Buone maniere, anzi, buonissime.

"Mamma, mi dai una fetta di torta?"
"Per..."
"Per me!"
(io e Piccolo T, qualche anno fa)
 
Le buone maniere non sono affatto intuitive. Se ci pensate, non rientrano nelle funzioni basilari della comunicazione. Il messaggio passa ugualmente, anche senza un "per favore" o un "grazie", e per un bimbo che sta imparando a formulare bene le frasi, economizzare sulle parole è importante.

Per le buone maniere vale ciò che vale per tutto il resto: per insegnarle in modo efficace, serve il buon esempio, e magari un po' di divertimento.


Per favore signor Panda non è un libro sulle buone maniere, nel senso che l'insegnamento non è la prima cosa che emerge leggendolo.
Emerge invece l'irresistibile flemma del panda, che con lo sguardo annoiato che gli dipinge Steve Anthony, offre ad altri animali (tutti bianchi e neri come lui) delle belle ciambelle colorate.


Gli animali (quasi tutti) accettano, e con fare un po' perentorio scelgono il dolcetto preferito.
Ma il panda cambia idea.


Prima delle buona maniere, insomma, emerge questo: la forza ironica delle illustrazioni, la comicità del gesto di questo animale gigante, che prima offre e poi va via, ripetutamente, senza dare spiegazioni.
Poi arriva lui, un lemure (almeno credo). Arriva in modo curioso, perché lo vediamo emergere dal bordo inferiore della pagina, mentre il panda è a testa in giù (è il lemure che è appeso, ma la scena è rappresentata dal suo punto di vista).


Come "spoilera" il titolo, il lemure chiede "per favore", ma anche il finale, pur premiando la gentilezza, non è affatto scontato e strappa una risata.

Non ci sono insegnamenti pedanti, non ci sono spiegazioni didascaliche. C'è soltanto una storia basata sulla ripetizione e sulla variazione (il piacere del già visto, il gusto della scoperta). Una storia che fa ridere, da leggere e rileggere, e un personaggio che "vince" sugli altri grazie al suo comportamento.
Nessuna regola, solo il buon esempio e il divertimento. È così che si impara meglio.

Piccola nota: la qualità di un libro è anche nei dettagli.
Sapete cosa sono i risguardi? Sono le due pagine che si trovano all'inizio e alla fine di un libro, quelle che "incollano" la copertina al resto delle pagine. Sul mio profilo instagram ho iniziato a raccoglierne alcune immagini. Di solito sono bianchi o con motivi decorativi. A volte, oltre a decorare, raccontano, aggiungendo qualcosa al libro.
Come in questo caso: il primo risguardo è una texture di coloratissime ciambelle, tra le quali si mimetizza un personaggio che conosceremo poi nel libro. Nel risguardo finale, tutte quelle ciambelle non ci sono più, e qualcuno ha la pancia piena.


Potevo non inventare un gioco su Per favore signor Panda?
Dal fascino grafico delle ciambelle, rotonde e con la glassa colorata e decorata, mi sono lasciata ispirare per un gioco a carte semplice, veloce e adatto anche ai più piccoli.

Nel pdf stampabile troverete quattro diversi tipi di carte: tre per formare una ciambella (la base, la glassa in tre colori diversi e la granella colorata) e una carta "per favore".

Volete giocare? Scaricate il pdf, ritagliate le carte e plastificatele o incollatele su un cartoncino.


Si gioca da 2 a 4 giocatori (forse 5: non abbiamo provato).

Scopo del gioco è preparare tre ciambelle con la glassa di tre colori diversi, combinando le tre diverse componenti: base, glassa colorata e granella.

Si distribuiscono due carte a ogni giocatore e si lascia in mezzo il resto del mazzo, girando una prima carta di “scarto”.
Si gioca in senso orario.
A ogni turno, il giocatore pesca una carta, prendendola dal mazzo o (solo se può usarla subito) dal mazzo di scarto, quindi esegue un’azione:
1. se ha “fatto una ciambella” (cioè se ha le tre carte con la base, la glassa e la granella), può mettere le tre carte scoperte davanti a sé, poi pesca altre due carte per averne nuovamente due in mano.
OPPURE
2. Se ha una carta “per favore” può giocarla, prendere una ciambella già fatta da un avversario (però chiedendo per favore!), e metterla davanti a sé.
OPPURE
3. Se non ha le tre carte per formare una ciambella, né una carta “per favore”, scarta una carta a scelta.
Il turno passa al giocatore successivo.

Quindi: ogni turno inizia sempre pescando una carta. Alla fine del turno il giocatore deve avere sempre due carte in mano, quindi scarta o pesca finché ne ha due.

Vince chi riesce a mettere davanti a sé tre ciambelle di tre colori diversi.



"Mamma, ma con la carta Per favore uno non dovrebbe prenderle tutte le ciambelle?"
(ma perché l'ho fatto così precisino, mio figlio?)





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