Pigola, starnazza, miagola, ruggisci, George!

Ci sono libri che fanno sorridere, libri che fanno ridere, libri che fanno sbellicare dalle risate.
Quello di cui vi parlo oggi, per noi, appartiene senza ombra di dubbio all'ultima categoria, e trovare un modo per giocarci ha prolungato la storia e il divertimento a lungo, molto oltre la lettura.

Siete pronti a conoscerlo?
Si chiama Abbaia, George, e nel 2011 ha vinto un meritatissimo premio nazionale Nati per Leggere nella sezione Crescere con i libri.


È la storia di George, un cagnolino che non sa ancora abbaiare.
La mamma prova a spronarlo: "Abbaia, George!", ma lui fa "Miao!" (dai, provate a immaginarlo: non vi fa già ridere?).
La mamma ci riprova, gli spiega che un cane deve fare "bau" e non "miao", ma lui niente: starnazza, grugnisce, muggisce, ma di abbaiare non se ne parla.
Cosa si può fare? Si va dal veterinario. E così, quando George miagola, il veterinario estrae dalla sua gola un gatto vero!
E poi un'anatra, un maiale e addirittura una mucca! Ma come faceva a stare tutta dentro a George? E come ci erano finiti? Se li era mangiati tutti interi?
Chissà. Per fortuna, alla fine di tutte queste pazzesche estrazioni, George riesce ad abbaiare, e la storia si conclude. Anzi, no: non proprio. Ma il finale a sorpresa ve lo lascio scoprire da soli.

Ammettetelo: leggendo questa storia, non vi è venuta voglia di giocare con George?
Ecco come abbiamo fatto noi.
Ho preso un vecchio calzino (sì, era mio. Sì, avevo il coraggio di andare in giro con calzini del genere), del feltro e un pon pon nero. La preparazione ha richiesto cinque minuti: ho infilato la mano nel calzino e, prendendo la misura della mia mano, ho ripiegato all'interno la punta, per creare la bocca. Poi ho incollato sul bordo della piega un pon pon per il naso e ho finito di creare il muso incollando le orecchie e gli occhi, ritagliati dal feltro bianco e nero.
 
Saper cucire non serve (per fortuna, perché la mia abilità nel cucito è pari a quella che ho nell'astrofisica nucleare relativistica), è sufficiente una buona colla per tessuti (la Gutermann creativ è eccezionale!) . Fatto?
Ora basta infilarci la mano e George può muovere la bocca e abbaiare.
Ma a noi non interessa che sappia abbaiare, vero? Noi vogliamo fargli fare qualsiasi verso al mondo!

Le soluzioni sono tante.

Se avete dei piccoli animaletti di plastica in casa, il problema è già risolto.

Oppure potete ritagliare da un giornale delle figure di carta.

Io, con un veloce lavoro di taglia-incolla, ho creato quattro animaletti di feltro (sì, anche un pesce. È così divertente vedere la marionetta boccheggiare e non emettere suoni quando il Piccolo T dice "Abbaia, George"!).

Ma giocando abbiamo usato anche pupazzetti vari trovati per casa sul momento, naturalmente: il bello del gioco è sempre l'improvvisazione.

Dieci minuti di lavoro in tutto. Poi, basta scatenare la fantasia. Potete usare il "vostro" George per farlo recitare mentre leggete il libro, oppure tirarlo fuori a sorpresa subito dopo la lettura. Potete fare un verso e far indovinare a vostro figlio "Chi ci sarà dentro George adesso?".

Naturalmente, di tanto in tanto, quando vostro figlio infilerà la mano in bocca a George per scoprire che animale ci può trovare, George tenterà di mangiargliela con un voracissimo "gnam gnam gnam"!

In fondo si sa che le marionette di calzino sono molto golose di manine di bimbo.



   

1 commenti