Il piacere della letteratura è fatto essenzialmente di metamorfosi.
Leggere permette di assumere identità diverse dalla propria, di vivere avventure altrimenti impossibili, di catturare emozioni che forse non avevamo afferrato, provandole attraverso i personaggi di cui assumiamo la forma, nella nostra immaginazione.
Selvaggio come te di Gauthier David e Claire de Gastold (edito da Terre di Mezzo editore con la traduzione di Maria Bastanzetti) riesce a catturare quel piacere nascosto e renderlo narrativa.
Lea, la protagonista, è invitata dall'amico Zach a una festa mascherata. Tema: gli animali del bosco.
Crea così, con pochi oggetti trovati in casa, il suo costume da orso, e si avvia verso casa dell'amico.
Per arrivarci, prende la strada del bosco (una scelta che porta con sé l'eco di tante fiabe), e qui incontra uno strano bambino, che si avvicina incuriosito a lei ma non dice una parola.
Seguendolo, scopre un'intera compagnia di bambini del bosco, tutti caratterizzati da un comportamento un po' selvaggio: si annusano, si rotolano nel fango, mangiano radici. I bambini si uniranno poi agli amici di Lea a casa di Zach e, dopo qualche momento di impasse dovuto alle diverse abitudini, riusciranno a trovare il modo di giocare tutti assieme.
Solo alla fine scopriremo che questi strani bambini non erano altro che i veri animali del bosco, travestiti a loro volta per una festa.
La lettura di Selvaggio come te fonde due piaceri: uno più razionale, l'altro quasi inconscio.
Da un lato, troviamo il perfetto rispecchiarsi di due realtà, uguali e complementari: i bambini che si trasformano in animali e gli animali che si trasformano in bambini. L'idea creativa alla base della narrazione si sviluppa in modo coinvolgente, lasciando indizi lungo la storia affinché il lettore li colga e anticipi la soluzione, che poi arriverà, dando al mistero una conclusione piena e gratificante.
Ma c'è altro, in questo albo, un elemento più viscerale, una sensazione che emerge soprattuto dalle illustrazioni: quando Lea si traveste, diventa un orso a tutti gli effetti. Non vediamo i lacci della sua maschera o i suoi piedi sbucare da sotto il costume. Nonostante il suo costume sia raffazzonato a partire da pochi oggetti casalinghi, e la maschera disegnata su un piatto di carta, quello che abbiamo di fronte è un perfetto animale selvatico. Allo, stesso modo, gli animali del bosco, se non fosse per il loro strano comportamento, sarebbero dei perfetti bambini, nelle loro sembianze.
Si tratta naturalmente di un effetto impossibile, che non può rispecchiare la realtà ma che interpreta bene una sensazione interiore di ogni essere umano che ha provato, almeno per una volta, il desiderio di diventare altro, semplicemente indossando una maschera.
Che poi è quello che ognuno può sperimentare quando legge un bel libro.
E così, l'aderenza di questo espediente narrativo al nostro mondo interiore supporta la sospensione della nostra incredulità: in fondo, quello che vediamo è credibile perché lo abbiamo vissuto tutti, sebbene soltanto nella nostra immaginazione.
Anche il testo avvalora questa sensazione, almeno per un po', chiamando i bambini con i nomi degli animali:
L'alternanza di immagini su fondo bianco e di ricche illustrazioni ambientate ci permette prima di studiare questo travestimento perfetto, e poi di viverlo, immerso nel suo ambiente. Ancora una volta, pensiero razionale ed emozionale sono coinvolti contemporaneamente.
Selvaggio come te ha la forza narrativa unica di quei libri che narrano cose impossibili eppure universali, perché già accadute nel nostro mondo interiore.
E se la lettura vi ha messo voglia di travestirvi da orsi a carnevale, ecco una
Potete disegnarla a mano, stampare e ritagliare il mio pdf, se avete la Silhouette Cameo (la trovate sul sito di Creativamente Plotter) potete usare direttamente il mio file per il taglio.
Dopo aver ritagliato la forma su cartoncino spesso, disegnate con dei pastelli a cera (danno un aspetto più rustico e "peloso") dei cerchi scuri attorno agli occhi, e poi il naso, l'interno delle orecchie e qualche pelo.
Poi incollate i bordi lasciando le pieghe morbide, incollate le orecchie, piegate all'infuori il naso e applicate un elastico.
Se poi alla vostra festa di carnevale incontrate qualche bambino che non sembra travestito da alcunché, nel dubbio annusatelo un po'.
Leggere permette di assumere identità diverse dalla propria, di vivere avventure altrimenti impossibili, di catturare emozioni che forse non avevamo afferrato, provandole attraverso i personaggi di cui assumiamo la forma, nella nostra immaginazione.
Lea, la protagonista, è invitata dall'amico Zach a una festa mascherata. Tema: gli animali del bosco.
Crea così, con pochi oggetti trovati in casa, il suo costume da orso, e si avvia verso casa dell'amico.
Per arrivarci, prende la strada del bosco (una scelta che porta con sé l'eco di tante fiabe), e qui incontra uno strano bambino, che si avvicina incuriosito a lei ma non dice una parola.
Solo alla fine scopriremo che questi strani bambini non erano altro che i veri animali del bosco, travestiti a loro volta per una festa.
La lettura di Selvaggio come te fonde due piaceri: uno più razionale, l'altro quasi inconscio.
Da un lato, troviamo il perfetto rispecchiarsi di due realtà, uguali e complementari: i bambini che si trasformano in animali e gli animali che si trasformano in bambini. L'idea creativa alla base della narrazione si sviluppa in modo coinvolgente, lasciando indizi lungo la storia affinché il lettore li colga e anticipi la soluzione, che poi arriverà, dando al mistero una conclusione piena e gratificante.
Ma c'è altro, in questo albo, un elemento più viscerale, una sensazione che emerge soprattuto dalle illustrazioni: quando Lea si traveste, diventa un orso a tutti gli effetti. Non vediamo i lacci della sua maschera o i suoi piedi sbucare da sotto il costume. Nonostante il suo costume sia raffazzonato a partire da pochi oggetti casalinghi, e la maschera disegnata su un piatto di carta, quello che abbiamo di fronte è un perfetto animale selvatico. Allo, stesso modo, gli animali del bosco, se non fosse per il loro strano comportamento, sarebbero dei perfetti bambini, nelle loro sembianze.
Si tratta naturalmente di un effetto impossibile, che non può rispecchiare la realtà ma che interpreta bene una sensazione interiore di ogni essere umano che ha provato, almeno per una volta, il desiderio di diventare altro, semplicemente indossando una maschera.
Che poi è quello che ognuno può sperimentare quando legge un bel libro.
E così, l'aderenza di questo espediente narrativo al nostro mondo interiore supporta la sospensione della nostra incredulità: in fondo, quello che vediamo è credibile perché lo abbiamo vissuto tutti, sebbene soltanto nella nostra immaginazione.
Anche il testo avvalora questa sensazione, almeno per un po', chiamando i bambini con i nomi degli animali:
A casa di Zach, un cervo e un tasso giocano a palla, un cinghiale beve un bicchiere di limonata, un coniglio e un lupo preparano la piste per le biglie, uno scoiattolo suona il flauto. Sono gli amici di Lea.
L'alternanza di immagini su fondo bianco e di ricche illustrazioni ambientate ci permette prima di studiare questo travestimento perfetto, e poi di viverlo, immerso nel suo ambiente. Ancora una volta, pensiero razionale ed emozionale sono coinvolti contemporaneamente.
Selvaggio come te ha la forza narrativa unica di quei libri che narrano cose impossibili eppure universali, perché già accadute nel nostro mondo interiore.
E se la lettura vi ha messo voglia di travestirvi da orsi a carnevale, ecco una
maschera da orso
semplice semplice da realizzare.Potete disegnarla a mano, stampare e ritagliare il mio pdf, se avete la Silhouette Cameo (la trovate sul sito di Creativamente Plotter) potete usare direttamente il mio file per il taglio.
Dopo aver ritagliato la forma su cartoncino spesso, disegnate con dei pastelli a cera (danno un aspetto più rustico e "peloso") dei cerchi scuri attorno agli occhi, e poi il naso, l'interno delle orecchie e qualche pelo.
Poi incollate i bordi lasciando le pieghe morbide, incollate le orecchie, piegate all'infuori il naso e applicate un elastico.
Se poi alla vostra festa di carnevale incontrate qualche bambino che non sembra travestito da alcunché, nel dubbio annusatelo un po'.