Che mi venga un polpo

Scommetto che conoscete dei cani da guardia e che avete visto, almeno in qualche film, dei piccioni viaggiatori. Ma avete mai sentito parlare di un polpo bagnino?


Be', se non ne avete ancora mai visto uno, ringraziate LupoGuido, che ha iniziato un'operazione di recupero di alcuni albi fuori catalogo di Tomi Ungerer, compianto autore scomparso nel febbraio di quest'anno. Il primo di questi è Emil il polpo gentile, fresco di stampa, o meglio di riedizione: e che edizione!
I libri di LupoGuido sono una gioia per la mente, ma anche per le mani e per gli occhi.
Emil il polpo gentile ha copertina rigida, dorso in tela e spendide pagine opache che valorizzano le illustrazioni e il prezioso contenuto di questa storia.


Emil fa il suo esordio salvando il capitano Samofar da uno squalo e questi, per ringraziarlo, lo porta a vivere con sé, cercando di farlo sentire a proprio agio, ad esempio offrendogli una bella vasca piena di acqua salata.


Ma a Emil manca il mare, così decide di mettersi a fare il bagnino.
Emil si dà molto da fare: insegna ai bambini a nuotare, salva i bagnanti con i suoi tanti tentacoli, intrattiene i turisti, riesce persino a catturare dei contrabbandieri, in una sequenza particolarmente avventurosa.

Al di là della trama, a rendere eccezionale questo albo è proprio l'immagine di Emil.
Senza bocca, il polpo si esprime con lo sguardo e sembra sempre un po' fuori dal contesto, quasi stupito di questa realtà "altra" rispetto alla sua.


Tomi Ungerer gioca con la fisicità del polpo, mettendolo a suonare diversi strumenti contemporaneamente, o a mimare gli oggetti più disparati con i propri tentacoli.


In una storia difficile da inquadrare, per certi versi anche frettolosa, sospesa tra avventura, sentimento e comicità, quello che resta è lui: Emil. Così altruista, così generoso, così diverso dal contesto in cui si trova: un protagonista irresistibile, che fa proprio venire voglia di adottare un polpo.

Nell'impossibilità di farlo, ne abbiamo costruito uno di carta, semplice semplice.
Basta ritagliare la sagoma del corpo e poi tante striscioline di carta sottili.


Le striscioline vanno incollate ad anello, e le prime otto fissate al corpo del polpo.


Poi si prosegue, agganciandole in lunghe catene.


Anche se non è avventuroso come Emil, anche il nostro polpo si diletta nei mimi.


Eccolo nei panni di un quadrifoglio: un vero e proprio "polpo di san Patrizio".


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