Sull'isola che c'è.

"Spugna! Pendaglio da forca!", cantava a tre anni il Piccolo T, dal momento che la sottoscritta, musicalmente parlando, preferiva fargli conoscere il Capitan Uncino attraverso Bennato anziché DJ Francesco.
Certo, il Piccolo T apprezzava il tono scherzoso e la melodia, ma non poteva sapere cosa significasse "pendaglio da forca" (e per fortuna non era ancora nella fase dei perché). Ma in fondo, quanti bambini sanno davvero chi fossero e cosa facessero i pirati?
I pirati sono una di quelle entità fiabesche (come "le principesse") di cui i bambini conoscono iconografia, abbigliamento, attrezzatura e ambientazione molto prima di conoscerne la reale occupazione o funzione.


Per questo ho apprezzato particolarmente la proposta di un libro divulgativo come Le avventure dei pirati, della collana il piccolo mondo animato (di cui fa parte anche Al tempo dei dinosauri) di Editoriale Scienza.
Già, anche i pirati si possono affrontare "scientificamente" (o meglio storicamente), senza rinunciare naturalmente a un approccio ludico e accattivante, che ben sa costruire questa casa editrice.


Le avventure dei pirati racconta prassi, dettagli e curiosità sull'organizzazione delle navi e delle scorte, sulla gerarchia a bordo, sulle tecniche di assalto alle altre navi, e perfino sulla spartizione del bottino.


Lo fa con illustrazioni a tutta pagina arricchite da alette, ruote e altri meccanismi di pop-up, come ad esempio veri e propri libretti nel libro, che rendono la scoperta ancora più piacevole per i bambini.


Il lessico è piuttosto ricercato, senza diventare anacronistico o eccessivo: il libro usa termini tecnici e precisi, per cui preparatevi a una caterva di "Cosa vuol dire questo?", ma anche alla soddisfazione di vedere che vostro figlio ha imparato tante parole nuove e utili.

Vi è venuta voglia di regalarlo ai vostri bimbi?
Be', allora non fateglielo trovare semplicemente impacchettato sul letto, ma nascondetelo in casa e organizzate una caccia al libro con una vera e propria

mappa dei pirati


(è anche un modo perfetto di insegnare a leggere una mappa, riconoscere i disegni in pianta e seguire un percorso, non trovate?)

Primo: disegnate su un foglio la piantina della vostra casa. Fatelo con una matita o un pastello a cera.
L'effetto non deve essere da "disegno tecnico" ma da mappa del tesoro, quindi non preoccupatevi di andare dritti o di disegnare le linee in modo preciso.


Segnate grossolanamente le aree occupate dai mobili e per rendere la mappa più simile a quelle presenti nel nostro immaginario, ma anche per aiutare a capire quali sono le porte e i passaggi, indicate con una freccia l'entrata principale e tracciate con una linea tratteggiata rossa i possibili percorsi.

Ora, è il momento di "invecchiare" la mappa.
Strappate grossolanamente i bordi e piazzatela su una teglia.


Versateci del tè piuttosto concentrato e lasciatela in ammollo per mezz'oretta.
Scolate e appoggiate su alcuni punti il filtro del tè (lasciandolo per qualche minuto) per creare delle macchie più scure.

Infine, lasciate asciugare. Potete segnare con una X il tesoro o, se preferite riutilizzarla, usate una puntina da disegno.
Altro metodo: plastificare la mappa, in modo che la X possa essere aggiunta a pennarello e poi cancellata. Si perde un po' il fascino antico della mappa, ma può diventare un gioco da ripetere ogni volta che lo si desidera.


Insieme al libro, potete far trovare anche qualche moneta di cioccolato.
Chiarite bene, però, che il bottino va spartito: anche mamma-pirata e papà-pirata se ne meritano un po'.


 

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