Baby scienziati.

Da storica fan di Piero Angela e avida lettrice di saggi divulgativi, ho sempre il cruccio di come la cultura scientifica sia spesso considerata di serie B, in Italia. Sembra che zoppicare in matematica, non avere basi di statistica, considerare la biologia roba da iniziati sia in qualche modo più lecito che, ad esempio, avere conoscenze incerte di storia.
E questo atteggiamento, purtroppo, si riflette sui programmi e le scelte su cui si regge il nostro sistema scolastico.


Uno dei motivi per cui amo Editoriale Scienza  è proprio il suo progetto di ridare dignità a questa branca del nostro sapere, e di farlo nel modo più incisivo: coltivando il lato scientifico dei bambini fin da piccoli.
In fondo, ogni bimbo nasce un po' scienziato: sperimenta i sensi, la gravità (lanciando oggetti dal seggiolone), i rapporti causa-effetto (se piango la mamma mi prende in braccio!).

Una delle ultime novità di questa casa editrice nasce proprio per catturare i bambini più piccoli, già dai due-tre anni, insegnando loro i primi concetti scientifici, per abituarli a pensare e a chiedersi come funzionano le cose, e perché sono fatte così.
La collana Scienza baby fa il suo esordio con due titoli: Anatomia e Botanica.



Già a partire dal formato, si capisce che sono dedicati a bambini che vogliono sperimentare, in prima persona: si tratta di cartonati quadrati di 18 cm, nati per essere maneggiati e manipolati e non solo per essere tenuti in mano dai genitori.

E anche il contenuto si presta a una duplice fruizione: dopo qualche lettura mediata dall'adulto, il bambino potrà sfogliare i libri da solo, perché le immagini, coloratissime e accattivanti, sono anche molto chiare, dirette ed esplicative.
Dato il target a cui sono indirizzate, queste proposte non entrano con profondità nei meccanismi e nelle spiegazioni, ma forniscono un primo approccio, una prima spiegazione sul funzionamento delle cose e un primo panorama sul lessico corretto per indicare le parti in gioco.

Botanica-Scienza baby ci fa scoprire ad esempio che i semi hanno varie forme e che molte cose di cui già il bambino ha esperienza (come i meravigliosi ombrellini volanti che soffia via dal tarassaco) rientrano in questa categoria.



Ci fa vedere che il sole e la terra nutrono le piante, e come a una crescita sopra la terra ne corrisponda una sotto (le radici).



Racconta di come le api portino il polline di fiore in fiore.



E si chiude, così come l'altro volume, con un'aletta da sollevare, per aggiungere il gioco alla meraviglia delle cose raccontate.



In modo analogo, Anatomia-Scienza baby descrive le parti del corpo, ognuna con le proprie funzioni.



Racconta i sensi e gli organi di senso.



Individua il punto del nostro corpo dove si formano i pensieri.


I testi, semplici, rigorosi ed essenziali, sono punteggiati da affermazioni di stupore ("Che intelligente!", "Non è incredibile?"), quasi a fare da eco alle reazioni del bambino che esplora la meraviglia di fronte a sé.

Scienza baby rappresenta un po' il primo saggio divulgativo da leggere a un bambino, per mostrargli che i libri possono contenere cose meravigliose anche se non raccontano una storia.

E se la scienza è sperimentazione, allora proviamo a fare un passo oltre, affiancando alla lettura esperimenti, giochi ed esplorazioni perché i bimbi tocchino con mano quello che hanno imparato.
Via quindi a orti sul terrazzo, semi da piantare, giochi con i cinque sensi.
Quello che vi propongo oggi è un modello di

api e pollini


Ma senza api che pungano né pollini che facciano starnutire.
Prendete un foglio verde. Ritagliate due (o più) cerchietti bianchi e incollateci attorno un po' di petali colorati per costruire i vostri fiori.


Ora prendete del sale fino, dei bicchieri e dei pennarelli. Versate un po' di sale nei bicchieri. Stappate i pennarelli e usateli per mescolare il sale, finché diventerà colorato (potrete poi sciacquare la punta del pennarello, che tornerà a funzionare come prima).
Scegliete toni dal giallo all'arancio-rosso: questo sale sarà il vostro polline.


Ricoprite di colla vinilica (quanto mi sento Muciaccia ogni volta che lo scrivo!) il centro dei vostri fiori e versateci sopra il polline: a ogni fiore, un polline di colore diverso.
Lasciate asciugare un po' e scuotete il foglio per eliminare l'eccesso di sale.
Potete usare il sale colorato avanzato per fare dei disegni (vi ricordate questo progetto?)


Ora disegnate e ritagliate una piccola ape di carta, avvolgete il polpastrello del dito indice del bimbo di nastro adesivo, tenendo però la parte adesiva verso l'esterno.
Attaccate l'ape sulla parte superiore, sopra l'unghia, mantenendo libera la metà inferiore di nastro adesivo.


E ora, fate volare la vostra ape di fiore in fiore.


Il polline resterà attaccato alla "pancia" dell'ape, proprio come accade alle api vere, e verrà così trasportato sul fiore successivo.

Mi raccomando, questa lezione sulle api e sui fiori non vi esonera da quella di educazione sessuale che vi toccherà fare tra qualche anno. ;)


 

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