Nuvole in scatola
  • Home
  • Libri
    • Dalla nascita
    • Da 1 anno
    • Da 2 anni
    • Dai 3 anni
    • Dai 4 anni
    • Dai 5 anni
    • Dai 6 anni
    • Dai 7 anni
    • Dagli 8 anni
    • Dai 9 anni
    • Dai 10 anni
    • Dagli 11 anni
    • Per adulti
    • Per papà
  • Chi sono
  • Contatti
  • Affiliazione
Chi mi segue su Facebook sa che poche settimane fa ho provato l'emozione della mia prima lettura ai bambini in biblioteca.
O forse dovrei dirlo al plurale, perché le emozioni sono state tante: paura, divertimento, curiosità, felicità. E un bel po' di soddisfazione, alla fine, nel vedere le facce felici del mio piccolo pubblico.

È stato così bello che voglio provare a trasmetterle un po' anche a voi, queste emozioni. E anche farvi conoscere gli splendidi libri che sono stati protagonisti della mia lettura (standing ovation per loro!).


Ho pensato parecchio al nome da dare a questa piccola idea. Tutte le verbalizzazioni e i concetti che giravano attorno al concetto di "pacco troppo grande" mi facevano presagire visite al mio sito da persone non propriamente interessate ad argomenti materni.

Alla fine ho guardato (letteralmente) negli occhi la mia creazione e ho decretato che si sarebbe chiamata "Pupacco di neve".
L'idea è nata in un momento di panico: il regalo di Natale per il Piccolo T era più grande della carta da pacchi che avevo.


Ma perché dovrei parlarvi di libri solo se riesco a inventarci un gioco?
Ci sono libri meravigliosi che non mi hanno ispirato attività ma che abbiamo amato e letto fino a consumarli.
Non so se anche i libri per bambini si possano dividere in generi. In biblioteca si trovano tutti mescolati in un'unica sezione, divisi al massimo per età.
Io però una personale suddivisione me la sono fatta: mi serve per capire quale libro leggere in un certo momento (non che il Piccolo T mi lasci molta possibilità di scelta), o a regalare il libro giusto secondo il carattere di un bambino.
Il Natale, si sa, quando arriva arriva (e arriva tra un mese!), e con esso arriva anche, inesorabile, la furia distruttrice dei "toddlers" 
(dicesi "toddler" un bimbo tra uno e tre anni circa, che ha imparato a camminare ma non ne ha ancora il pieno controllo, ma soprattutto un essere di cui VOI non avete il minimo controllo).

Quali soluzioni possibili?
Uno. Rinunciare a un albero.
Due. Creare un albero toddler-safe, con addobbi infrangibili.
Tre. Creare un albero apposito per il toddler, sperando che questo lo distragga dall'altro.

Ci sono libri che fanno sorridere, libri che fanno ridere, libri che fanno sbellicare dalle risate.
Quello di cui vi parlo oggi, per noi, appartiene senza ombra di dubbio all'ultima categoria, e trovare un modo per giocarci ha prolungato la storia e il divertimento a lungo, molto oltre la lettura.

Siete pronti a conoscerlo?
Si chiama Abbaia, George, e nel 2011 ha vinto un meritatissimo premio nazionale Nati per Leggere nella sezione Crescere con i libri.

Una delle migliori svolte, nella mia breve carriera di mamma, è stata il passaggio da "Ehi, ora dorme! Devo muovermi a fare i lavori di casa!" a "Ehi, Piccolo T, mi aiuti con i lavori di casa?".
Non che il suo aiuto sia risolutivo, sia chiaro, ma coinvolgerlo nelle faccende domestiche mi permette di intrattenerlo e fare qualcosa di utile al tempo stesso (vi pare poco?).
Fare il casalingo piace abbastanza anche a lui (futura nuora mia, ringraziami!), così, oltre alla versione "life size" delle attività (svuotare la lavatrice, mescolare gli impasti, staccare le foglioline di prezzemolo) cerco, se possibile, di proporgliene alcune anche sotto forma di gioco simbolico.


Aprite il frigorifero. Sì, anche se siete a dieta.
Cosa vedete? Latte, formaggio, carne, affettati (la Nutella no, mi raccomando! Metterla in frigo è un delitto contro l'umanità!).
E se ci fosse anche un mammut?
Lo so, la cosa è piuttosto surreale, per questo amo questa storia.
Ma chissà se l'avrei mai scoperta, se non me ne avesse parlato la mia amica Isabella.
Ah, a proposito: questo progetto è tutto suo, io non ho fatto niente!
Ma mi è piaciuto così tanto che le ho chiesto di poterlo ospitare sul mio blog.

Dunque, iniziamo dal libro: si chiama Un mammut nel frigorifero ed è semplice, agile e divertente. Ma soprattutto, è un inno alla fantasia.
Inizia così: con un bambino che trova un mammut nel suo frigo e chiama il papà. E il papà chiama i pompieri. Ma il mammut scappa su un albero e chi lo prende più.
Già qui la storia avrebbe molti elementi per far impazzire i bimbi (l'animale curioso, la scena buffa del mammut chiuso nel frigo, il "neee-nooo" della sirena dei pompieri), ma è il finale, almeno per me, l'aspetto più bello.
Arriva la notte, e la sorellina del bambino si avvicina all'albero, chiama giù il mammut offrendogli delle carote e se lo porta in camera, raccomandandogli di stare più attento per non farsi beccare.
 
Già, perché la bimba, nella sua cameretta, nasconde lui, ma anche un unicorno, un drago e un grande mostro peloso!
Amici immaginari?
Segreti che solo una bambina può tenere?
In ogni caso, un invito a non smettere mai di sognare e di credere alle favole.
Sì, perché un mammut può entrare in casa da un momento all'altro, se ci credi. Forse non un mammut in carne ed ossa, è vero, ma in carta e peli di spago sì. Ecco come ha fatto l'amica Isabella, con i suoi due bimbi, a ricostruirlo:
Per prima cosa, ha disegnato (ricalcando, vero? O sei così brava a disegnare, Isa?) su un cartoncino il mammut e la sagoma di tanti alimenti diversi da mettere in frigo. Ah, e anche il frigo, naturalmente.

Per creare i ripiani, ha ritagliato da una bustina portadocumenti la plastichina trasparente, e l'ha fissata al frigo con del nastro biadesivo.
Poi ha armato i bimbi di pennarelli perché colorassero frutta, verdura e barattoli vari.
E i peli del mammut? Pezzetti di spago da incollare con la colla vinilica. Un altro ottimo modo di tenere impegnati i bimbi per un po'.
Ecco fatto: un bel frigorifero in cui infilare, una volta ritagliati, tutti gli alimenti appena colorati, e da cui, all'improvviso, far uscire lui: il pauroso, gigantesco, preistorico mammut da appartamento.



E insomma, si è parlato di cucine, si è parlato di pentole, ma alla fine: che se magna?
Dovremo pur vedere cuocere qualcosa dietro quel vetro di pluriball del forno. Dovremo pur mettere a scaldare qualcosa in quelle padelle di cartone. O stiamo qui a morire di fame immaginaria?

Certo che no: quando si fa da mangiare per finta, qui, lo si fa sul serio.
Volete scoprire il gustosissimo menu della premiata cucina del Piccolo Chef T? Eccolo qua.


Il Piccolo T ha iniziato ad amare i libri verso i 18 mesi.
Mi sono sempre chiesta se avrei potuto fare qualcosa prima, e la risposta è sì. Io ci avevo provato, in effetti, solo che sbagliavo libri.

Dopo un corso come lettore volontario di Nati per leggere e la scoperta di blog splendidi, come mammamogliedonna e milkbook, avrei voluto prendere una Delorean, lanciarla fino a 88 miglia orarie e tornare indietro di qualche mese, per potergli proporre qualcuno dei bellissimi libri per bambini che ho imparato a conoscere. Questo è uno di quelli.

Ho scoperto i Quiet Book su Pinterest e ancora non ho capito perché si chiamino così.
Ho due ipotesi in proposito.
La prima è che si chiamino quiet perché sono dei libri-attività che tengono "quiet" i bimbi per un bel po'.
La seconda è che essendo sostanzialmente di tessuto, feltro o panno, non fanno rumore quando giri le pagine.

La mia conclusione è che chi ha inventato il nome sperava nell'ipotesi uno, ma si è dovuto accontentare della due.

Post più recenti Post più vecchi Home page

Eccomi

Copywriter e anche un po' account, co-autrice di fumetti, dilettante (ma appassionata) del fai da te, navigatrice compulsiva, divoratrice di libri e di serie TV. Divido la casa con un marito, tre figli e parecchi gatti di polvere.

Segui le nuvole

Newsletter

* indicates required

POPULAR POSTS

  • Goodbye, qualsiasi cosa significhi.
  • Svish, splash, squelch, scric, fiuuu!
  • Nuvole in barattolo.
  • Mio figlio non legge! Sette consigli per crescere lettori in un mondo digitale.
  • Mio figlio non parla! I libri per stimolare il linguaggio.

Temi

animali 70 scienza 44 amicizia 29 diversità 29 fantasia 29 natale 28 papà 24 cani 23 nanna 21 disegno 19 regali 19 rime 19 natura 18 scuola 16 condivisione 14 fratelli e sorelle 14 paure 14 emozioni 12 halloween 12 avventura 11 morte 11 onomatopee 11 cibo 10 corpo umano 10 lettura 10 pannolino 10 amore 9 autostima 9 crescita 9 ecologia 9 mamma 9 mostri 9 nonni 9 silent book 9 punti di vista 8 ambiente 7 bullismo 7 esperimenti 7 gatti 7 interattivo 7 supereroi 7 mare 6 matematica 6 noia 6 scrittura 6 storia 6 educazione 5 favole 5 inserimento 5 neve 5 regole 5 compleanno 4 difetti 4 dinosauri 4 famiglia 4 primavera 4 capricci 3 esplorazione 3 estate 3 gallucci 3 in viaggio 3 lentezza 3 maestra 3 neogenitori 3 neonato 3 resilienza 3 tempo 3 vacanze 3 autonomia 2 buio 2 carnevale 2 cucu 2 disabilità 2 macchine 2 autunno 1

Search This Blog

Blog Archive

  • ▼  2024 (32)
    • ▼  dicembre (1)
      • Goodbye, qualsiasi cosa significhi.
    • ►  novembre (3)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (3)
    • ►  giugno (5)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2023 (54)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (7)
    • ►  ottobre (5)
    • ►  settembre (4)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2022 (81)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (8)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2021 (111)
    • ►  dicembre (13)
    • ►  novembre (14)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (12)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (12)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (8)
  • ►  2020 (102)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (11)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2019 (101)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (12)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (9)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2018 (79)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (9)
    • ►  luglio (3)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (7)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2017 (62)
    • ►  dicembre (7)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (5)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2016 (44)
    • ►  dicembre (2)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2015 (38)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (4)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (5)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2014 (34)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (3)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (4)
    • ►  luglio (2)
    • ►  giugno (3)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (2)

Copyright © Nuvole in scatola. Designed by OddThemes