Dentro il tunnel el el el.

Con la scusa di un figlio, dicevo, ho riscoperto le scatole.

No, non nel senso delle rotture delle suddette, proprio nel senso delle scatole di cartone, quelle delle scarpe, degli elettrodomestici, dei pacchi di libri che arrivano da Amazon.

Questa, ad esempio, era la scatola del mio microonde.
Ed è stato anche il primo gioco che ho costruito per il Piccolo T.




All'epoca lui stava imparando a gattonare e io a fare la mamma (lui ci è riuscito perfettamente, io mi ci sto ancora cimentando).
Quando mi sono imbattuta in questo post di The Imagination Tree, è stato un colpo di fulmine e mi sono messa subito all'opera per costruirne una nostra versione.

Vi presento dunque:

il tunnel per gattonare

Occorrente:
una scatola (ma va'?), nastro adesivo, quellochevipare per decorare e intrattenere il piccolo gattonatore.

Come si fa:
Prendete la scatola, aprite le alette che la chiudono e fermatele col nastro adesivo.
Attenzione! Non dovete aprirle del tutto, perché altrimenti il "tunnel" si ripiegherà su se stesso. Lasciatele leggermente piegate verso l'interno in modo che sostengano la struttura.
Con una forbice fate dei buchi sulla superficie superiore e infilateci le decorazioni.
Sfruttate maniglie e fori vari presenti nella scatola come finestrelle o piccoli appigli.



Ecco le decorazioni che ho usato io: calze e calzetti colorati infilati nei buchi e fermati con un semplice nodo, cannucce, un rotolo di carta igienica, nastro adesivo argentato fissato sulle maniglie della scatola.
Per creare delle variazioni"sensoriali", in uno dei calzetti ho inserito una bella manciata di chicchi di riso. Ovviamente in questo caso il calzino va infilato da sotto e poi fermato col nodo in alto.

Dopo un po' di diffidenza iniziale, il Piccolo T ha gradito molto, concentrandosi nei primi tempi sulle decorazioni argentate e sulla maniglietta sporgente, poi sulle diverse consistenze dei calzini, infine giocando cucù dalla finestrella.
Il tunnel per gattonare è stato parte integrante del nostro arredamento per molti mesi, ed è stato riaggiustato e rimesso in piedi più e più volte, abbattuto dalla veemenza del piccolo esploratore.
E ora è là, nel cassonett.. ehm... nel paradiso di tutte le scatole, naturalmente.

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