliate. Infine, le ho incollate, due a due, su uno stecco da gelato.

Tutto qua.  Ora non resta che giocare mettendosi le mascherine sulla faccia, magari davanti a uno specchio, magari facendo la vociona grossa e cattiva con la faccia arrabbiata o sbadigliando forte con la faccia stanca.
Si può chiedere al bambino di indovinare a che mascherina corrisponde un'emozione, o invitare anche lui a imitare con le voci i diversi stati d'animo. A me piace mettere la faccia arrabbiata, chiedergli un bacino e trasformarla in una faccia felice (ma è solo una scusa per prendersi un baciotto in più!).

Che serva a qualcosa? Non lo so. Anche dopo aver lavorato sulle emozioni, i terrible two si fanno ancora prepotentemente sentire.
Di sicuro, giocare con le facce ci piace un sacco. :)




3 commenti

  1. Betta!!!!!!!!!!grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ho scaricato il tuo pdf, noi siamo più vicini ai 3 anni, ma la Pupa è ancora nel vortice dei terrible twos!e volevamo proprio delle mascherine per farle capire che, quando fa la monella e non ubbidisce, mamma e papà sono tristi!le provo e poi ti dico il risultato e intanto grazie!!!!!sei troppo tenera!

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  2. Io però sui risultati anti-capricci non assicuro nulla, sia chiaro. ;)

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