Mani di papà, di mamma, di bimbo.

Oggi parliamo di festa del papà.
Festa del papà 2016, naturalmente: mica penserete che abbia già pronti il biglietto e il regalo per quest'anno, vero?
La festa del papà 2016, dicevo, comportava una difficoltà aggiuntiva rispetto alle precendenti: preparare un biglietto che rappresentasse due figli, e non uno solo. Due figli, peraltro, con capacità creative decisamente diverse, avendo uno quattro anni e l'altro quattro mesi.


Ma procediamo con ordine.
Come tutti sappiamo, la festa del papà è prima di tutto un'ottima scusa per regalare un libro. Al papà? No, certo: ai bambini!
Ma se il libro per bambini diventa un momento di coccola e lettura condivisa, e se quel libro ha per protagonista proprio il papà, be', allora diventerà uno splendido regalo anche per lui.
La mani di papà è un dolcissimo cartonato adatto anche ai bimbi più piccoli (attorno all'anno di età).
Le figure sono semplici e descrivono azioni quotidiane in cui bimbo e papà si incontrano e si relazionano attraverso, appunto, le mani.





La mani di papà sono mani che accarezzano (lo fanno già quando il bimbo è ancora nel pancione), sorreggono, accompagnano in ogni momento della vita, aiutando il bambino a crescere, divertirsi e scoprire il mondo. Finché un giorno...






Con un'immagine dolce e commovente per qualsiasi genitore che abbia provato questa emozione, il libro fa vedere il momento in cui il bimbo si stacca dal padre e muove i primi passi.

Le mani di papà servono anche a questo: a fare in modo che un giorno non ci sià più bisogno di loro.

Ogni pagina rappresenta un'azione, raccontata anche attraverso un'onomatopea (splash, mmh, iouuh!): saranno proprio i suoni a conquistare i bimbi durante la lettura di questo libro, oltre al riconoscimento del volto umano del piccolo protagonista.
Volti umani e onomatopee sono infatti i primi due elementi che un bambino riconosce e ama nei libri.

E il biglietto d'auguri? Be', anche quello l'ho risolto usando le mani. Non solo le mie, ma anche quelle di tutta la famiglia.

Difficoltà numero uno: prendere le misure della mano di papà, senza svelargli la sorpresa.
Ho mandato in avanscoperta il Piccolo T, che in quel periodo si divertiva a prendere le impronte delle mani a tutti, quindi poteva essere credibile.


Per la mia mano e la sua, ho lasciato fare al Piccolo T. Mano appoggiata sul foglio e matita che le corre intorno, per tracciare i contorni.

Ma ecco che arriva la difficoltà numero 2: prendere il contorno della mano di un piccolo di quattro mesi, che non la tiene né aperta né ferma. Se state aspettando un trucco no: non ne ho. Provate mentre allattate, con una buona dose di contorsionismo e di cuscini di sostegno, oppure mentre dorme, magari oppone meno resistenza.


Una volta presi i contorni, basta ritagliare le forme delle mani su carte colorate, che facciano un bel contrasto tra loro (o perché no, anche su carte da regalo, con texture e motivi diversi).

Poi posizionatele su un foglio una accanto all'altra:


Oppure, per un messaggio ancora più dolce, una sopra l'altra:


L'aggiunta di un messaggio un po' sgrammaticato del figlio maggiore è facoltativa. 
Ma è pur sempre un modo per ricordare i suoi primi tentativi di scrittura, senza le mani di mamma.


0 commenti