Da Sherazade in poi, la letteratura (e ancor più quella per bambini) ha più volte messo in scena personaggi che si salvano grazie a un libro, a volte affabulando il nemico, a volte traendone una sapienza vitale.
E in fondo un lettore forte sa bene quando un libro possa salvarci, in moltissimi modi.
Nel corso della storia, il libro diventa protagonista come oggetto e anche per il suo contenuto.
L'albo si apre sulla figura dell'orso, un orso fortissimo e prepotente, che fa tremare gli animali del bosco.
E poi c'è Nina, che non ha paura dell'orso e continua a leggere il suo libro, senza lasciarsi piegare dalle minacce dell'animale:
"Perché non hai paura di me?" si sorprese l'orso. "Sono l'orso più forte del mondo!"L'orso, inizialmente diffidente, dovrà dare ragione a Nina sul "potere" di questo libro, che prima lo ripara dalla pioggia, poi lo protegge dalla freccia di un "indiano" (chiamato così nel testo).
"L'orso nel mio libro è più forte di te" lo contraddisse Nina.
In un contesto che rischia facilmente di cadere nel "libro a morale", Forte più di un orso si fa forte di un tratto scanzonato e quasi vignettistico, soprattutto nell'illustrazione: impossibile non ridere vedendo l'orso che solleva un elefante per fare i suoi esercizi mattutini! Altrettanto divertenti sono le espressioni del protagonista, dall'aspetto cattivo ma che nasconde una tenerezza "da orsacchiotto".
La sfida sottesa alla storia è una tra le più antiche, quella tra la mano e la testa, tra la forza bruta e la parola.
E non spoilero nulla nel dirvi che, anche questa volta, il libro vince.