L'isola che non c'era e ora c'è.

Quante volte avete sognato di possedere un'isola tutta vostra, sperduta in qualche oceano, lontana dalla civiltà? Avete mai pensato a cosa ci costruireste, o come vorreste che fosse?
Be', spiacente di farvi scendere dalle nuvole (proprio io!), ma devo comunicarvi che il vostro sogno non si realizzerà così facilmente.
In compenso, per voi, potrebbe realizzarlo vostro figlio. Almeno virtualmente, s'intende.


Terra in vista! di di Pieter Gaudesaboos e Brunhilde Borms (Sinnos editore) è un libro-gioco unico nel suo genere, sia per i toni utilizzati, sia per i contenuti.
Il lettore è subito coinvolto in una missione segreta (ai fini del libro non ha alcuna importanza che sia segreta, ma volete mettere il coinvolgimento?): il Consiglio Mondiale dei Paesi lo incarica du scegliere un'isola deserta e popolarla, anzi, inventarla da zero.


Ci sono sette isole a disposizione, ognuna con una caratteristica positiva e una negativa. Il primo passo da fare sarà quindi scegliere la propria.


Seguono diverse missioni (25, per l'esattezza), da compiere rispondendo a crocette, disegnando, compilando questionari, ritagliando e incollando immagini da un grande poster in fondo al libro.


Che bandiera avrà quest'isola? Come saranno le strade? Quali sono le feste nazionali? Quali i piatti tipici che un turista potrà gustarsi?
L'isola è una tabula rasa, un foglio bianco su cui disegnare e costruire, inventando un Paese unico, il proprio.

Tra le missioni, creare la bandiera (dando anche un significato ai suoi elementi e non accostando semplicemente dei colori a piacere), disegnare le strade della capitale (guidati da una legenda che spiega i diversi tipi di strade esistenti).


Ma anche progettare i cartelli stradali, in una logica che unisce regole e fantasia: come nella realtà, ci saranno cartelli di pericolo, di obbligo, ecc, ma obblighi e divieti possono essere tra i più assurdi e disparati, come attraversare con una gamba sola o fare attenzione alle palme volanti.
Perché in fondo il terreno più fertile per l'immaginazione non è mai l'assoluta libertà, ma la libertà entro alcuni binari tracciati.


Ogni missione è un gioco, ma anche una riflessione sulle differenze tra un Paese e l'altro, sulla cultura, la società, le regole, le spiegazioni logiche o l'arbitrarietà dietro a ognuna di esse.

Il bello di Terra in vista! non è soltanto l'interazione, ma l'occasione di vedere cose quotidiane (il cibo, le strade, le feste) con un'occhio nuovo, senza darle per scontate ma interrogandosi su di esse.
È un fantastico supporto per chi viaggia, una chiave di lettura per scoprire e apprezzare le differenze tra i diversi Paesi che si visitano, per apprezzarli con una consapevolezza più piena.

È anche lo spunto per inventare nuovi "territori" nel quotidiano.
In fondo tutti noi viviamo in un'isola chiamata casa, che ha confini segnati e regole diverse dal mondo esterno.

Quale potrebbe essere la segnaletica in casa vostra? Quali gli obblighi, quali le cose a cui fare attenzione, quali i divieti? Inventarli insieme può essere un gioco divertente. Si potranno unire regole vere (non si gioca a palla in sala) ad altre completamente inventate e puramente ludiche.


A casa nostra, bisogna fare attenzione ai mattoncini quando si cammina.


C'è l'obbligo della lettura pre-nanna e del bacino della buonanotte, e bisogna stare molto attenti ai draghi che attraversano il corridoio.


Non che ce ne sia mai capitato uno, ma è importante essere sempre pronti. I draghi, si sa, sono imprevedibili.


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