Nuvole in scatola
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Vi ricordate la tesina per l'esame di terza media? Quella per la quale contava soprattutto la capacità di "collegare gli argomenti", per cui ne uscivano sempre improbabili accostamenti tra il nucleo dell'atomo e la seconda guerra mondiale?
Io avevo del tutto ignorato il consiglio, perché per scienze volevo portare un argomento (le leggi di Mendel), che  non si collegava proprio a un bel niente. Però, al di là delle tesine scolastiche, trovo che l'interdisciplinarietà sia una capacità meravigliosa, che aiuta a portare le materie al di fuori delle aule per trovarle nella vita quotidiana.
Farsi domande, trovare dei collegamenti, capire che ogni nozione si connette alle altre è un modo per stimolare la curiosità e la voglia di apprendere.
 

È questa la caratteristica che più ho amato nei due volumi della collana "il mio pianeta", di Editoriale Scienza: Il mio pianeta. Acqua e Il mio pianeta. Vento: il loro modo di affrontare questi due elementi naturali sotto ogni aspetto possibile, stimolando i bambini all'osservazione dei fenomeni attorno a sé e facendo loro capire che "acqua" significa anche ghiacchio, neve, paesaggio (con mari e fiumi), salute (l'acqua che compone il corpo umano), letteratura (con racconti e poesie), meteorologia.

Per ogni aspetto, Il mio pianeta. Acqua e Il mio pianeta. Vento propongono tre tipi di attività: osserva (un invito a guardare i fenomeni attorno a noi, che vengono spiegati sul libro con parole semplici), sperimenta (con tante proposte di piccoli e semplici test casalinghi) e crea (proposte di attività più creative legate ai concetti appena appresi).


E indovinate un po' da quale esperimento abbiamo iniziato io e il Piccolo T.

Facile: perché "acqua", naturalmente, significa anche "nuvole".


Così, dopo aver imparato i nomi delle diverse formazioni ("Hai visto che tempo grigio oggi? Secondo me questi sono strati"), abbiamo subito voluto creare la nostra

nuvola in barattolo.

Gli ingredienti: un vasetto di vetro con dell'acqua calda e con un tappo di metallo, del ghiaccio, della lacca per capelli (io non ne avevo e ho usato il deodorante spray per ambienti: ha funzionato bene ugualmente).


L'esperimento (il libro  lo spiega molto meglio di quanto non riesca a fare io) serve a spiegare il meccanismo di evaporazione dell'acqua e la formazione delle nuvole, che nascono dalla condensa delle goccioline d'acqua (formate dal vapore raffreddato) attorno a qualcosa (in questo caso, i corpuscoli della lacca o deodorante spray).

Rispetto all'attività proposta dal libro, ho voluto fare un passo oltre, per rendere l'esperimento più bello da vedere e per far vedere una cosa in più: ad evaporare è solo l'acqua, e non le sostanze che ci si trovano disciolte dentro.
Per questo ho aggiunto del colorante blu all'acqua calda, prima di metterla nel vasetto.

L'esperimento si svolge così: si scaldano le pareti del vaso, si mette uno strato d'acqua calda (che evapori un po'), si spruzza un po' di lacca e subito subito si copre il vasetto con il tappo di metallo, messo al contrario, sul quale si è appoggiato il ghiaccio.

All'interno del vasetto si formerà una "nuvola", che potrete vedere fuggire via quando toglierete il tappo. La nuvola sarà bianca, senza tracce del colorante, rimasto sciolto nell'acqua sottostante.

È stato solo il primo (e il più magico) di una lunga serie di esperimenti ancora in corso, perché il Piccolo T, impazzito per questi libri, continua a chiedermi "Mamma, facciamo il pluviometro?", "Mamma, facciamo una girandola?".

Così, per oggi vi lasciamo con un messaggio segreto dipinto con una specie di inchiostro simpatico sul foglio.


Se volete scoprire come si fa, lo troverete tra le pagine di Il mio pianeta. Acqua.


In barattolo o libere nel cielo, buone nuvole a tutti! 


    
Ho adorato gli Ughi prima ancora di aprire il libro.
Probabilmente è per il nome così simpatico (in lingua originale è The Hueys, ho voluto controllare. Ed è uno dei rari casi in cui la traduzione regge perfettamente), o per il tratto grafico così semplice e allo stesso tempo così espressivo.
Oppure perché ci sono autori per i quali ho una passione smodata, e uno di questi è indiscutibilmente Oliver Jeffers.


Gli Ughi e la maglia nuova è un libro semplice, divertente, che parla di omologazione e di diversità,  con un tono giocoso e mai scontato.
Parla degli Ughi: un popolo caratterizzato dal atto di essere tutti uguali. Stesso aspetto, stessi gusti, stessi interessi.


Finché un giorno, a uno di loro viene un'idea: indossare una maglia, diversa da tutte le altre. All'inizio verrà visto come un terribile sovversivo, finché la nuova moda prenderà piede, e a furia di voler essere "diversi", tutti gli Ughi saranno di nuovo uguali.


Il finale in realtà è aperto: forse il primo Ugo che ha indossato la maglia ha aperto una breccia nello spirito di omologazione facendo capire a tutti che esprimere la propria personalità è bello e piacevole.

Di Gli Ughi e la maglia nuova amo questo gioco continuo tra essere diversi ed essere uguali, amo l'ironia e il loro candore. Soprattutto, come vi dicevo, amo loro: il loro nome e la loro forma.

A proposito: ma questi ughi non vi ricordano qualcosa?


Ok, vi do un aiutino.


Quindi, se volete anche voi, insieme ai vostri bimbi, aiutare gli Ughi ad esprimere i propri gusti e la propria personalità e a compiere un gesto significativo contro l'omologazione (o insomma: anche se volete solo giocare con loro), procuratevi dei contenitori di sorpresine Kinder, carta colorata e un pennarello indelebile nero.


Disegnate occhi e bocca con il pennarello indelebile (il naso è già "segnato" sull'ovetto).
Che dite? Gli somigliano, vero?


Ora ritagliate tante strisce di carta colorata, con forbici normali o a zig zag (vogliamo diversificarli o no, questi Ughi?).


E affidate a vostro figlio il compito di decorare i "maglioni", con pennarelli, collage, colla glitter e tutto quello che vi suggerisce la fantasia.


Un po' di colla o di nastro adesivo per vestirli, ed eccoli pronti.


 Gli Ughi, collezione autunno/inverno, maison "Piccolo T".


   
"Piccolo T, che ne dici se quest'anno per il tuo compleanno facciamo una festa tutta a tema supereroi?"
"Tutti i supereroi?"
"Sì, se ti va"
"Ok, ma più Hulk, perché io ho la forza di Hulk!"
 E come non accontentare il mio supercucciolo?



Dopo la mostrofesta dell'anno scorso, eccomi allora alle prese con cibi, idee, gadget e decorazioni da supereroi. Continuate a leggere: se l'idea vi piace, troverete anche tanti materiali da stampare.
Da dove si comincia? Dagli inviti, naturalmente. Eccoli qua.

i superinviti


Come tutti i supereroi, anche gli inviti per questa festa avevano una doppia identità. Per realizzarli, quindi, si parte dal vestito "borghese", incollando tra loro due strisce di carta, una bianca (la camicia) e una nera (la giacca), e piegando i bordi in modo da simulare i risvolti. Con una perforatrice si creano i buchi che simulano i bottoni.



Al centro della parte bianca ci dovrà essere l'invito vero e proprio, con una "grafica da supereroi" (basta usare un font adatto, come quelli della categoria "fumetto" di dafont, sfondi colorati e il numero degli anni dentro un simbolo da Superman).
Potete stampare direttamente l'invito sul foglio bianco oppure attaccarlo in seguito. Fate solo attenzione alle dimensioni: la parte stampata dovrà restare all'interno della "giacca", quindi le due alette laterali, ripiegandosi, dovranno coprirla completamente.
In pratica: dividete idealmente il foglio in quattro colonne uguali e riservate le due centrali alla grafica.



Ora ripiegate le alette. Potete farlo a mano oppure, per un risultato migliore, aiutarvi segnando le pieghe con un attrezzo per la cordonatura, come questo, che permette anche di tagliare i fogli (io personalmente ho usato questo , della stessa marca, che serve anche a creare delle scatoline cubiche).



Il risultato finale è questo: un invito-PeterParker, che una volta aperto diventa un invito-Superman.
Cabina del telefono non inclusa.

Passiamo ora al cibo, anzi, alle

Super pozioni segretissime da supereroi.

Volevo che anche le cose da mangiare avessero un aspetto giocoso, in modo che ogni morso e ogni bevuta diventassero un tuffo nella fantasia.
Ho quindi creato dei cartelli da infilare nei diversi contenitori: li trovate tutti, pronti da stampare e ritagliare, in questo pdf. Attaccateli su uno stuzzicadenti lungo da spiedino, fissando sul retro un foglio di carta ritagliato con la stessa forma.



Oltre ai cartelli nei contenitori del cibo, ho rivestito anche le etichette delle bottiglie (anche quelle sono nel pdf), traformate da Fanta e Coca a Tonico dell'invincibilità e Pozione dell'invisibilità ("Ma non sono diventato invisibile!", mi ha detto un piccolo invitato. "Ma no, è che l'effetto dura pochissimo. Sai che un attimo fa non ti vedevo?").

Il cibo, dicevamo: i pop corn sono diventati un Concentrato di super energia, e le patatine degli Attivatori di super-salto.
Ho cercato anche di dare agli snack più classici che ho preparato una forma speciale.
I rotolini di wurstel e pasta sfoglia, con l'aggiunta di un salatino che fungesse da manico, sono diventati i Martelli di Thor.



Delle semplici pizzette rotonde fatte con la pasta sfoglia sono diventate gli Scudi di Capitan America. E qui devo confessarvi una cosa: avevo tagliato le fettine di mozzarella con uno stampino a forma di stella, perché la pizzetta assomigliasse ancora di più allo scudo di Capitan America. Peccato che in forno la mozzarella si sia sciolta e non abbia minimamente mantenuto la forma.
Se volete provarci voi, aggiungete le stelle di mozzarella solo a fine cottura.



E i panini alla Nutella? Come trasformarli in qualcosa di super? Basta usare un po' di pasta di zucchero nera e ritagliarla con un tagliabiscotti a forma di bat-pipistrello. Con un velo di Nutella si fissa la formina al panino, ed ecco pronti dei perfetti Bat-segnali.
(Non impilateli uno sopra l'altro come ho fatto io: i pipistrelli di quelli più in basso si appiccicheranno tutti!)
 

E siccome il Piccolo T aveva esplicitamente richiesto che ci fosse "Più Hulk", ecco il pezzo forte del buffet: il Succo di Hulk (semplice acqua e menta in una bottiglia di vetro): un vero successo tra tutti gli invitati.



Cosa manca? Le torte, naturalmente: una di Spiderman, una di Hulk ("Più Hulk", aveva detto il Piccolo T).
Torta al cioccolato con crema al mascarpone e chiffon cake all'arancia (con la ricetta di Letizia) con crema all'arancia, ricoperte di pasta da zucchero e glassa al cacao per creare i fili di ragnatela della maschera di Spiderman. Per la decorazione, personalmente preferisco usare la pasta di zucchero già fatta, più malleabile di quella fatta in casa. Acquisto solo i colori più difficili da ottenere, ovvero il nero e il rosso, mentre per il resto utilizzo semplice pasta di zucchero bianca che coloro con i
coloranti in gel della Wilton (anche se mi dicono che vadano molto meglio i coloranti in polvere).
Il risutato non è da pasticceria, ma la mia filosofia resta sempre "meglio imperfetto ma fatto col cuore".



supergadget, supergiochi e superaccessori

Pensiamo ora ai piccoli invitati.
Tra le varie grafiche che troverete nel pdf c'è anche questa, che ho preparato, stampato, ritagliato e dimenticato a casa.
Sarebbero dovuti essere i segnabicchieri, da attaccare con lo scotch dopo aver scritto il nome di ogni bimbo, che poteva scegliere simbolo e colore e diventare "MegaMarco", "UltraSamuele" o "SuperValentina".
Vabbe': sfruttateli voi al posto mio.



Mi piaceva anche che i bimbi avessero un piccolo regalino a ricordo della festa, e scrollando il wall di Pinterest ho trovato questa idea: un Chupa Chups vestito da supereroe.
Basta ritagliare dei mantelli di carta colorata e delle mascherine di carta nera, usando una perforatrice per fare gli occhi.



Ed ecco il super lecca-lecca pronto da regalare.
Il messaggio scritto sul simbolo dietro il mantello ("Grazie a te è stata una festa super") potete stamparlo come tutto il resto dal mio pdf.



E il Super Chupa Chups non è l'unica cosa che si sono portati a casa gli amici del Piccolo T.
Per loro avevo preparato un piccolo laboratorio creativo.
Ho ritagliato mascherine di diverse forme da alcuni fogli colorati di gomma crepla e le ho appoggiate su un tavolo insieme ad altre piccole formine di gomma crepla, colla per gomma, colla glitter, spago per legare le maschere e il cartello "Crea la tua maschera da supereroe" (sì: trovate anche quello nel pdf).



L'attività ha avuto un gran successo e i bimbi sono stati molto contenti di portarsi a casa la loro maschera personalizzata.



Un'ultima cosa: un supereroe non è un vero supereroe senza un mantello! (Lo so, gli Incredibili non sarebbero d'accordo con questa affermazione.)
Per fortuna crearne uno è semplice: basta ritagliare del pannolenci e incollarlo con della colla a caldo o colla per tessuti a un nastro che serva a fissarlo addosso.
Il panno rosso potrà essere decorato con uno scudetto da supereroe con dentro un simbolo o l'iniziale del bambino. A me piaceva l'idea che fossero tutti i bimbi a scambiarsi il mantello, magari indossandolo quando vincevano a un gioco, quindi ho optato per una decorazione neutra, come una stellina.



Cos'altro manca? Ah, già:

i libri da supereroi.


Se l'atmosfera lo consente, è bello proporre ai bambini qualche lettura a tema. Qualcosa di breve e divertente, che renda semplice mantenere l'attenzione.

Due eroi sono troppi racconta la storia di un ragazzo, "eroe quotidiano" del suo quartiere. Ha un nome da supereroe, è acclamato da tutti, ma i suoi gesti sono quelli di un semplice bravo ragazzo: aiutare una vecchia ad attraversare la strada, salvare un gattino in difficoltà.
Un giorno, però, arriva nel quartiere un nuovo ragazzo, pronto a prendere lo scettro di supereroe della zona. Chi vincerà la sfida? E se la sfida non fosse solamente tra loro due?




L'aspetto più coinvolgente di Due eroi sono troppi è proprio la quotidianità delle azioni: ogni bambino può sentirsi un supereroe come i protagonisti di questo libro.
Non serve essere perfetti: anche loro si sfidano, sono gelosi, si ammalano (sai che noia, il libro, se non fosse così!). Ma ogni giorno un piccolo gesto da supereroi è alla portata di tutti.

Ma siamo a una festa, e vogliamo ridere.
E allora passiamo ad un altro eroe, nato dalla fantasia di Michael Escoffier e Kris Di Giacomo.
In Tutta colpa... della pupù! a dire il vero, all'inizio, di supereroi non c'è nemmeno una traccia.
C'è solo il camaleonte Ugo, alle prese con un bisogno impellente, e senza carta igienica.
Per fortuna trova su un ramo un vecchio paio di mutande con le quali pulirsi. Ma saranno proprio mutande?



Improvvisamente Ugo sente una voce: la voce della sua coscienza, che gli impone di lavarle immediatamente.
Turbato, Ugo esegue tutto ciò che la voce gli ordina, finché scopriamo che quella non era la sua coscienza. E soprattutto, quelle non erano delle mutande.



L'importante, insomma, è non prendersi mai troppo sul serio, anche se si è degli eroi.

Anche se è bello sognare di poter essere super, almeno nel giorno del proprio compleanno.






                           
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Eccomi

Copywriter e anche un po' account, co-autrice di fumetti, dilettante (ma appassionata) del fai da te, navigatrice compulsiva, divoratrice di libri e di serie TV. Divido la casa con un marito, tre figli e parecchi gatti di polvere.

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