Parliamo d'amore (a ogni età).

In Italia non si può.

Chi lavora in comunicazione lo sa bene: ci sono dei totem, in Italia, che è meglio non toccare, per non scalfire le certezze su cui si regge la nostra società e non incorrere in polemiche, sguardi sdegnati, reazioni di biasimo.

Il primo è senza dubbio la mamma. Quando si racconta una mamma, in Italia, deve essere una mamma amorevole, che farebbe qualsiasi cosa per i figli, anche rinunciare alla propria felicità.
La nonna, poi, è una mamma al quadrato, costantemente dedita a preparare manicaretti per i nipoti.

Le pubblicità "alla Mulino bianco" non mentono: bisogna fare così.

 (Lo so, lo so che anche Barilla ha cambiato la sua rappresentazione del mondo, ma la "famiglia del Mulino Bianco" resta comunque un simbolo del nostro immaginario collettivo)

Nonna gnocchi

Mi ha quindi piacevolmente sorpreso il coraggio di Biancoenero Edizioni di portare sul nostro mercato un libro come Nonna Gnocchi, dell'americana Susie Morgenstern, che avevamo già letto in Joker (le illustrazioni sono di Bruno Zocca e la traduzione di Mara Dompè), un libro che si fa un baffo di tutti i mulinobianchismi a cui siamo abituati.

E lo fa fin dall'incipit, in cui assistiamo a una telefonata tra la mamma e la nonna di Confiance, il protagonista: la mamma vuole sbolognare il figlio alla nonna per le vacanze (blasfemia!), e la nonna non è nemmeno particolarmente contenta di portarlo in vacanza con sé (doppia blasfemia!), perché Confiance è in quella fase preadolescenziale (tra i 9 e i 10 anni) in cui spesso i bambini non sono particolarmente gradevoli da portare in vacanza.

Nonna gnocchi

Ancora più rivoluzionario rispetto ai consueti mulinobianchismi è il motivo per cui le due donne non sono entusiaste di passare il tempo con Confiance: entrambe sono alle prese con la costruzione del rapporto con un nuovo fidanzato: sì, anche la nonna.

Con questa telefonata, quindi, inizia la vacanza del giovane francese Confiance a Triora, il borgo ligure da cui proviene Eustachio, il fidanzato della nonna: un luogo che lo annoierà a morte finché non conoscerà la nipote di Eustachio e con lei inizierà a vivere avventure e complicità che condiscono ogni estate degna di questo nome.

La narrazione si dipana in modo peculiare, senza l'utilizzo di un narratore: in tutto il libro vengono riportati solamente i dialoghi, nudi e crudi, senza altra introduzione e senza nemmeno un'iniziale o un segnale che identifichi chi sia a parlare: lo si capisce comunque chiaramente dal testo, perché ogni personaggio ha un suo tono di voce ben determinato.
In cima a ogni capitolo, per guidarci nella lettura, vediamo i volti dei protagonisti del dialogo che segue, e l'immagine di un telefono qualora il dialogo avvenga a distanza.

Nonna gnocchi

Questa modalità narrativa sostiene un ritmo abbastanza serrato e mantiene il focus soprattutto sulle relazioni tra i personaggi: non c'è introspezione, ma i sentimenti traspaiono tra il detto e il non detto, tra le confidenze a uno e le reticenze verso l'altro.

L'Italia è rappresentata in modo poetico, mettendo l'accento in modo particolare sulla comunità dei paesani e – soprattutto – sul cibo (non a caso i protagonisti di danno a vicenda dei soprannomi culinari, come Pistacchio e Spaghetto), con qualche piccola caduta nello stereotipo (come il paesano che suona la fisarmonica).

Nonna Gnocchi rappresenta protagonisti reali ed emancipati, senza fare sconti: Confiance, come farebbe qualsiasi preadolescente, esprime più volte il suo ribrezzo all'idea che la nonna abbia un rapporto anche fisico, alla sua età. 
La nonna e il fidanzato sono complici, ironici, divertenti, le azioni si dipanano con leggerezza e per un lettore italiano emerge forte il tema dell'autodeterminazione, della volontà di vivere la propria vita senza rinchiudersi in un ruolo, del diritto di avere una vita piena e realizzata, a ogni età.

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