Non è mai troppo presto (parte II).

Con il post della scorsa settimana ho iniziato a raccontarvi le prime avventure mie e del Piccolo D nel mondo dei libri, descrivendovi i nostri titoli preferiti e i generi più adatti ai primi mesi di vita.
Ma leggere ai piccolissimi non è solo una questione di cosa, ma anche di come.

Prima di tutto, il tono di voce: a un bimbo piccolissimo bisogna parlare lentamente, sorridendo, condendo le frasi con molte esclamazioni (oooh, uuuh!), facendo vocine e vocione, pensando più alla musicalità della voce che alle parole che si pronunciano, che il bimbo ancora non sa capire.

Poi, il momento: il libro va proposto nei momenti di veglia tranquilla, quando il bimbo non ha fame né sonno né mal di pancia (sì: esistono momenti del genere).



E poi? Una volta individuato il momento giusto, cosa si fa? Ecco come leggiamo i nostri libretti io e il Piccolo D.

Sul cuscinone.

O sulla sdraietta, se preferite. Noi ci mettiamo a terra, sulla trapunta che usiamo per giocare; appoggio il Piccolo D sul cuscinone da allattamento, a pancia in su, e mi siedo di fronte a lui.
In questo modo riesco a fargli vedere bene sia le pagine del libro sia il mio viso, cosa che per un bimbo piccolo è molto importante, perché la lettura è prima di tutto relazione.


(in foto: Guarda che faccia!, il preferito del Piccolo D, come si può notare dalla sua reazione.)


Sulle ginocchia.


Sempre sulla trapunta o, meglio ancora, sul divano, con la schiena ben appoggiata al muro o allo schienale, piego le gambe e sistemo il Piccolo D sulle mie cosce, con la testa sulle ginocchia. Anche questa posizione consente di mantenere il contatto visivo mentre si fa vedere il libro.


(in foto: L'uccellino fa..., il fantastico libro delle onomatopee.)


Sul cuscinone (lato B).

Ve lo avrà detto il pediatra: tenete i bambini a pancia in giù, quando sono svegli, così allenano i muscoli del collo e non appiattiscono la testa.
Prendete allora la solita trapunta e il solito cuscinone e appoggiateci il bimbo, stavolta dall'altro lato, con le braccia che sporgono dal cuscino (altrimenti scivolerà all'indietro). Accucciatevi su di lui e aprite il libro davanti ai suoi occhi.

Ma come? E il contatto visivo? In questo caso è sostituito dalla vostra vicinanza: fate in modo di toccarlo con le braccia, dategli qualche bacino sulla testa (tanto lo so che non resistete!), parlategli vicino all'orecchio. Ma è inutile che vi dia suggerimenti: scommetto che sapete benissimo fargli le coccole da sole!


 (in foto: Gnam! A me piace..., il cartonato con le finestrelle di Yusuke Yonezu.)


Come i bimbi grandi.

Potete naturalmente, dai tre mesi o da quando sostiene bene la testa, far sedere il bambino in braccio a voi, facendogli appoggiare la schiena sulla vostra pancia e sostenendolo con le vostre braccia. Così, il contatto è assicurato e potrete tenere il libro aperto davanti a lui, proprio come fate con i bimbi più grandi. È anche la posizione migliore per iniziare a fargli prendere contatto con il libro, appoggiandoci le manine.


(in foto, "Animali - Primi libri in bianco e nero".)
EDIT: Oggi questo titolo non si trova più, ma si trovano comunque alternative altrettanto se non più valide come I miei animali di Xavier Deneux o Black on White di Tana Hoban.

E... lasciando fare a quell'altro.

Rassegnatevi: se avete un figlio più grande, non sarete voi il vero eroe del vostro piccolo; sarà il primogenito a rubarvi la scena. Ma c'è una buona notizia: potete volgere tutto questo a vostro favore e ricavare una delle cose più preziose che ci siano per una mamma: interi minuti per voi.

Leggete una volta i libri in presenza del fratello: sono così semplici che li imparerà subito, così poi...
"Piccolo T, ti va di leggere questo libro al Piccolo D mentre la mamma si trucca?"


Esperimento riuscito.  Loro due si sono intrattenuti a vicenda e io sono riuscita a truccarmi. Quasi.
Ci sarei riuscita se non avessi perso tempo a scattare questa foto, ecco.


(Le descrizioni dei libri le trovate nella prima parte del post.)

                   

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