Le indicazioni che circolano in modo martellante in questi giorni su come lavarsi le mani in modo efficace, le conosco bene. Erano affisse all'ingresso del reparto di terapia intensiva neonatale dove è stato ricoverato per qualche settimana il Piccolo D.
Credo che nessun genitore con un bimbo in neonatologia possa dimenticarle, o scordare quella sensazione che ogni piccolo gesto possa diventare portatore di contagio.
Più complicato è spiegare questo concetto a un bambino, aiutarlo a difendersi da una minaccia che non sembra tale, semplicemente perché è invisibile.
Eppure i bambini sono maestri nel vedere cose che non si vedono, con la loro immaginazione.
Allora, per raccontare loro il mondo dei microrganismi, basta forse giocare un po'.
Non leccare questo libro, di Idan Ben-Barak e Julian Frost (Fabbri Editori) utilizza un approccio interattivo per farci scoprire il mondo sotto i nostri occhi in una dimensione diversa, quella dell'infinitamente piccolo.
Il libro cerca di darci prima di tutto qualche proporzione: ci mostra un punto e ci racconta che quel minuscolo spazio potrebbe ospitare oltre tre milioni di microrganismi.
Ci invita poi a strofinare il polpastrello sulla pagina per raccogliere uno di questi microbi: ha un'aria simpatica e una rappresentazione antropomorfizzata, con occhi, bocca, gambe e braccia.
Dopo averlo raccolto, seguiamo le istruzioni per portarlo in giro, depositandolo sui nostri denti, sulla nostra maglia, nel nostro ombelico.
Qui incontriamo altre minuscole creature, impariamo che i microbi vivono proprio dappertutto, ma soprattutto scopriamo che, viste da così vicino, le cose non sono come siamo abituati a pensarle.
Le immagini del libro, infatti, integrano le illustrazioni dei microbi ad autentiche foto al microscopio che ci mostrano le fibre tessili e della carta, la superficie dei denti, le cellule dell'epidermide.
Questa materia così frastagliata, ricca di fessure e di picchi, ci appare improvvisamente più vulnerabile. Non sembra più così strano che possa accogliere piccoli ospiti che non vediamo, con le loro attività che in un modo o nell'altro influiscono sulla nostra vita (ad esempio, formando la carie).
Non leccare questo libro è una pubblicazione breve, che non va in profondità , non approfondisce le diverse tipologie di microrganismi e il loro ruolo, limitandosi invece a qualche esempio. Non menziona malattie, né la funzione "buona" di alcuni batteri.
Ha però il pregio di aprirci le porte di un mondo che non riusciamo a vedere, di farci vedere le cose con occhi nuovi, di rendere divertente, curioso e tangibile un argomento che potrebbe altrimenti risultare troppo impalpabile.
Una bella occasione per dare concretezza a tanti discorsi da cui siamo circondati in questi giorni.
PS: Se l'argomento interessa ai vostri figli, non dimenticate Mini. Il mondo invisibile dei microbi, di Editoriale Scienza, un piccolo gioiello di divulgazione scientifica di cui avevo parlato qui.
Credo che nessun genitore con un bimbo in neonatologia possa dimenticarle, o scordare quella sensazione che ogni piccolo gesto possa diventare portatore di contagio.
Più complicato è spiegare questo concetto a un bambino, aiutarlo a difendersi da una minaccia che non sembra tale, semplicemente perché è invisibile.
Eppure i bambini sono maestri nel vedere cose che non si vedono, con la loro immaginazione.
Allora, per raccontare loro il mondo dei microrganismi, basta forse giocare un po'.
Non leccare questo libro, di Idan Ben-Barak e Julian Frost (Fabbri Editori) utilizza un approccio interattivo per farci scoprire il mondo sotto i nostri occhi in una dimensione diversa, quella dell'infinitamente piccolo.
Il libro cerca di darci prima di tutto qualche proporzione: ci mostra un punto e ci racconta che quel minuscolo spazio potrebbe ospitare oltre tre milioni di microrganismi.
Ci invita poi a strofinare il polpastrello sulla pagina per raccogliere uno di questi microbi: ha un'aria simpatica e una rappresentazione antropomorfizzata, con occhi, bocca, gambe e braccia.
Dopo averlo raccolto, seguiamo le istruzioni per portarlo in giro, depositandolo sui nostri denti, sulla nostra maglia, nel nostro ombelico.
Qui incontriamo altre minuscole creature, impariamo che i microbi vivono proprio dappertutto, ma soprattutto scopriamo che, viste da così vicino, le cose non sono come siamo abituati a pensarle.
Le immagini del libro, infatti, integrano le illustrazioni dei microbi ad autentiche foto al microscopio che ci mostrano le fibre tessili e della carta, la superficie dei denti, le cellule dell'epidermide.
Questa materia così frastagliata, ricca di fessure e di picchi, ci appare improvvisamente più vulnerabile. Non sembra più così strano che possa accogliere piccoli ospiti che non vediamo, con le loro attività che in un modo o nell'altro influiscono sulla nostra vita (ad esempio, formando la carie).
Non leccare questo libro è una pubblicazione breve, che non va in profondità , non approfondisce le diverse tipologie di microrganismi e il loro ruolo, limitandosi invece a qualche esempio. Non menziona malattie, né la funzione "buona" di alcuni batteri.
Ha però il pregio di aprirci le porte di un mondo che non riusciamo a vedere, di farci vedere le cose con occhi nuovi, di rendere divertente, curioso e tangibile un argomento che potrebbe altrimenti risultare troppo impalpabile.
Una bella occasione per dare concretezza a tanti discorsi da cui siamo circondati in questi giorni.
PS: Se l'argomento interessa ai vostri figli, non dimenticate Mini. Il mondo invisibile dei microbi, di Editoriale Scienza, un piccolo gioiello di divulgazione scientifica di cui avevo parlato qui.