Ci sono libri che si leggono, libri che si cantano, libri che si recitano.
E poi ci sono libri che si camminano.
Caterina e l'orso, a zonzo per il mondo, di Christiane Pieper (edizioni Kalandraka), si legge, ma non si può non camminare. Perché questo libro non racconta una storia, ma un percorso.
Perché l'orso vagava per il mondo? Perché Caterina lo segue? Come si conoscono? Chi è l'orso? Chi è Caterina? Non ci è dato saperlo, e tutto sommato nemmeno ci interessa: parte dello spirito di questo libro sta proprio nella spensieratezza dei due protagonisti, che vanno a zonzo per il puro gusto di farlo.
Ogni pagina ci mostra una modalità diversa: Caterina e l'orso camminano in avanti, all'indietro, su una zampa, su due, rotolando e così via.
Lo fanno perché andando a zonzo si guardano attorno e mutano la loro andatura secondo le circostanze: quando vedono un granchio, un fenicottero, un vecchietto col bastone, lo imitano e camminano allo stesso modo. Quando tutto è buio e zitto stanno in silenzio, quando la sete nel deserto li porta allo stremo, strisciano.
E se è vero che il libro, così attento a un coinvolgimento "fisico" ma privo di una vera e propria trama, si rivolge ai più piccoli (già a partire da un anno e mezzo), va anche detto che trasmette anche un contenuto più profondo, un'idea di viaggio e di percorso in cui è necessario fare attenzione ai luoghi che si attraversano e ai popoli che si incontrano. Un tipo di viaggio che non è solo visita superficiale, ma che ti coinvolge e in qualche modo ti cambia.
Un primo approccio al vero significato di questa parola, per piccoli aspiranti globetrotter.
Il viaggio di Caterina e l'orso cambia anche il loro atteggiamento: a volte curioso, a volte spensierato e liberatorio, altre volte impegnato, perché saltellare su una zampa sola non è facile come sembra.
Caterina e l'orso, a zonzo per il mondo, dicevo, non è un libro che si legge e basta, ma un libro che si cammina (e si salta, e si rotola).
Impossibile affrontarlo semplicemente stando seduti, è perfetto per una lettura animata e di gruppo, con moltissime possibilità di interpretazione. Il lettore può invitare i bambini a imitare Caterina e Orso ripercorrendone i movimenti, oppure può imitarli lui stesso. Se lo spazio non lo consente, si può trasformare ogni movimento in un gesto, magari "rumoroso" (battere un piede, batterne due...) e creare una lettura "musicale". Il lettore può diventare l'orso e il bambino (o i bambini) Caterina, che gli va dietro imitandone i gesti.
E naturalmente si può giocare, creando un percorso da seguire e da completare ogni volta al passo giusto.
Se volete proporlo anche voi, potete usare il mio pdf stampabile oppure disegnare voi stessi i segnali, appoggiarli a terra e invitare i bimbi a seguirli. Lo spazio da un segnale all'altro va percorso secondo l'indicazione del segnale stesso.
I miei bimbi si sono divertiti a combinare tra loro le tessere ottenendo istruzioni come "A tre zampe saltando" o "strisciando e cantando".
(E poi c'è il Piccolo D, che ha inventato la carta "salire in groppa al fratello": da sempre la sua preferita.)
E poi ci sono libri che si camminano.
Caterina e l'orso, a zonzo per il mondo, di Christiane Pieper (edizioni Kalandraka), si legge, ma non si può non camminare. Perché questo libro non racconta una storia, ma un percorso.
Il grosso orso
se ne andava a zonzo per il mondo
(e Caterina dietro...)
Perché l'orso vagava per il mondo? Perché Caterina lo segue? Come si conoscono? Chi è l'orso? Chi è Caterina? Non ci è dato saperlo, e tutto sommato nemmeno ci interessa: parte dello spirito di questo libro sta proprio nella spensieratezza dei due protagonisti, che vanno a zonzo per il puro gusto di farlo.
Ogni pagina ci mostra una modalità diversa: Caterina e l'orso camminano in avanti, all'indietro, su una zampa, su due, rotolando e così via.
Lo fanno perché andando a zonzo si guardano attorno e mutano la loro andatura secondo le circostanze: quando vedono un granchio, un fenicottero, un vecchietto col bastone, lo imitano e camminano allo stesso modo. Quando tutto è buio e zitto stanno in silenzio, quando la sete nel deserto li porta allo stremo, strisciano.
E se è vero che il libro, così attento a un coinvolgimento "fisico" ma privo di una vera e propria trama, si rivolge ai più piccoli (già a partire da un anno e mezzo), va anche detto che trasmette anche un contenuto più profondo, un'idea di viaggio e di percorso in cui è necessario fare attenzione ai luoghi che si attraversano e ai popoli che si incontrano. Un tipo di viaggio che non è solo visita superficiale, ma che ti coinvolge e in qualche modo ti cambia.
Un primo approccio al vero significato di questa parola, per piccoli aspiranti globetrotter.
Il viaggio di Caterina e l'orso cambia anche il loro atteggiamento: a volte curioso, a volte spensierato e liberatorio, altre volte impegnato, perché saltellare su una zampa sola non è facile come sembra.
Caterina e l'orso, a zonzo per il mondo, dicevo, non è un libro che si legge e basta, ma un libro che si cammina (e si salta, e si rotola).
Impossibile affrontarlo semplicemente stando seduti, è perfetto per una lettura animata e di gruppo, con moltissime possibilità di interpretazione. Il lettore può invitare i bambini a imitare Caterina e Orso ripercorrendone i movimenti, oppure può imitarli lui stesso. Se lo spazio non lo consente, si può trasformare ogni movimento in un gesto, magari "rumoroso" (battere un piede, batterne due...) e creare una lettura "musicale". Il lettore può diventare l'orso e il bambino (o i bambini) Caterina, che gli va dietro imitandone i gesti.
E naturalmente si può giocare, creando un percorso da seguire e da completare ogni volta al passo giusto.
Se volete proporlo anche voi, potete usare il mio pdf stampabile oppure disegnare voi stessi i segnali, appoggiarli a terra e invitare i bimbi a seguirli. Lo spazio da un segnale all'altro va percorso secondo l'indicazione del segnale stesso.
- Una/due/tre/quattro zampe: si avanza fino al prossimo segnale camminando su una/due/tre/quattro zampe.
- "Inversione a U": di prosegue camminando all'indietro.
- Freccia con cunette: si salta
- Freccia che si avvita su se stessa: si rotola
- Freccia ondeggiante: si striscia
- Nota: si canta
- Nota sbarrata: si fa silenzio.
I miei bimbi si sono divertiti a combinare tra loro le tessere ottenendo istruzioni come "A tre zampe saltando" o "strisciando e cantando".
(E poi c'è il Piccolo D, che ha inventato la carta "salire in groppa al fratello": da sempre la sua preferita.)