Mostro mangia mostro.


Chiamate i giudici del Guinness World Record, o perlomeno quelli del Guinness (my) Home Record: stavolta abbiamo battuto ogni primato di "Me lo rileggi, mamma?".

Ho portato a casa questo libro di venerdì, ed entro la fine del week end lo avevamo già letto una trentina di volte, tra cui un paio in macchina, perché l'unico modo per convincere il Piccolo T a uscire era promettergli che glielo avrei letto in viaggio.
Per fortuna Ti mangio! di John Fardell (Il Castoro), è divertente da leggere anche per mamma e papà. Anche trenta volte in un week end.

Oltre ad avere belle illustrazioni, una storia esilarante e dei mostri con i nomi più buffi del mondo (complimenti al traduttore, impeccabile nella sua interpretazione), Ti mangio! lascia scoprire dettagli e particolari nuovi a ogni lettura. Nessuna meraviglia, insomma, che sia stato scelto come vincitore Nati per Leggere, sezione Crescere con i Libri, nel 2013.

La storia? È quella di un fratello e una sorella che fanno un giro nel bosco, quando il fratellino viene mangiato da un Inghiottone dei boschi.
La sorella non si perde d'animo e inizia l'inseguimento del mostro, che però viene mangiato a sua volta da uno Gnammete alato (non vi fa ridere già il nome?), e così via, in una matrioska di mostri buffissimi che si inghiottono l'un l'altro.


Finché si arriva alle due pagine più spettacolari del libro: quelle in cui la sorella si infila nello stomaco di un mostro dopo l'altro per poi provocare un'immensa catena di singhiozzi e di rutti che libera tutti, fratello compreso.

Ecco: scommetto che è venuta voglia di leggerlo anche a voi. Con i bimbi il successo è garantito, parola mia e del Piccolo T, che era disperato quando abbiamo dovuto restituirlo alla biblioteca.

Per consolarlo, ho costruito la nostra personalissima

mostrioska

ovvero la matrioska di mostri che si mangiano l'un l'altro. Un progetto super economico di puro riciclo creativo.
Per realizzarlo ho usato solo:
  • bottiglie di plastica di due dimensioni diverse
  • tappi di plastica di due dimensioni diverse (acqua e latte)
  • qualche ritaglio di gomma crepla (ma vanno benissimo bottoni, stoffe, qualsiasi materiale di scarto abbiate in casa)
  • colla a caldo
Per realizzare i due mostri più grandi, ho ritagliato i fondi delle bottiglie. Per ogni mostro, servono due bottiglie della stessa dimensione. Su uno dei due fondi ho ritagliato da un lato la forma dei denti, sull'altro ho lasciato una linguetta, che andrà poi attaccata con la colla a caldo al primo fondo, per formare le due metà della bocca del mostro.
Creare i mostri piccoli è ancora più semplice: basta unire due tappi di bottiglia incollando all'interno una striscetta di gomma crepla (o di spugna sottile, o stoffa, o qualsiasi materiale flessibile) in modo che la bocca si possa aprire.

Ora, dopo aver aggiunto degli occhietti di gomma crepla (o quello che volete) e altre decorazioni, le mostrioske sono pronte a mangiarsi l'un l'altra, dalla più piccola alla più grande, in una grande catena di gnam, inghiott e slurp!


Manca solo... il protagonista! Il bimbo da mangiare. 

Ma quello l'ho lasciato creare al Piccolo T, che si è anche divertito a decorare i mostri con le colle glitterate e pezzetti di carta colorata e ritagliata.

Certo, le ali del nostro Gnammete alato non saranno perfettamente aerodinamiche, ma in fondo con la fantasia si vola molto più in alto che con la fisica.




2 commenti

  1. Un libro esaltante sotto ogni punto di vista. Forte il tuo intervento creativo, da prendere a esempio! Solo un consiglio... questo albo non si può lasciare in biblioteca a cuor leggero. Va comprato! ;-)

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