Nuvole in scatola
  • Home
  • Libri
    • Dalla nascita
    • Da 1 anno
    • Da 2 anni
    • Dai 3 anni
    • Dai 4 anni
    • Dai 5 anni
    • Dai 6 anni
    • Dai 7 anni
    • Dagli 8 anni
    • Dai 9 anni
    • Dai 10 anni
    • Dagli 11 anni
    • Per adulti
    • Per papà
  • Chi sono
  • Contatti
  • Affiliazione
"Ma che bravo bambino, dorme tutta la notte?"
"Ma che bravo bambino, non piange mai!"
Non so se avete notato, ma il concetto di "bravo", specie in chi non ha figli, spesso coincide con quello di "adulto", se non di "soprammobile".

bravo buz

Nonostante non sia sempre facile mettersi nei loro panni, legittimare i comportamenti "bambini" è importante, per gli adulti e per i bambini stessi.

Bravo Buz!, di Marianna Coppo (Terre di Mezzo editore) parla di un cane. O forse di un bambino?

bravo buz

Buz è bianco, pulito, pettinato, composto, obbediente.
Vive in un mondo all'apparenza dorato: ha una cuccia lussuosa in una casa lussuosa, e un set completo di accessori per il gioco e la toeletta.

bravo buz

Buz è bravo. O almeno, viene descritto così.
Qualche accennata nota stridente tra testo e illustrazioni ci fa notare che in realtà il suo essere "bravo" è soltanto la conseguenza di una serie di divieti.

bravo buz


Buz è costantemente guidato dai padroni, il suo agire non è spontaneo ma eteroditetto, sembra quasi che nella vita non abbia conosciuto altro. Le sue libere iniziative sono presto tarpate.
Emblematica l'immagine in cui un recinto divide gli altri cani "bravi" come Buz da quelli liberi di giocare, correre ed esplorare il parco.

bravo buz

Finché a uno dei tanti "no", Buz risponde (dentro di sé) "E invece sì".
E si scopre libero:
Libero di correre,
libero di fermarsi,
libero di conoscere
e di farsi conoscere.

E quando i padroni lo ritroveranno? Il finale aggiunge una risata a una storia già leggera e agile, in cui la Coppo riesce ad esprimere moltissimo con semplici sguardi e poche parole misurate.

Una storia di autoaffermazione e scoperta di sé, in cui qualche "no" suonerà sicuramente familiare al bambino che legge.
Una storia da godersi fin dai risguardi, che raccontano un'evoluzione attraverso il contrasto tra inizio e fine dell'albo. 
Una storia che insegna. Soprattutto ai genitori.


Fa un po' sorridere che questo libro sia uscito proprio alla fine del periodo appena trascorso, in cui passeggiare col proprio cane, per molti, ha rappresentato l'unico modo per evadere da una quarantena a volte pesante da sopportare.

passeggiata col cane

Ma Passeggiata col cane, dello svedese Sven Nordqvist (Camelozampa), è in realtà un libro senza tempo e senza contingenza, un'immenso viaggio dell'immaginazione in cui perdersi senza cercare una meta.

È difficile raccontare questo albo, perché le sue pagine non seguono una trama propriamente detta, e al tempo stesso ne contengono migliaia.

passeggiata col cane

Passeggiata col cane Ã¨ un silent book, privo di testo, ma anche un wimmelbuch, un "libro brulicante" in cui ogni pagina nasconde una grande ricchezza di storie, immagini, dettagli.

Le pagine seguono, come il titolo lascia intuire, la passeggiata di un bambino che porta il suo grande cane al guinzaglio. Lungo il viaggio, attraversa una grande varietà di paesaggi surreali e incontra personaggi di ogni genere.

passeggiata col cane

Ci ritroviamo così in una muraglia-ferrovia che si avvita su se stessa, in un villaggio in cui le case hanno gli occhi, in una cameretta che sembra sommersa.
Le architetture escheriane e l'insolita zoologia di tutti questi mondi stravolgono il senso delle proporzioni, facendo diventare grande ciò che è piccolo e viceversa, ed evocano echi e riferimenti artistici e letterari, dal tè di Alice ai viaggi di Gulliver, dal Gatto e la volpe di Pinocchio a delle creature che ricordano i Mostri Selvaggi di Sendak.

L'ampio formato orizzontale fa sì che lo sguardo viaggi da un lato all'altro della pagina come a percorrere lunghe distanze.

passeggiata col cane

E il cane? Be', lui fa semplicemente il cane: a volte tira il guinzaglio per correre lontano, a volte protegge il bambino portandolo lontano da una situazione paurosa.

passeggiata col cane

Ogni pagina è un mondo in cui immergersi, e i due protagonisti, punto di riferimento narrativo, sono soltanto l'espediente per attraversarli, soffermarsi a scoprire dettagli, ritrovare la strada per andare avanti.
O forse perderla, per lasciarsi trasportare dall'immaginazione.

Scuole finite, pagelle arrivate, giugno alle spalle e con lui tutti i mesi di faticosa didattica a distanza: ce la meritiamo tutti una lettura da spiaggia, giusto?
Anche i nostri bambini.

grolefante e topolino

Grolefante e Topolino - Che amicizia bestiale!, di Pierre Delye e Ronan Badel (traduzione di Eleonora Armaroli, Terre di mezzo editore) è una perfetta lettura "da spiaggia": veloce e semplice da leggere, perché a fumetti, segmentabile in micro-momenti di lettura, perché ogni pagina o doppia pagina rappresenta un episodio a sé stante, leggera e divertente, con protagonisti e situazioni che mettono il buonumore.

grolefante e topolino

Eppure no, Grolefante e Topolino non è una lettura facile né superficiale, e tra una risata e l'altra tiene deste l'attenzione e la logica alla ricerca di piccoli paradossi, cambi di prospettiva e punti di vista.

Cominciamo dall'inizio: l'elefante Grolefante e il topolino Topolino si incontrano e diventano subito amici. D'altra parte, come nota Topolino, si somigliano molto: sono entrambi grigi, con la coda, quattro zampe, due orecchie, una bocca e un naso.

grolefante e topolino

Il simpatico equivoco diventa un leit motiv di molte scenette: il topolino sembra non rendersi conto della differenza di stazza con l'elefante, e si convince ad esempio che l'amico gli abbia rubato il costume, o di potergli fare ombra in una calda giornata di sole.

Grolefante e Topolino è un viaggio senza meta: i due protagonisti passeggiano senza sapere dove stanno andando, ma gustandosi il percorso, l'incontro con luoghi e stagioni, e con animali strambi quanto e più di loro.

grolefante e topolino

Ogni pagina rivela una trovata. Talvolta le tavole richiamano delle classiche barzellette, talvolta fanno sorridere con giochi di parole, talvolta per i paradossi, talvolta per l'ingenuità dei protagonisti.
Il meccanismo umoristico cambia di volta in volta strappandoci sorrisi diversi, ma mettendo sempre al centro il rapporto tra i due protagonisti, deliziosi nel loro candore, uniti da un'amicizia pura che non vede differenze.

Essere scienziati, credo, non è solo una faccenda di studi e di impieghi, è più una condizione esistenziale.
Lo scienziato indaga, osserva, sperimenta, poggia il suo sguardo con piglio scientifico anche sulle cose più quotidiane.
Quotidiane come un limone o un uovo, ad esempio.

primi esperimenti uovo limone

Sono questi i protagonisti di I miei primi esperimenti con il limone e I miei primi esperimenti con l'uovo, primi titoli della collana Il laboratorio dei piccoli scienziati, di Editoriale Scienza, nata da Jack Guichard, ideatore della Cité del enfants di Parigi, e Cécile Jugla e illustrata da Laurent Simon.

Sappiamo che i bambini sono osservatori e sperimentatori di natura, ma spesso mancano di basi per capire come fare, cosa osservare, cosa dedurre, e questa collana lo fa, suggerendo un metodo e proponendo diverse attività.

primi esperimenti uovo limone

Tutto inizia, come insegna la scienza, dall'osservazione. E così, le prime pagine sono dedicate a guardare uovo e limone, fuori e dentro.
I testi spiegano e descrivono, ma lasciando anche spazio alle domande, interrogando il bambino su ciò che vede (le risposte sono fornite nella pagina stessa) e dandogli così strumenti utili per replicare questa attività su altri oggetti.

primi esperimenti uovo limone

Numerose e multiformi le attività proposte: alcune mirano a fare più attenzione a gesti e fenomeni che il bambino già conosce bene, raccontando ad esempio i dettagli della spremitura del limone, altre partono da conoscenze scientifiche più avanzate (il concetto di emulsione, con la preparazione di una maionese casalinga, o la capacità del limone di impedire l'ossidazione, da sperimentare su una mela tagliata o su una moneta di rame che si è scurita col tempo).
primi esperimenti uovo limone

Stupisce, questa collana, perché mostra la ricchezza di informazioni che possiamo ottenere attraverso osservazioni così semplici. Rivolta ai bambini dai quattro anni, riesce a mantenere i suoi contenuti leggeri senza cadere nella banalità.
Tutte le attività sono alla portata di bambino, o necessitano al più di un piccolo supporto da parte dell'adulto. Le spiegazioni sono chiare e semplici, gli strumenti facili da reperire.
Le illustrazioni, che integrano disegno e fotografia, sono accattivanti e chiare.

primi esperimenti uovo limone

È un invito a provare, a guardare, a giocare con le cose per scoprirne le proprietà.
Un invito a diventare scienziati, fin da piccoli.

O se non proprio scienziati, magari spie.
Li scrivevate anche voi i messaggi segreti con il limone, da bambini?

primi esperimenti uovo limone

I miei primi esperimenti con il limone spiega anche come ottenere l'inchiosto simpatico con il succo di limone.

primi esperimenti uovo limone

Ai bambini più piccoli potrete nascondere un disegno; per i più grandi, diventa l'attività perfetta durante una caccia al tesoro o una "escape room" domestica, magari nascondendo il messaggio tra le righe di una lettera.

La scienza può essere un gioco davvero divertente.


Tra un pallone e un libro, non c'è dubbio: mio figlio sceglie il pallone.
Ma quando il libro parla di calcio, be'... sceglie comunque il pallone. Però il libro lo legge molto più volentieri.

la strana compagnia del gol

La strana compagnia del goal! di Livia Rocchi è un romanzo per primi lettori, e parla innegabilmente di calcio.
Ma anche di accoglienza, diversità, amicizia e dinamiche di potere tra gruppi amicali (volevo scrivere "bullismo", ma mi è sembrata una definizione troppo facile, e non credo sia necessario parlare di bullismo per descrivere le classiche divisioni in "gruppetti", di cui uno di successo e l'altro meno).

la strana compagnia del gol

Leggendo La strana compagnia del goal! si ha l'impressione di essere catapultati in un anime giapponese di genere spokon (quelli ambientati nel mondo dello sport, insomma: Mila e Shiro o Holly e Benji, per capirci).
Il protagonista, Marco, vorrebbe essere capitano della sua squadra di calcio, ma nessuno dei suoi compagni è d'accordo, così ne fonda una tutta sua. Ma chi vuole giocare nella sua squadra? Naturalmente, non i suoi soliti compagni di gioco. Si uniscono a lui, invece, tutti i "mostri" della scuola.

la strana compagnia del gol

E così facciamo la conoscenza con Ciccio Doppiapuzza, un alieno così chiamato perché ha due nasi da elefante, Dino, un dinosauro così grosso che non trova spazio in aula e segue le lezioni infilando la testa dalla finestra, il robot Tino e una lunga carrellata di creature di vario genere. E come se non bastassero i mostri, arrivano perfino due femmine! Bravissime a calcio, sia chiaro, ma pur sempre femmine.

Marco non ha scelta: per comporre la sua squadra, ha bisogno di tutti loro.
In un susseguirsi incalzante di azioni, però, ogni "mostro" si rivelerà cruciale e le loro caratteristiche peculiari, inizialmente viste come ostacoli, si riveleranno spesso cruciali.

Improvvisamente, Marco si rende conto che gli amici della sua ex squadra non erano dei "bambini normali", ma erano semplicemente tutti uguali: stessi gusti, stesse passioni, stessi vestiti, stesse pettinature, stesso modo di parlare. La diversità emerge così in tutta la sua ricchezza, ed è solo verso l'epilogo del romanzo, dopo aver seguito la partita tra le due squadre col fiato sospeso (un po' per la suspense, un po' per le risate) che ci diventa chiara una cosa.

[SPOILER ALERT]

I "mostri" non sono veri mostri, ma bambini che nella mente del protagonista (e probabilmente negli scherni dei compagni di classe) erano diventati l'incarnazione stessa dei propri difetti.

la strana compagnia del gol

Per quanto le illustrazioni di Federico Appel lo suggeriscano lungo tutto il libro, non mostrando mai, di fatto, dinosauri, alieni e robot, questa intuizione trova conferma solo all'ultima pagina, quando l'illustratore ci presenta i protagonisti, con tanto di diascalia.

La strana compagnia del goal! è in definitiva un "racconto edificante", che ci parla di valorizzare la propria unicità, accogliere e accettare l'altro con tutte le sue peculiarità, ma il messaggio non suona mai pedagogico e calato dall'alto.
La leggerezza della narrazione e l'impronta umoristica delle azioni lo rendono una lettura avvincente e leggera, in cui protagonista indiscusso è il gioco del calcio.

Una calcio-festa


Se avete pensato a La strana compagnia del goal! come regalo per un compleanno, vi lascio qualche idea anche per organizzare la festa, direttamente dall'ultimo compleanno del Piccolo T.

festa calcio

Per gli stuzzichini, ho preparato degli stuzzicadenti decorati con palloni da calcio: è bastato stamparli su carta, ritagliarli e incollarli sulla cima di un normale stuzzicadenti.
Se anche voi avete la Silhouette Cameo (se non ce l'avete, la trovate sul sito di Creativamente Plotter), potete scaricare e usare direttamente il mio file "print & cut".

festa calcio

Per i segnabicchieri? Magliette con il nome!
(C'è un file "print & cut" per la Cameo anche in questo caso.)

festa calcio

La torta?
Un campo da calcio, naturalmente.

festa calcio

È un po' sghemba, lo so, ma per me vale la regola "fatto in casa, ma col cuore".
Per fortuna è stata divorata in un tempo abbastanza rapido, e nessuno ha chiesto di rivederla al VAR.


Educare, si sa, è spesso più una questione di buon esempio che di buon metodo.
Quando chiediamo ai nostri bambini di non passare troppo tempo attaccati a uno schermo, ci domandiamo cosa ci vedono fare?

stasera niente cellulare

Stasera niente cellulare (scritto da Antonio Ferrara per Le Rane di Interlinea) è un breve romanzo educativo. Educativo per i genitori, intendo.

Il racconto inizia con un silenzio che riempie la stanza con la sua presenza, a ora di cena.
La causa di questo silenzio ce la racconta il protagonista, in prima persona: ha fatto cadere il cellulare del papà.

stasera niente cellulare

L'imbarazzo, che ha il rumore di posate e di piatti, dura poco, ed è il papà a romperlo, facendo un complimento alla figlia. Si accorge, con molto ritardo, del suo nuovo taglio di capelli (un cliché di cui però forse i bambini non sono ancora consapevoli).

stasera niente cellulare

Senza telefonino, il papà sente di nuovo il sapore del cibo, che prima mangiava distrattamente, sente di nuovo voglia di fare domande, e raccontare, e leggere tutti insieme un libro la sera.
Le illustrazioni, dello stesso autore, ci mostrano visi teatrali e scene in cui i pensieri inespressi sono presenze ingombranti che cercano una via per essere comunicati.

Stasera niente cellulare racconta che c'è un mondo possibile, reale, dietro quello virtuale in cui ogni giorno ci rifugiamo. Lo fa senza colpevolizzare i bambini e la loro bramosia di schermi digitali, ma girando la questione dall'altro lato, verso la troppa tecnologia fruita invece dai genitori, e mostrando solo di riflesso le conseguenze sui figli.

Breve, scorrevole, quotidiano, questo racconto lascia in chi lo legge il desiderio di provare, almeno ogni tanto, a spegnere i mondi più lontani e assaporare quello in cui viviamo.


È curioso come spesso il modo più efficace per esprimere cosa proviamo sia immedesimarci in qualcosa che non prova nulla.
Musa inesauribile, la natura riesce a metterci in contatto con i nostri sentimenti, senza provarne alcuno (prego astenersi animisti e giardinieri che parlano con le piante), e ispirare le arti che ci permettono di esprimerli.

io sono foglia

E forse la natura, con l'idea di libertà e istinto che si porta dietro, è anche il canale più adatto per condurre i bambini alla scoperta della propria interiorità.

Io sono foglia, poesia sotto forma di albo, è una danza simbiotica tra un bambino e le foglie che attraversano le sue pagine, per esprimere le mille sfaccettature del suo mondo interiore.
Edito da Bacchilega Junior, Io sono foglia nasce da un progetto visivo di Marianna Balducci, che come sempre fonde con originalità e profondità fotografia e illustrazione (ve li ricordate Ditino e Piedino?).
Le parole di Angelo Mozzillo danno voce alle immagini accompagnandole e arricchendole di significato e sonorità.

io sono foglia

Come una foglia, il bambino muta, momento dopo momento:

Un giorno sono vento
Un giorno sono spento
Un giorno solleone
Un giorno l'acquazzone


io sono foglia

Pagina dopo pagina, foglie e bambino si intrecciano in modi sempre nuovi: a volte il bambino ne imita la forma con il corpo, a volte ne fa strumento di gioco. A volte la foglia si fa grande e lo accoglie, altre volte si fa piccola e diventa addirittura parte del suo volto e della sua espressività. 

io sono foglia

Anche il testo attraversa diverse forme di tono e di espressione, ma anche di ritmo: è narrativo, energico e giocoso quando descrive le fantasie del bambino.

Un giorno col turbante 
mi aggiro nel bazar

Si fa più ermetico e astratto quando racconta sensazioni che ancora il bambino non sa afferrare bene:  

Un giorno sono curvo
Un giorno sono retto

io sono foglia

Io sono foglia racconta la varietà del sentire bambino (e non soltanto bambino), muovendo attraverso riflessioni solitarie per poi concludersi aprendo alla relazione con l'altro, un ramo a cui potersi legare.

Sfogliando le pagine, si riesce a percepire quasi materialmente il contatto con la natura, e con noi stessi.
Ci si sente leggeri, come sospinti dal vento, ma percorsi da una linfa piena di vita.


Post più recenti Post più vecchi Home page

Eccomi

Copywriter e anche un po' account, co-autrice di fumetti, dilettante (ma appassionata) del fai da te, navigatrice compulsiva, divoratrice di libri e di serie TV. Divido la casa con un marito, tre figli e parecchi gatti di polvere.

Segui le nuvole

Newsletter

* indicates required

POPULAR POSTS

  • Goodbye, qualsiasi cosa significhi.
  • Svish, splash, squelch, scric, fiuuu!
  • Mio figlio non parla! I libri per stimolare il linguaggio.
  • Nuvole in barattolo.
  • Il mostro mangiacapelli

Temi

animali 70 scienza 44 amicizia 29 diversità 29 fantasia 29 natale 28 papà 24 cani 23 nanna 21 disegno 19 regali 19 rime 19 natura 18 scuola 16 condivisione 14 fratelli e sorelle 14 paure 14 emozioni 12 halloween 12 avventura 11 morte 11 onomatopee 11 cibo 10 corpo umano 10 lettura 10 pannolino 10 amore 9 autostima 9 crescita 9 ecologia 9 mamma 9 mostri 9 nonni 9 silent book 9 punti di vista 8 ambiente 7 bullismo 7 esperimenti 7 gatti 7 interattivo 7 supereroi 7 mare 6 matematica 6 noia 6 scrittura 6 storia 6 educazione 5 favole 5 inserimento 5 neve 5 regole 5 compleanno 4 difetti 4 dinosauri 4 famiglia 4 primavera 4 capricci 3 esplorazione 3 estate 3 gallucci 3 in viaggio 3 lentezza 3 maestra 3 neogenitori 3 neonato 3 resilienza 3 tempo 3 vacanze 3 autonomia 2 buio 2 carnevale 2 cucu 2 disabilità 2 macchine 2 autunno 1

Search This Blog

Blog Archive

  • ▼  2024 (32)
    • ▼  dicembre (1)
      • Goodbye, qualsiasi cosa significhi.
    • ►  novembre (3)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (3)
    • ►  giugno (5)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2023 (54)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (7)
    • ►  ottobre (5)
    • ►  settembre (4)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2022 (81)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (8)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2021 (111)
    • ►  dicembre (13)
    • ►  novembre (14)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (12)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (12)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (8)
  • ►  2020 (102)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (11)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2019 (101)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (12)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (9)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2018 (79)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (9)
    • ►  luglio (3)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (7)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2017 (62)
    • ►  dicembre (7)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (5)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2016 (44)
    • ►  dicembre (2)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2015 (38)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (4)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (5)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2014 (34)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (3)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (4)
    • ►  luglio (2)
    • ►  giugno (3)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (2)

Copyright © Nuvole in scatola. Designed by OddThemes