I personaggi base delle fiabe, qui, ci sono un po' tutti, anzi: forse qualcuno in più.
Se ci sono un cavaliere e una principessa, deve esserci per forza anche un drago, e fin qui nulla da obiettare. Ma il lupo, allora, che cosa ci fa?
Si capisce subito che La principessa, il lupo, il cavaliere e il drago (Terre di mezzo editore) non è una fiaba come tutte le altre.
E d'altra parte se si mettono insieme un autore come Jean Leroy ("Un lupetto ben educato" e "Quando sarò grande", di cui avevo parlato qui), e Béatrice Rodriguez ("Il ladro di polli" e "Una pesca straordinaria"), ci si deve aspettare di tutto.
E infatti scopriamo subito che la principessa non è la solita ragazza inerme dedita solo al cucito e alle buone maniere.
Anzi, il suo hobby preferito è... attaccar briga. E a farne le spese è il lupo.
E anche il cavaliere ha la stessa tempra di questa ragazzina. Cosa succederà ?
Come sempre accade tra i personaggi e le storie della Rodriguez, nulla è scontato e secondo gli schemi.
La principessa, il lupo, il cavaliere e il drago è un libretto agile, di poche pagine e dimensioni tascabili, che racconta una storia veloce, allegra, scanzonata.
Una storia da godersi così, con il suo ritmo, o da assaporare più lentamente godendosi i dettagli, come il lupo che gioca col retino e il drago che fa le bolle.
Un libro nato per sovvertire l'ordine precostituito delle cose. Non a caso, quando, spogliati da una appassionata baruffa, cavaliere e principessa si ritrovano in mutande, lui indossa dei boxer a cuoricini rosa, e lei dei mutandoni con i teschi.
Ha poche parole, questo albo, e potrebbe tranquillamente averne ancora meno ed essere letto come un silent book (nei quali la Rodriguez esprime tutto il suo talento): la storia si dipana tra le immagini, i volti, l'azione incalzante, fino al finale inaspettato.
E se vi è venuta voglia di vestire i panni di un prode cavaliere, ecco un elmo facile facile da costruire.
Basta prendere del cartoncino, tagliarne cinque strisce abbastanza sottili e due più larghe.
Su tutte, si devono praticare due fori alle estremità . Le due più larghe vanno ritagliate a formare la visiera (con fessure orizzontali) e la protezione per bocca e collo, appuntita all'ingiù.
Ora non resta che curvare tutte le componenti e assemblarle con dei fermacampioni.
Per questioni fotografiche, ho creato un elmo a misura peluche, ma secondo le dimensioni del cartoncino, può essere adattato a qualsiasi pupazzo, bimbo o adulto.
Perché tutti, se lo vogliono, possono diventare cavalieri. Anche con i mutandoni a cuori.
Se ci sono un cavaliere e una principessa, deve esserci per forza anche un drago, e fin qui nulla da obiettare. Ma il lupo, allora, che cosa ci fa?
Si capisce subito che La principessa, il lupo, il cavaliere e il drago (Terre di mezzo editore) non è una fiaba come tutte le altre.
E d'altra parte se si mettono insieme un autore come Jean Leroy ("Un lupetto ben educato" e "Quando sarò grande", di cui avevo parlato qui), e Béatrice Rodriguez ("Il ladro di polli" e "Una pesca straordinaria"), ci si deve aspettare di tutto.
E infatti scopriamo subito che la principessa non è la solita ragazza inerme dedita solo al cucito e alle buone maniere.
Anzi, il suo hobby preferito è... attaccar briga. E a farne le spese è il lupo.
E anche il cavaliere ha la stessa tempra di questa ragazzina. Cosa succederà ?
Come sempre accade tra i personaggi e le storie della Rodriguez, nulla è scontato e secondo gli schemi.
La principessa, il lupo, il cavaliere e il drago è un libretto agile, di poche pagine e dimensioni tascabili, che racconta una storia veloce, allegra, scanzonata.
Una storia da godersi così, con il suo ritmo, o da assaporare più lentamente godendosi i dettagli, come il lupo che gioca col retino e il drago che fa le bolle.
Un libro nato per sovvertire l'ordine precostituito delle cose. Non a caso, quando, spogliati da una appassionata baruffa, cavaliere e principessa si ritrovano in mutande, lui indossa dei boxer a cuoricini rosa, e lei dei mutandoni con i teschi.
Ha poche parole, questo albo, e potrebbe tranquillamente averne ancora meno ed essere letto come un silent book (nei quali la Rodriguez esprime tutto il suo talento): la storia si dipana tra le immagini, i volti, l'azione incalzante, fino al finale inaspettato.
E se vi è venuta voglia di vestire i panni di un prode cavaliere, ecco un elmo facile facile da costruire.
Basta prendere del cartoncino, tagliarne cinque strisce abbastanza sottili e due più larghe.
Su tutte, si devono praticare due fori alle estremità . Le due più larghe vanno ritagliate a formare la visiera (con fessure orizzontali) e la protezione per bocca e collo, appuntita all'ingiù.
Per questioni fotografiche, ho creato un elmo a misura peluche, ma secondo le dimensioni del cartoncino, può essere adattato a qualsiasi pupazzo, bimbo o adulto.
Perché tutti, se lo vogliono, possono diventare cavalieri. Anche con i mutandoni a cuori.