C'è una riflessione emergente, negli ultimi anni, nel panorama social-mediatico, che mira a smontare un po' la retorica del "se vuoi puoi", quella che decreta che sia sufficiente una certa dose di determinazione a raggiungere qualsiasi risultato. Quella, insomma, che genera infiniti sensi di colpa e di inappropriatezza in tutti coloro i quali, nonostante vogliano, non possono.
È un tema presente ampiamente nel campo dell'educazione e della didattica, perché porre un accento esagerato sulla responsabilità individuale può generare frustrazione e mortificare la motivazione individuale.
Mini Coniglio. Un grande aiuto è forse un perfetto esempio di anti-retorica del "se vuoi, puoi".
Scritto e illustrato da John Bond, Mini Coniglio. Un grande aiuto fa seguito al primo titolo, Mini Coniglio. Perso non troppo, pubblicato anch'esso da Zoolibri.
"Mamma Coniglio sta scrivendo una lettera molto importante"
È il narratore esterno a raccontare, ma lo fa evidentemente con occhi di bambino: di fronte a quel "molto importante" l'adulto immagina fatture, notifiche di udienze, contratti o chissà che, ma le illustrazioni ci svelano che si tratta semplicemente di un invito alla nonna per una merenda insieme.
Mini Coniglio prende molto sul serio la raccomandazione di Mamma Coniglio, quella di fare presto e imbucare la lettera prima dell'orario di raccolta, e inizia la sua corsa verso la città , ripetendosi costantemente che si tratta di una "lettera molto importante" e che lui sarà "di grande aiuto" per la mamma.
Lungo la strada accadono naturalmente vari contrattempi, a volte indipendenti da lui, a volte dovuti alle sue distrazioni, a o delle idee un po' bislacche. Insomma, quando una lettera si sporca, la si può lavare nel fiume, vero?
Il piccolo lettore partecipa all'impresa di Mini Coniglio, oscillando tra uno scherno divertito (perché è evidente che non si fa così, no?) e una sincera empatia (perché sì: davvero un bambino farebbe così!), e alla fine, pur ridendo di lui, sappiamo di essere tutti, un po', dei Mini Coniglio.
Insomma, a volte, anche se ce la si mette tutta (quel tanto che può metterci un bambino), no, non si arriva esattamente laddove si vuole. E questo (a patto di non leggere il libro con intento didattico, "insegnando" ad evitare le distrazioni e a perseguire la perfezione) ci rende tutti un po' più umani.